BERGAMO — E se a causa dei cambiamenti climatici tra vent’anni non ci fosse più neve sulle Alpi come cambierebbe il settore turistico di queste zone? Il progetto europeo ClimAlpTour ha tentato di dare una risposta a queste domande studiando 22 località alpine e ha scoperto che le temperature su queste montagne sono aumentate quasi il doppio rispetto a quelle di tutto il pianeta.
ClimAlpTour è un progetto europeo che si è interessato di studiare i cambiamenti climatici in atto e il loro impatto sul turismo montano. In particolar modo le ricerche si sono concentrate su tutta la zona Alpina, dalla Francia alla Slovenia.
Le località che hanno contribuito sono 22 e la scelta delle Alpi non è casuale. Uno dei ricercatori che ha seguito il progetto afferma che la catena montuosa europea funge da indicatore per i cambiamenti climatici a livello globale in quanto è talmente sensibile da mostrare modifiche più evidenti rispetto ad altre zone.
I dati emersi sono significativi. Secondo quanto riferisce l’Ansa, in generale le temperature delle Alpi sono aumentate in media quasi il doppio rispetto a quelle di tutto il pianeta. Sebbene esistano delle eccezioni, i ricercatori prevedono che fra il 2030 e il 2050 alcune località alpine, specialmente a bassa quota, potrebbero non avere più una “stagione bianca” per mancanza di neve.
Molti impianti rischierebbero di fallire e rimarrebbero solo le strutture ad alta quota a fornire servizi per gli amanti degli sport invernali. L’obiettivo comune è quindi quello di capire come utilizzare gli effetti dell’evoluzione del clima per un nuovo turismo di montagna, senza la neve come materia prima su cui basare i propri guadagni nel settore turistico.
