Cronaca

Elisoccorso di notte sul Monte Agner, è il primo in Italia con visori notturni

AB 205 notturno NVG (Photo IV Reggimento Aviazione Esercito ALTAIR)
AB 205 notturno NVG (Photo IV Reggimento Aviazione Esercito ALTAIR)

VOLTAGO AGORDINO, Belluno — L’elicottero dell’esercito ha compiuto un intervento di soccorso questa notte sul monte Agner. Il velivolo AB-205 del IV Reggimento Aviazione dell’Esercito “Altair” ha sbarcato in hovering i soccorritori su una cima a sinistra di quella dei Lastei, a circa 2.500 metri di quota: gli uomini del Soccorso alpino veneto si sono calati per 150 metri e in un’ora e mezza hanno raggiunto l’escursionista in difficoltà, poi sono stati recuperati dall’elicottero. Si tratta di un’operazione singolare in Italia, dove, a differenza di molti altri paesi europei, non si compiono solitamente recuperi in elicottero di notte. L’equipaggio ha utilizzato dei visori notturni, Nvg Night vision goggles, vale a dire degli occhiali che migliorano la visibilità al buio.

L’escursionista in difficoltà era un 27enne padovano partito ieri mattina per risalire la ferrata Stella alpina, sull’Agner, con l’intenzione di passare poi la notte al bivacco Biasin, posto a 2645 metri di quota, quindi poco sotto la cima della montagna alta 2872 metri. Secondo il comunicato del Soccorso alpino veneto, la presenza di una notevole quantità di neve lo ha probabilmente rallentato, cosicché il giovane si è ritrovato all’uscita della via ferrata solo alle 20. Il sentiero non era ben visibile per via della tanta neve: cercando di raggiungere il rifugio ha poi sbagliato strada e si è ritrovato, dopo essere scivolato più volte, un centinaio di metri più alto, sotto la parete dei Lastei, al buio, con la pila ma senza ramponi e piccozza.

A quel punto, temendo di scivolare sul ripido pendio, ha chiesto aiuto al 118 e alle 21.30 la centrale ha allertato la Stazione del Soccorso alpino di Agordo. Proprio la settimana scorsa i tecnici del Cnsas avevano partecipato a un’esercitazione notturna con due elicotteri dell’esercito (uno pilotato dallo stesso comandante di questa notte) sul passo Duran, valico dolomitico che collega l’Agordino con la Val di Zoldo. Fatta richiesta di intervento, da Bolzano si è alzato in volo un velivolo AB-205 del IV Reggimento Aviazione dell’Esercito “Altair”, che, intorno a mezzanotte, ha recuperato 4 uomini della stazione del Soccorso alpino di Agordo.

VIsta con visore nvg (Photo IV Reggimento Aviazione Esercito ALTAIR)
VIsta con visore nvg (Photo IV Reggimento Aviazione Esercito ALTAIR)

Il pilota ha potuto far volare l’elicottero sull’Agner grazie all’utilizzo dei visori notturni, Nvg Night vision goggles. “Sono degli occhiali che permettono di vedere anche di notte – ci ha spiegato Maurizio Folini, Guida alpina valtellinese ed esperto pilota, che proprio poche settimane fa in Himalaya ha compiuto l’intervento in long line più alto del mondo, ben oltre i 7000 metri di quota -. Vengono messi sul casco del pilota. Con quegli occhiali non vedi come di giorno, hai una luce un po’ verdastra, però vedi: vedi le montagne, vedi le valli, e questo ti permette di volare”.

Dopo aver individuato l’escursionista, il pilota dell’elicottero militare AB-205 ha sbarcato i soccorritori in hovering su una cima a sinistra di quella dei Lastei, a circa 2.500 metri di quota. I tecnici hanno attrezzato gli ancoraggi, si sono calati per 150 metri e, dopo un traverso hanno raggiunto l’escursionista dopo circa un’ora e mezza. A quel punto lo hanno assicurato e aiutato a risalire in un punto più facile per il recupero dell’elicottero, che li ha imbarcati in due rotazioni, per poi trasportarli all’ospedale di Agordo. L’equipaggio militare è infine rientrato a Bolzano verso le 5 del mattino.

“Se si vola da piazzola a piazzola  – spiega Folini -, l’intervento notturno può non essere complicato, ma se, come in questo caso, non atterri in piazzola, ma voli in montagna è chiaramente più delicato. Con un adeguato training e un adeguato equipaggiamento comunque sono voli che si possono fare: naturalmente servirebbe una continuità, perché se ne fai uno all’anno diventa un’operazione più difficile. In Italia si sta combattendo con l’Ente per essere certificati e poter fare interventi notturni anche con elicotteri civili, mentre all’estero questi voli si fanno regolarmente. E’ la mia opinione personale, ma credo che sia uno sbaglio permettere il volo notturno solo ai militari, addirittura ad elicotteri di vecchia concezione, e non ai civili che hanno anche velivoli più nuovi. I civili dell’elisoccorso poi volano sempre sulle stesse montagne, quindi conoscono bene certi territori, per loro è anche più facile che per un militare che magari ha volato su quella montagna una volta sola”.

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3 Commenti

  1. Concordo con chi ha scritto l’articolo…Ed è bello sentire che i militari concorrano in faccende di pubblica utilità. E’ ora di pensionare il 205…E’ pericoloso solo volarci con quella macchina…

  2. ma si é reso conto con che equipaggiamento e con che preparazione ha scelto l’itinerario?

    Non ho parole.

  3. Adesso che si è venuto a sapere mai più piccozza, ramponi, informazioni preventive, telo termico, piumino ecc..Gli avventurosi del week end faranno pressioni affinchè del magico visore siano dotati tutti i mezzi di soccorso…a spese dei contribuenti.Agli avventurosi solo un leggerissimo satellitare a copertura globale e pile a durata eterna.

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