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Manaslu: Benedikt Böhm sale e scende con gli sci in 24 ore. Senza ossigeno

Greg Hill, Benedikt Böhm, Sebastian Haag  al Manaslu (Photo courtesy Dynafit - Desnivel.com)
Greg Hill, Benedikt Böhm, Sebastian Haag al Manaslu (Photo courtesy Dynafit – Desnivel.com)

KATHMANDU, Nepal — Impresa da brividi per lo sciatore estremo tedesco Benedikt Böhm, che nei giorni scorsi ha realizzato la prima salita e discesa con gli sci, senza ossigeno e in meno di 24 ore, sul Manaslu, cima di 8.167 metri in Nepal. “E’ stata la peggior discesa con gli sci della mia vita” ha dichiarato alla stampa una volta rientrato al campo base.

Böhm è riuscito nell’impresa il 30 settembre, pochi giorni dopo la tragica valanga che ha travolto campo 3 della montagna facendo 11 morti. E’ partito dal campo base alle 18 del 29 settembre insieme al fedele compagno di cordata Sebastian Haag, ed è rientrato intorno alle 17 del giorno successivo.

In cinque ore, i due hanno raggiunto campo 2, dove si è aggregato alla salita Constantine Pade. Alle quattro del mattino Böhm era già arrivato a campo 4, 7.400 metri circa, distaccando i compagni. Il meteo, però, era peggiorato così Böhm si è fermato ad aspettare i compagni in una tenda vuota. Un’ora più tardi si è accorto che Haag aveva superato il campo e stava proseguendo verso la cima. In fretta Böhm è uscito dalla tenda e ha ripreso la salita, superando il compagno dopo soli 20 minuti.

Alle 9 del mattino, Böhm raggiungeva la vetta. Lassù lo sciatore tedesco ha voluto ricordare le vittime della valanga avvolgendo il moschettone che aveva usato per recuperarle ad in una sciarpa ricevuta in dono da un lama. “La decisione di tentare la vetta dopo una tragedia come questa è stata difficile – ha raccontato lo sciatore tedesco a EpicTV -, ma alla fine ho deciso di salire in onore delle vittime. L’essere arrivato subito sul posto per aiutare i sopravvissuti mi ha aiutato a superare lo shock emotivo di quella tragedia”.”

Benedikt Böhm, Sebastian Haag e Greg Hill sono stati infatti fra i primi a prodigarsi negli aiuti dopo la tragica valanga di domenica 23 settembre. I tre si trovavano accampati in un punto intermedio della salita fra campo 2 e campo 3. A seguito della tragedia, il canadese Hill ha deciso di rientrare a casa.

Sulla vetta, Böhm ha atteso i compagni per un’ora ma Haag e Pade, nel frattempo, avevano deciso di fare dietrofront 150 metri sotto la cima. Così Böhm ha inforcato gli sci e ha iniziato la discesa, che si è rivelata durissima.

“E’ stata la peggior discesa con gli sci della mia vita – ha dichiarato a EpicTV – era tutto ventato, tutto ghiacciato. Ho raggiunto i compagni, ma a campo 4 abbiamo tolto gli sci per un breve tratto, non ho voluto rischiare. Li abbiamo rimessi a 7.300 metri. Mentre sciavo sotto il seracco ho potuto vedere il luogo del distacco dell’enorme valanga: era di oltre quattro metri di profondità. Più sotto, la sciata è stata ancora peggio per i resti delal valanga. Il caldo sotto i 6000 metri aveva aperto crepe e crepacci ovunque. Abbiamo dovuto attrezzare corde per attraversarli e la cosa ci ha rubato parecchio tempo. Ci abbiamo messo 8 ore per scendere quello che normalmente senza problemi si fa in quattro ore”.

Nel 2005 Benedikt Bohm e Sebastian Haag erano saliti e scesi dalla vetta cinese del Mustagh Ata (7546 metri d’altezza) in 10 ore e 41 minuti, e nel 2009 erano stati protagonisti di un’epico tentativo di record con gli sci sul Broad Peak.

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