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Piolet d'Or 2013: in giuria Karo e Kaltenbrunner, Venables presidente

Stephen Venables (Photo www.stephenvenables.com)
Stephen Venables (Photo www.stephenvenables.com)

COURMAYEUR, Aosta — Stile alpino, ottomila senza ossigeno e grandi salite patagoniche. C’è almeno un campione per ogni tipologia di alpinismo considerato di alto livello nella giuria che presiederà la 21esima edizione dei Piolets d’Or, che si svolgeranno dal 3 al 6 aprile ai piedi del Monte Bianco. I grandi nomi di quest’anno sono quelli del presidente di giuria Stephen Venables, pioniere dello stile alpino, di Silvo Karo, velocissimo arrampicatore sloveno, di Katsutaka Yokoyama vincitore della piccozza d’oro nel 2011, e di Gerlinde Kaltenbrunner, prima donna della storia dei 14 ottomila senza ossigeno.

Mentre non sono ancora state rese note le nomination ufficiali che concorreranno all’assegnazione del Piolet d’or 2013, sono stati comunicati i nomi degli alpinisti che comporranno la giuria chiamata a votare le migliori salite dell’anno passato. I criteri di valutazione delle imprese faranno riferimento alla carta manifesto del premio in cui si afferma che i Piolets d’Or si propongono di “celebrare lo spirito di cordata, di condivisione e di solidarietà, valorizzando la bellezza di un gesto individuale o collettivo. Nell’alpinismo moderno, lo stile o i mezzi utilizzati influiscono sul raggiungimento di un obiettivo. Non si tratta più di ottenere il successo ad ogni costo, impiegando artifizi economici, tecnici (ossigeno, corde fisse, portatori di alta quota, prodotti “dopanti”, ecc.) o mezzi umani importanti (sherpa, portatori)”.

Silvo Karo (foto Marko Prezelj - www.pdd.si)
Silvo Karo (foto Marko Prezelj – www.pdd.si)

In linea con il tipo di alpinismo premiato è quindi la scelta degli stessi giurati chiamati a giudicare. Il presidente di giuria della 21esima edizione degli Oscar dell’alpinismo è Stephen Venables, 58enne britannico considerato un teorico dello stile pulito grazie al suo libro “Himalaya in stile alpino” pubblicato nel 1996. Otto anni prima, nel 1988, fa protagonista di una salita all’Everest dalla parete est, la Kangshung: insieme a lui c’erano Robert Anderson, Ed Webster e Paul Teare. Dopo aver aperto la via e raggiunto il colle sud a 8.000 metri di quota, Venables andò in vetta da solo senza ossigeno, diventando il primo inglese a raggiungere il Tetto del mondo senza bombole di O2.

Silvo Karo, classe 1960, è invece uno dei mostri sacri dell’alpinismo sloveno, attivo soprattutto negli anni ’80 sulle verticali pareti patagoniche. E’ passato alla storia per aver salito Devil’s Dihedral al Fitz Roy, Devil’s Direttissima sulla est del Cerro Torre, e Psycho Vertical alla Torre Egger. Grandissimo esempio per gli alpinisti sloveni delle generazioni successive, ha scalato molto anche in Himalaya e sulle Alpi.

Altro giurato di marca è il giovane giapponese Katsutaka Yokoyama: 31 anni soprannominato “Jumbo”, anch’egli sostenitore dello stile alpino è stato tra i vincitori del Piolet d’Or del 2011. In curriculum vanta salite sulle più alte montagne del Nord America, Denali e Mount Logan, mentre nel Sud America la sua attività si è concentrata in Bolivia e Patagonia.

Gerlinde Kaltenbrunner (Photo www.gerlinde-kaltenbrunner.at)
Gerlinde Kaltenbrunner (Photo www.gerlinde-kaltenbrunner.at)

Infine, “quota rosa” della giuria, Gerlinde Kaltenbrunner, la prima donna della storia ad aver salito tutti i 14 ottomila senza ossigeno. L’alpinista austriaca si è avvicinata alle montagne più alte della terra tutte le volte che ha potuto con uno stile pulito, lontano dalle abitudini delle commerciali e senza risparmiarsi la fatica. Ha salito diverse vie difficili, tentando anche itinerari poco battuti e con spedizioni leggere.

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