Alpinismo

Dal Polo a Oslo, avventura fra i ghiacci

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FRANZ JOSEPH LAND, Siberia — Hanno attraversato 900 chilometri di distese ghiacciate, crepacci insidiosi, acque polari. Con una semplice canoa e senza mai rifornirsi. L’avventura dei due esploratori Børge Ousland e Thomas Ulrich, iniziata al Polo Nord il 1 maggio, è approdata a Franz Joseph Land. E ora proseguirà verso la Norvegia.

Ousland, norvegese di Oslo, e Ulrich, svizzero di Interlaken, sono sbarcati la settimana scorsa sulle coste dell’arcipelago russo di Franz Josef Land, dopo 45 giorni di duro viaggio attraverso l’insidioso e gelido ambiente polare.
 
Precisamente, sono arrivati sull’Eva-Liv Island il 14 giugno, ma i ripidi pendii ghiacciati a picco sulle coste hanno impedito l’approdo. E i due avventurieri ci hanno messo un altro paio di giorni per trovare un porto migliore, sulla Freedom Island.
 
Ma l’ambiente resta rigido e ghiacciato. Il calore di una stanza o di un rifugio, è quanto di più
lontano. L’arcipelago Franz Joseph Land, infatti, è composto da 191 isole completamente ghiacciate, situate nell’Oceano Artico, all’estremo nord della Russia e a est delle isole Svalbard. Un gruppo di terre quasi completamente disabitate, dove riescono a vivere quasi esclusivamente pinguini, beluga, orsi e volpi polari.
 
Ma Ousland e Ulrich, 40 e 45 anni, non demordono. Vogliono portare a termine questo viaggio che prima è stato un trekking polare con la canoa trainata in veste di slitta. E poi una dura prova di navigazione in canoa tra le gelide acque del Mar Artico, infestate dagli iceberg. Acque dove gli espolatori hanno dovuto remare dalle 12 alle 14 ore al giorno, per riuscire a raggiungere l’arcipelago entro i tempi previsti.
 
Il tempo, infatti, per loro è preziosissimo. La spedizione è completamente indipendente e i due esploratori portano sulle loro spalle i rifornimenti (cibo e gas) necessari a sopravvivere per tre mesi di viaggio.
 
I due stanno cercando di ripercorrre le tracce degli antichi esploratori norvegesi Fridtjof Nansen e Hjalmar Johansen, che nel lontano 1895 scoprirono l’aricpelago e vi trascorsero un durissimo inverno.
 
Nella primavera di quell’anno, Nansen e Johansen, partirono per tentare di raggiungere il Polo Nord. Ci arrivarono vicini, poi fecero dietro-front e si ritrovarono di fronte ad un arcipelago sconosciuto, quello poi battezzato Franz Joseph Land.
 
Avrebbero voluto proseguire, ma la stagione estiva ormai inoltrata e la lunga notte polare
rendevano troppo pericoloso il viaggio. Furono perciò costretti ad affrontare l’inverno in quelle
terre ostili e ghiacciate, dentro un rifugio di pietra, in condizioni davvero primitive. A giugno,
nel punto più meridionale dell’arcipelago, Cape Flora, incontrarono la spedizione inglese di
Frederick Jackson e vennero tratti in salvo.
 
Dopo di loro, pochissime persone hanno visitato l’arcipelago, che per anni è stato sotto il
controllo dell’esercito russo ed è stato chiuso ai visitatori esterni. Da qualche tempo, però alcuni avventurieri si inoltrano tra queste terre estreme. Gli ultimi in ordine temporale sono proprio Ousland e Ulrich.
 
I due esploratori in questi giorni dovrebbero raggiungere proprio Cape Flora, il punto più a sud dell’arcipelago. Qui verranno raccolti da un’imbarcazione che li porterà a Capo Nord, in Norvegia, da dove partirà il loro trekking verso Oslo.
 
Sara Sottocornola
 
Foto Courtesy of Thomas Urlich

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