Alpinismo

Mario Panzeri: usarlo è una vergogna

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LECCO — "Credo che per gli alpinisti professionisti sia una vergogna utilizzare ancora l’ossigeno, perché comunque si tratta di un mezzo artificiale che falsa le condizioni del gioco". Mario Panzeri, 41 anni, è il più forte himalaysta di tutto il lecchese. Ha scalato sette ottomila, tutti senza ossigeno.

Panzeri, qual è la sua opinione sull’utilizzo dell’ossigeno nelle scalate in alta quota?
E’ una scelta che sta alla coscienza di ognuno. Personalmente sono contrario al suo utilizzo, piuttosto che usare una bombola, rinuncio alla cima.
 
Come mai questa scelta?
Perché comunque si tratta di un mezzo artificiale che falsa le condizioni del gioco, perché ti "abbassa la quota": se ti trovi a ottomila metri, con l’ossigeno è come se fossi a settemila o anche meno. Poi dipende se usi uno, due o tre litri di ossigeno al minuto, ma in ogni caso ti scalda e migliora le tue condizioni generali.
 
Ma la maggioranza di chi sale oltre gli ottomila metri lo usa…
Sì, basti pensare che nel 2006, su circa 400 persone che sono salite sull’Everest, solo 4 l’hanno fatto senza ossigeno, tra cui l’italiano Roby Piantoni. Comunque credo che per gli alpinisti professionisti sia una vergogna utilizzare ancora l’ossigeno.
 
Pensa che la fiamma olimpica dovrebbe arrivare sull’Everest senza ossigeno, nel 2008?
Salire con la fiamma e con l’ossigeno sarebbe sicuramente contro lo spirito olimpico, ma purtroppo credo che ai cinesi non importi molto dello spirito olimpico. Scaleranno sicuramente con l’ossigeno perché il loro scopo sarà esclusivamente quello di arrivare in cima.
 
Sara Sottocornola

 

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