Medicina e benessere

Scialpinismo e traumi, prevenire e curare gli infortuni

Scialpinismo - monte Rotella 2 (Maria di Gregorio)
Scialpinismo - monte Rotella 2 (Maria di Gregorio)

BERGAMO — Tre risultano le parti del corpo più vulnerabili nella pratica dello scialpinismo: le ginocchia, le anche, la schiena e le caviglie. A seguito di qualsiasi infortunio è necessario rivolgersi ad un professionista che, dopo un attento esame clinico, se necessario, prescriva esami diagnostici adeguati e, in un secondo momento, proponga una terapia e successivamente un programma di riabilitazione motoria adeguate. Il fondamento su cui basarsi per evitare ogni sorta di trauma è senza dubbio la prevenzione.

A tal fine il potenziamento muscolare è certamente di fondamentale importanza, non solo di muscoli e di catene cinetiche proprie dello sci, ma anche il “riequilibrio muscolare”; l’allenamento cioè dei muscoli non strettamente coinvolti nella biomeccanica dello scialpinismo, ma usati semplicemente come “stabilizzatori”. Lo sviluppo della propriocettività rappresenta un altro cardine assai importante nell’evitare infortuni. Esercitazioni su tavolette basculanti, assi di equilibrio o semplicemente a occhi chiusi sono in grado di allenare il corpo a riportarsi il più velocemente possibile in equilibrio, evitando così la caduta.

Tali esercizi possono essere eseguiti sia staticamente, con l’intento cioè di stare semplicemente in equilibrio, sia dinamicamente, svolgendo cioè esercitazioni di potenziamento in situazioni di disequilibrio. Vista l’attuale attenzione rivolta alla “Core Stability” (stabilità da dare al baricentro corporeo), si consigliano pure esercizi di potenziamento per muscoli addominali, obliqui e trasversi dell’addome e lombari, sia in modo statico che dinamico.

Un allenamento non adeguato, provocando maggior fatica, potrebbe portare ad una deconcentrazione e quindi ad una maggiore percentuale di infortuni. Dopo qualsiasi tipo di infortunio è opportuno e fondamentale seguire un percorso di rieducazione motoria, finalizzato al rientro in attività in condizioni adeguate. Circa la ripresa dell’attività a seguito di qualsiasi trauma è assolutamente consigliato rivolgersi ad un professionista esperto nella disciplina.

G.C.Agazzi e dr.Eros Grazioli, dottore in scienze motorie

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