Ghiacciaio del Freboudze, installato il nuovo Bivacco Gervasutti
COURMAYEUR, Aosta — E’ stata installato in questi giorni sul ghiacciaio del Freboudze, sullo sperone roccioso a quota 2835 metri di fronte alla spettacolare parete Est delle Grandes Jorasses, il nuovo Bivacco Gervasutti. Il bivacco alpino di ultimissima generazione ha fatto parlare di sé fin da quando era ancora in fase progettuale, suscitato applausi e malumori. Dopo essere stato esposto a settembre nella piazza di Courmayeur, è ora approdato nella sua sede definitiva.
La struttura commissionata dal Cai Torino e fortemente voluta dalla Scuola e dalla Sottosezione Sucai si trova ora a quota 2.835 metri, sotto le spettacolari pareti delle Grandes e Petites Jorasses e dell’Aiguille des Leschaux. La moderna versione sostituisce quella del 1961 e arriva quindi esattamente a 50 anni di distanza dall’ultimi rifacimento.
La nuova Capanna è grande 30 metri quadrati, ed è stata progettata dagli architetti Luca Gentilcore e Stefano Testa. Al di là di giudizi di gusto, si tratta di un bivacco all’avanguardia per molti aspetti, realizzato in materiale composito (sandwich vetroresina e pvc ad alta densità) con una scocca modulare di trenta metri quadri. Dalla forma futuristica, è alimentato con pannelli fotovoltaici, è a impatto ambientale ridotto ed e già modello pilota per altri siti tecnologici ed ecosostenibili.
Frutto di sofisticate conoscenze nautiche ed aeronautiche, è stato progettato con lo scopo di resistere maggiormente alle condizioni dell’alta quota. Al suo interno è attivo un sistema dedicato di autodiagnosi e di rilevamento di dati ambientali interni ed esterni e di un punto di chiamata di soccorso. Il Bivacco inoltre è dotato di un sistema di connessione via internet, in modo tale da fornire informazioni in tempo reale sulle condizioni meteo, gestire l’organizzazione delle presenze, attivare una comunità di frequentatori in grado di scambiarsi notizie sul “libro del rifugio” virtuale, che tuttavia non sostituisce (ma solo affianca) il tradizionale diario cartaceo.
Effettivamente visto così sembra un serbatoio del gasolio dimenticato li. Però se è funzionale ben vengano i “serbatoi”.
Visto così, un ces.. fuori luogo, altroché!
se e’ vero che anche l’occhio vuole la suo parte: che cazzotto in un occhio
E’ interessante vedere quella cisterna dell’azoto appollaiata lassù!
L’unico dubbio, da non esperto del settore, riguarda il fissaggio della struttura alla montagna.
E’ davvero molto esposta ai venti e al peso di neve e ghiaccio e così a sbalzo, fuori dalla roccia. Inoltre il soffio delle valanghe, a volte provoca degli spostamenti d’aria, da radere al suolo boschi interi. Questo bivacco, ancorato solo da un lato e così esposto, non mi dà una grande idea di solidità.
Speriamo che sia solo un impressione.
Hai ragione Jova , nella foto in alto sembra che sia piu’ di metà a sbalzo !
Vedremo se reggerà durante questo inverno o se lo ritroveranno sotto
sul ghiacciaio … magari poi ne rimetteranno uno normale !