Alpinismo
Everest: canadese derubato dallo Sherpa
LHASA, Tibet — Brutta avventura sulla Nord dell’Everest per lo scalatore canadese Manuel Pizarro. La settimana scorsa, mentre scendeva dalla vetta, ha finito l’ossigeno sul Second Step. Ed è stato abbandonato su due piedi dal suo Sherpa, che sarebbe sceso di corsa portandosi via tutto il campo 3: materiale, ossigeno, ricambi. Tenda compresa.
Secondo quanto riferito da Duncan Chessell (capospedizione della DCXP) ad Explorersweb, Pizarro aveva già subito il furto dei ramponi. E il 17 maggio sarebbe arrivato in vetta all’Everest utilizzandone un paio preso in prestito da un altro alpinista.
Durante la discesa dalla vetta, nei pressi del Second Step, l’alpinista canadese avrebbe poi finito l’ossigeno. Lo sherpa, invece di aiutarlo, sarebbe scappato. In qualche modo, però, Pizarro sarebbe riuscito ad arrivare al campo, posto a 8.300 metri di quota, dove lo attendeva un’amara sopresa: la sua tenda non c’era più.
Era scomparsa insieme allo sherpa. Niente rifugio, niente ricambi, niente rifornimento d’ossigeno. Praticamente, fine assicurata.
Fortunatamente, però, sarebbe intervenuto Namgia Sherpa, il sirdar della DCXP, che in quel momento si trovava al campo. E lo avrebbe rifornito con due bombole d’ossigeno, aiutandolo poi anche durante la discesa.
Namgia qualche settimana avrebbe assistito gli alpinisti kazaki Vassily Pivtsov e Maxut Zhumayev durante la loro difficile discesa dalla vetta, offrendogli bevande calde e ossigeno – che non è chiaro se i due kazaki abbiano accettato o meno.
Pizarro, nativo del Cile e immigrato poi in Canada, si è formato come alpinista in Alaska e sulle Ande. Ha tentato l’Everest supportato dalla Arun treks, scalava da solo con uno sherpa d’alta quota.
Il suo non è l’unico furto avvenuto sull’Everest in questa stagione. Nei giorni scorsi Alex Abramov, capospedizione della "7 Summits Climb" ha denunciato il furto di 2 bombole d’ossigeno a campo 3.
Sara Sottocornola
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Foto courtesy of www.climbhigh.ca