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Skialp: l’Italia stravince ma è polemica

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ALBOSAGGIA, Sondrio — Nella prova mondiale di Albosaggia, la nazionale italiana di scialpinismo ha spadroneggiato, conquistando l’intero il podio maschile e il primo posto di quello femminile. Ma la vittoria ha l’amaro in bocca: Giacomelli rifiuta la medaglia d’argento e riapre la polemica con l’ISMC.

Nonostante le temperature primaverili che hanno preceduto il weekend e la scarsità di neve, che hanno imposto alcune correzioni del percorso all’ultimo minuto, la 22esima edizione della Valtellina-Orobie, valida come seconda prova di Coppa del Mondo, è riuscita ad offrire un grande spettacolo al pubblico e un ottimo tracciato agli atleti.
 
L’Italia di Adriano Greco ancora una volta si è dimostrata al di sopra di tutti. Denis Brunod e Manfred Reichegger, dopo il trionfo alla Trace Catalane, si confermano in testa alla classifica mondiale strappando una meritata vittoria ai compagni Guido Giacomelli e Hansjorg Lunger, che li hanno tallonati per tutta la gara e che hanno chiuso a meno di un minuto di distanza dai primi classificati. “Sono davvero felice per questa vittoria – ha detto Brunod dopo la vittoria -, per noi è una bellissima conferma. La gara, forse non lunga, è stata davvero tecnica".
 
La medaglia di bronzo, ancora azzurra, è andata a Denis Trento e Martin Riz. Gli "idoli di casa" Graziano Boscacci e Ivan Murada si sono aggiudicati un ottimo quinto posto, conquistato nonostante un problema all’anca che da tempo tormenta Boscacci.
 
Le irriducibili Francesca Martinelli e Roberta Pedranzini hanno trionfato nel settore femminile dando una lezione alle francesi Corinne Favre e Natalie Bourillon e alle svizzere Catherine Mabillard e Gabrielle Magnenat. E promettono altri successi: "Lo scorso anno qui ad Albosaggia io e Francesca abbiamo iniziato un filotto di successi davvero impressionante – ha detto Roberta Pedranzini -. Sarebbe fantastico riuscire a ripeterlo".
 
"Il risultato migliore della giornata è stato il terzo posto di Riz e Trento – ha detto il ct azzuro
Adriano Greco -, perchè è una coppia nuova, giovane e importante per il futuro. La gara comunque è andata benissimo. Brunod ha vinto ancora, nonostante le zavorre ai piedi, e dietro gli altri. Perrier, l’unico che ci poteva dar fastidio, era in giornata no e alla fine ce la siamo giocata tra di noi: meglio di così non potevamo fare. Bravissime le ragazze".
 
Ma il trionfo italiano ha  l’amaro in bocca. La grande prestazione di Giacomelli – che alla fine ha corso con le zavorre ai piedi – ha tutt’altro che spazzato via i dissapori che hanno animato le cronache sportive delle ultime settimane. Il campionissimo valtellinese si è infatti presentato sul podio senza la casacca ufficiale  dell’Italia e, al momento della premiazione, ha rifiutato la medaglia d’argento che gli sarebbe stata consegnata dal Giudice Internazionale delegato Feliu.
 
 "Non sono d’accordo con i regolamenti imposti quest’anno – ha dichiarato Giacomelli, ancora in aperta polemica con la Fisi e la Federazione Internazionale ISMC -. Ho preso parte alla gara solo per rispetto nei confronti degli Organizzatori (Polisportiva Albosaggia) e del mio compagno Hansjorg Lunger. Ma se non cambieranno le cose, sposterò i miei obiettivi agonistici sulle grandi classiche, e diserterò la Coppa del Mondo".
 
"Non so se riusciremo a cambiare il regolamento entro gli Europei – ha commentato Greco -, le proteste singole, per quanto giuste, non bastano. L’unica soluzione è che tutti gli atleti si coalizzino al momento della gara e rifiutino le zavorre. Se davvero è quello che vogliono devono provare, anche se non tutti sono penalizzati dalla regola che impone il peso degli scarponi, ad agire insieme. Per veder cosa succede, per alzare un polverone, anche se ovviamente si rischia la penalità".
 
 
Nella foto in alto: Denis Brunod in salita (foto Roberto Moiola).
Nella fotro sotto: Giacomelli tira il gruppo (foto Roberto Moiola).
 
 
 

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