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Soccorsi sull’Ecrins: niente di fatto, dopo 3 voli rimandate le ricerche a domani

Barre Des Ecrins  (Photo montagnefacile.free.fr)
Barre Des Ecrins (Photo montagnefacile.free.fr)

BRIANÇON, Francia – UPDATED – L’elicottero si è alzato in volo tre volte oggi, una con a bordo il fratello di uno dei dispersi, ma i 3 italiani dispersi da lunedì scorso sul Dome des Ecrins non sono stati individuati. I soccorritori aspettavano da giorni che il tempo migliorasse e questa mattina finalmente hanno potuto effettuare i sorvoli con i velivoli partiti da Grenoble e da Digne-les-Bains, ma ora, col calare del buio, le operazioni di ricerca sono state rinviate.

I tre italiani sono Francesco Cantù, primario del reparto di cardiologia dell’Ospedale di Lecco; Damiano Barabino, cardiologo di Genova e istruttore nazionale del Cai della stessa città; e Luca Gaggianese, istruttore nazionale di alpinismo della scuola “Silvio Saglio” della Sem di Milano. Gli alpinisti risultano dispersi sul Dome des Ecrins (4015 metri) da tra giorni, quando c’è stato l’ultimo contatto telefonico: erano impegnati sulla Goulotte Gabarrou Marsigny, una via di ghiaccio di circa 1200 metri, e hanno chiesto soccorso lunedì mattina da 3900 metri di quota, dopo un bivacco improvvisato. I soccorritori tentano da allora di raggiungere il punto da cui è partita la telefonata, ma le abbondanti nevicate e il vento forte ostacolano le operazioni, rendendo la situazione estremamente difficile e pericolosa, soprattutto per il rischio valanghe.

Ieri gli uomini del Peloton de gendarmerie de haute montagne (Pghm) di Briançon sono arrivati al rifugio Cézanne da cui hanno ispezionato con il binocolo il Glacier Noir, senza vedere traccia degli italiani. Durante le ricerche sono scampati loro stessi a una valanga. Hanno tentato anche di spostarsi al rifugio de Temple Écrins (2.410 metri), dove potrebbero essersi rifugiati gli alpinisti, ma senza riuscire a raggiungerlo.

Questa mattina la neve ha smesso di scendere e il tempo ha permesso ai velivoli di alzarsi in volo: a 3000 metri di quota i venti soffiavano a 70 chilometri orari, e sulla parete sud, dove si starebbero concentrando le ricerche, per ora non si vede traccia degli italiani. Secondo i soccorritori gli alpinisti potrebbero essere scesi dal ghiacciaio du vallon de la Pilatte, sul lato di Isère del massiccio.

“Immaginiamo condizioni infernali – aveva dichiarato ieri Stephane Bozon, comandante del Pghm di Briançon, secondo quanto riporta il quotidiano francese Le Dauphine -. Si pensi che si impiegano tra le due e le tre ore solo per percorrere 200 metri”.

“Si può sopravvivere per diversi giorni senza cibo se si è protetti nella posizione giusta – aveva dichiarato ieri Nicolas Colombani del Pghm -. Tutto dipende dalla loro capacità di trascorrere due o tre notti all’addiaccio dopo una salita che è già fisicamente impegnativa. Speriamo che tengano alto il morale”.

 

Info: www.ledauphine.com

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Un commento

  1. Risulta che 3 alpinisti italiani, di ritorno dalla sella dell’Ecrins, siano stati incontrati da un affidabile commerciante locale a La Berarde la sera di lunedi’ verso le 20.30. Perche’ non fare un appello perche’ questi 3 s’identifichino, cosi’ da sapere definitivamente se proprio non sono i 3 dipersi? at

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