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Torre Egger: i Ragni tornano in Patagonia per finire la via nuova

Patagonia Torre Egger (Photo courtesy archivio matteo bernasconi)
Patagonia Torre Egger (Photo courtesy archivio matteo bernasconi)

LECCO — Mancava soltanto un tiro, a Matteo Bernasconi e Matteo della Bordella, per concludere “Die another day”, la spettacolare nuova via sul versante ovest della Torre Egger che avevano iniziato ad aprire nel 2011. Ma il meteo, l’anno scorso, non ha concesso proroghe. Ora ecco i due maglioni rossi ripartire verso il Sudamerica, insieme ad un nuovo compagno di cordata, Luca Schiera. Partiranno sabato 19 gennaio, decisi ad ultimare il progetto una volta per tutte.

La linea dei Ragni si trova sul versante ovest della montagna. Il percorso evita l’inviolata parete ovest dove invece avevano tentato di salire Lorenzo Nadali, Pietro Dal Prá e Andrea Sarch nel 1996, e sale invece a sinistra al Colle De Donà-Giongo ripercorrendo alcuni tiri del tentativo realizzato da Ermanno Salvaterra con Adriano Cavallaro nel 1997.

“L’idea per quest’anno era quella di non tornare in Patagonia – racconta Bernasconi -. Non eravamo molto motivati, siamo scesi per 2 anni di fila con lo stesso obiettivo e l’anno scorso per poco non siamo riusciti ad arrivare in cima. Poi Teo è tornato dall’America; l’inizio di stagione in Patagonia è stato molto ricco di salite, tra cui due “grandi” salite, e alla fine abbiamo deciso di tornare. Ci siamo ri-motivati, insomma, e tra qualche giorno partiremo. La novità è che con noi verrà un altro ragazzo, Luca Schiera, 22 anni di Erba. Per questa possibilità ringraziamo il Gruppo Ragni di Lecco e il socio onorario Gianfelice Rocca”.

Die another day - Photo courtesy archivio Matteo Bernasconi
Die another day – Photo courtesy archivio Matteo Bernasconi

Bernasconi, che sul suo blog descrive ampiamente il programma della spedizione, racconta che per quest’anno hanno deciso di adottare una tattica diversa. I tre alpinisti resteranno a El Chalten e saliranno alla base della parete solo al comparire della finestra di bel tempo. L’avvicinamento avverrà durante la prima giornata di bello, durante la quale comunque non potrebbero scalare visto che la parete resta solitamente impraticabile per 24 ore dopo nevicate e precipitazioni.

“Per terminare la via ci manca solo 1 tiro di corda per raggiungere il Colle De Donà/Giongo o Colle Lux – racconta Bernasconi -, dove terminiamo quella che è la “via nuova” per la parete Ovest. Da questo punto in poi seguiamo la De Donà/Giongo line o Huber Scharnf (200 m 6b+ 80°). La nostra intenzione è quella di approfittare di una finestra di bel tempo abbastanza lunga per “entrare” sul versante Ovest, ripetere la via e, incrociamo le dita, terminarla e raggiungere la cima della montagna. In tre, seguendo questa tattica, siamo più leggeri e veloci sia nell’avvicinamento che in parete. In caso non riuscissimo ad attaccare la Egger, vogliamo comunque approfittare delle finestre di bel tempo di di 1 o 2 giorni per “tentare” qualche altra bella montagna”.

 

Links:  www.ragnidilecco.com

www.matteobernasconi.com

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