Alpinismo

Tutti i “quattromila” in 80 giorni: supersfida di Compagnoni e Nicolini

 
BORMIO — Sarà la versione alpinistica del capolavoro di Jules Verne: completare il concatenamento degli 82 "quattromila" delle Alpi in 80 giorni. E’ la nuova sfida di Michele Compagnoni e Franz Nicolini. L’ambizione è portare a termine un’impresa mai realizzata prima. E porgere un tributo al grande scalatore francese Patrick Berhault, scomparso nel 2004 durante il suo tentativo.

Alp Speed 2006 partirà dal Barre Des Ecrines (4.101m) in Valle d’Aosta il prossimo 4 marzo, per concludersi sul Pizzo Bernina (4.049m) il 23 maggio. Un dislivello complessivo di oltre 90 mila metri. Le ascese, alpinistiche o scialpinistiche a seconda delle condizioni, saranno collegate da trasferimenti a piedi. Un camper svolgerà le funzioni di “campo base”. Il tutto in puro stile alpino, adottando la filosofia “speed”: uno stile leggero richiede una preparazione maggiore, ma obbliga a stare il meno tempo possibile in quota, aumentando la sicurezza.
 
Un progetto “di classe” per riportare l’attenzione sulle nostre Alpi, mozzafiato tanto quanto l’Himalaya o il Karakorum. Che richiede forza fisica ma soprattutto equilibrio mentale. Esperienza tecnica e molta energia.
 
Ma ai due alpinisti non mancano le carte per poterlo affrontare. Entrambi guide alpine, vantano numerose ascensioni su roccia e ghiaccio in Europa e in altri continenti. Franz Nicolini, 45 anni, trentino, due Ottomila all’attivo, è celebre per lo stile improntato sulla velocità. Michele Compagnoni, 34 anni, valtellinese, ha raggiunto la vetta del K2 con la spedizione K2 2004.
 
Come è nata l’idea di Alp Speed 2006? “L’idea è di Patrick Berhault, non è nostra – spiega Compagnoni -. Lui aveva tentato di portare a termine quest’impresa con Philippe Magnin nel 2004. Purtroppo perse la vita il 28 aprile, per il distacco di una cornice sul Dom de Mischaler, nel gruppo del Taschhorn, in Svizzera. Dopo aver scalato 64 vette in 60 giorni”.
 
Una media di più di un “Quattromila” al giorno. La stessa che dovrete mantenere voi per completare il programma. “Sì, anche se in realtà parlare di media ha poco senso. In alcuni gruppi, come sul Monte Rosa, le vette oltre i 4.000m sono molto ravvicinate e potremo scalarne tre o quattro in una sola giornata. Il vero rischio è il tempo, che dovrà essere molto clemente per consentirci di completare l’obiettivo”.
 
Per Compagnoni si tratta di un progetto ambizioso che arriva dopo un paio d’anni di pausa da imprese alpinistiche. “Dopo il K2 ho proseguito con la mia solita attività alpinistica in Italia e ho completato il corso di Guida Alpina. Quest’anno riprendo, l’idea di Nicolini mi è piaciuta subito. Da tempo pensava da tempo di ripetere l’impresa di Berhault e sono contento che mi abbia chiesto di realizzarla con lui”.
 
Altri progetti per il futuro, magari qualche 8.000? “Per Alp Speed 2006 ho rinunciato, anche se con rammarico, a partire con l’UP project per la Patagonia. Per il futuro non ho ancora un programma preciso, per ora vi dico solo: vedremo…”
 
Montagna.org seguirà per voi Alp Speed 2006. Non perdete gli aggiornamenti!
 
 
Sara Sottocornola

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