Cosimo Zappelli, il viareggino che sposò il Monte Bianco
Dal sodalizio con Bonatti alle imprese con i più grandi scalatori attivi sul Bianco. Inventò anche attrezzature, tecniche e procedure che diedero una svolta al Soccorso alpino
Una ragione di vita
Cosimo Zappelli
Cosimo Zappelli nasce sul mare, a Viareggio, il 23 febbraio 1934 per presto diventare grande uomo di montagna: “Alpinista per vocazione” come scritto da Walter Bonatti.
Con il diploma da infermiere in tasca, nel 1961 si trasferisce a Courmayeur per lavoro e per seguire la sua più grande passione, sviluppata inizialmente sulle più vicine Apuane. Se queste erano per lui “la mia scuola elementare”, il Monte Bianco è una vera università, con tanto di compagno di corso d’eccellenza: proprio Walter Bonatti. Ai due bastano poche salite per scoprirsi cordata vincente e siglare tante prime ascensioni; ad iniziare dalla Via Diretta al versante sud del Monte Bianco, tra i Piloni e la Cresta di Peuterey.
Nel 1962 salgono insieme l’inviolata ed immensa parete Nord del Grand Pilier d’Angle; seppur per questa cordata l’anno eccezionale sia il successivo, il 1963: prima invernale alla Cassin alle Grand Jorasses, Cresta Innominata, parete ovest del Trident du Tacul, e l’eccezionale parete Est del Grand Pilier d’Angle.
Zappelli concilia la sua passione con il lavoro divenendo maestro di sci e guida alpina, per trovare presto posto nella Società Guide Alpine Courmayeur. Il suo ingresso nella società, della quale sarà anche presidente, segna lo sciogliersi della forte cordata Bonatti-Zappelli visti recenti scontri tra Walter e il gruppo delle Guide. Tra i due rimarrà sempre una grande stima e rapporto fraterno nonostante le loro strade verticali si siano divise.
Dopo Bonatti
Il 1964 inizia con la prima invernale al Dente del Gigante con Ruggero Pellin per proseguire a settembre con la bellissima via sullo sperone nord-est della Pointe de l’Androsace con Giorgio Bertone. Con quest’ultimo Zappelli sale una via diretta sulla grandissima parete est della Brenva nel 1966 e, l’anno successivo, una nuova via all’Aiguille Croux.
Ad inizio luglio 1973 la squadra composta da Zappelli, Lorenzino Cosson, René Salluard e Luigino Henry impiega ben tre giorni per salire l’intera Cresta del Brouillard al Monte Bianco. Impresa incredibile visti gli oltre 7 km di sviluppo e i circa 3000 m di dislivello, sempre con difficoltà sostenute.
L’amore per la stagione fredda lo porta insieme a Mario Mochet, Adriano Jordaney e René Salluard a realizzare la prima invernale della Ottoz-Hurzeler all’Aiguille Croux nel 1977.
L’8 marzo 1984 Cosimo Zappelli, il figlio Marco, anche lui guida alpina, e Mario Mochet compiono la prima invernale dell’Aiguille de la Brenva per la cresta Nord.
Oltre al Monte Bianco
Non solo il rosso granito di casa ma tante montagne nel mondo portano Zappelli a viaggiare tra un lavoro e l’altro: dai Monti Zagros in Iran al Caucaso; da Kilimanjaro Ruwenzori e Hoggar in Africa alle Ande; e, ancora, dal Caucaso all’Alaska.
Una passione a tutto tondo che esprime tramite foto, articoli e una decina di libri, così da inserirsi nel Gruppo Italiano Scrittori di Montagna. Tra i suoi testi spiccano quelli legati al soccorso ed alla medicina di montagna. Cosimo infatti è membro del Soccorso Alpino Italiano nonché fondatore della sezione valdostana insieme a Franco Garda. Unisce così le sue esperienze da infermiere a quelle di alpinista inventando attrezzature, tecniche e procedure che saranno la svolta del Soccorso Alpino.
Cosimo è anche membro del GHM francese ed istruttore delle guide alpine.
La passione per il suo lavoro non cala nel tempo e a 56 anni si lega con un cliente per accompagnarlo tra le guglie del suo regno: è l’8 settembre 1990 quando lungo la salita al Pic Gamba una scarica di roccia e sassi gli costa la vita.
Un incidente sul lavoro che lascia un vuoto enorme nell’ambiente di Courmayeur e non solo: un grande alpinista, padre di famiglia e uomo amato da tutti. La stima per lui porta il Comune di La Salle a dedicargli un bivacco a 2270 m oltre a continue serate ed eventi in sua memoria, come la bellissima mostra dall’espressivo e calzante titolo: “Una ragione di vita”.
Salite principali
- 20/22 settembre 1961 – Prima salita della Parete Sud al Monte Bianco, tra i Piloni e la Cresta di Peutérey, con Walter Bonatti.
- 22/23 giugno 1962 – Nuova via sulla Nord del Grand Pilier d’Angle, con Bonatti.
- 25/26/27/28/29/30 gennaio 1963 – Prima invernale dello Sperone Walker delle Grandes Jorasses, con Bonatti.
- 25/26 agosto 1963 – Salita lungo lo Sperone e la parete Est della Punta Innominata, con Bonatti.
- 18 settembre 1963 – Parete Sud-Ovest del Trident du Tacul, con Bonatti.
- 1963 – 11/12 ottobre. Nuova via sulla parete Est Sudest del Grand Pilier d’Angle, con Bonatti.
- 16 gennaio 1964 – Prima invernale al Dente del Gigante lungo lo Spigolo Nord e la parete Nord-Ovest, con Ruggero Pellin.
- 2/3 settembre 1964 – Nuova via sullo sperone Est-Nordest della Pointe de l’Androsace, con Giorgio Bertone.
- 9 settembre 1966 – Via diretta Bertone-Zappelli sulla parete Est dell’Aiguille de la Brenva.
- 11/13 giugno 1967 – Sperone Sudest dell’anticima Sudest dell’Aiguille Croux, con Bertone.
- 3/4/5 luglio 1973 – Percorso integrale della Cresta del Brouillard, con Lorenzino Cosson, René Salluard e Luigino Henry.
- 21/22 dicembre 1977 – Prima invernale della Ottoz-Hurzeler sulla parete Sudest e la Cresta Sud dell’Aiguille Croux, con Mario Mochet, Adriano Jordaney e René Salluard.
- 8 marzo 1984 – Prima invernale dell’Aiguille de la Brenva per la cresta Nord, con Mario Mochet e Marco Zappelli.
Libri
- “Monte Bianco. Guida ai rifugi e bivacchi dei versanti italiano, francese e svizzero” di Cosimo Zappelli, Musumeci editore, 1982.
- “Guida ai rifugi e bivacchi in Valle d’Aosta” di Cosimo Zappelli, Musumeci editore, 1979.
- “Italia monti. Ediz. Illustrata” di Cosimo Zappelli, White Star,1999.
- “Una ragione di vita. Diario di una guida alpina”, di Cosimo Zappelli, Giunti editore,1990.
- “Sulle montagne degli Incas” di Cosimo Zappelli, Musumeci editore, 1978.
- “Guida Non è Solo Un Mestiere” di Cosimo Zappelli, Tamari ed.,1976.
- “SOS in montagna. Fatti e tecniche del soccorso alpino” di Cosimo Zappelli, Gorlich ed., 1975
- “Alti Sentieri Attorno al Monte Bianco”, di Cosimo Zappelli, Tamari ed.,1976
“Cosimo Zappelli, montagne di emozioni”, di Ada Brunazzi, Univers, 2022
Film
- “Ritratto di Cosimo Zappelli, una ragione di vita”, Rai Valle d’Aosta.
Walter è stato il mio maestro. Un eccezionale maestro
Cosimo Zappelli



