Itinerari

Con le ciaspole o gli sci alla Corona Troggi, sopra l’Alpe Devero

Classica e divertente salita tra cime e scenari innevati per tutto l’inverno dell’alta Val d’Ossola

La strada si inerpica erta e tortuosa, dallo stretto intaglio vallivo di Goglio. Già dai primi tornanti la presenza incombente del gruppo del Cistella, con la sua estetica così caratteristica, annuncia le peculiarità di un paesaggio molto vario. Dopo una lunga galleria che sembra scavata a picconate dai nani del Signore degli Anelli, la bellezza del Devero si annuncia con l’intaglio roccioso scavato dalla Cascata dell’Inferno, una sorta di porta per le bellezze dell’Alpe, così ricca d’acqua e di laghi. La lenta e costante azione dei ghiacci ha disegnato una serie di lunghi terrazzi naturali disposti a gradoni e separati tra loro da poche centinaia di metri verticali. Affrontando dislivelli contenuti, è quindi possibile raggiungere questi ampi altipiani panoramici, come quelli degli alpeggi del Forno e della Valle, dove si procede agevolmente ammirando la maestosa Punta d’Arbola e le forme morbide del Sangiatto e del Corberans o il placido altipiano della Val Buscagna, sovrastato dal gruppo del Cervandone, e che unisce geograficamente e burocraticamente il Parco dell’Alpe Devero col parco gemello dell’Alpe Veglia. Dal 1990, entrambe queste “Alpi” ossolane costituiscono una delle aree protette più suggestive d’Europa. Proprio la presenza di questi altipiani a gradoni rendono il Devero luogo ideale per l’escursionismo invernale, con le ciaspole e per varie salite di skialp. Lo spettacolo è notevole, non solo sulle vette principali e più elevate, ma anche su quelle meno imponenti, caratterizzate da profili insoliti e originali, come Punta della Rossa (2888 m) e il magnifico Cistella, sulla cui ampia sommità la tradizione popolare narra di antichi raduni e sabba diabolici risalenti a tempi lontani. L’itinerario per la Corona Troggi diparte poco prima di raggiungere l’ultimo parcheggio e la piana. Questo lo rende interessante e un po’ più tranquillo, anche nei week end e nei periodi festivi, quando l’afflusso di gente, alla piana del Devero, è notevole. L’itinerario, pur non presentando grandi difficoltà richiede tutte le consuete attenzioni dell’inverno e l’utilizzo di adeguata attrezzatura di sicurezza (artva, pala, sonda), così come il controllo delle condizioni del manto nevoso, consultando il bollettino nivometeorologico.

L’itinerario

Partenza: Baceno (VB), loc. Cologno, Alpe Devero
Dislivello: + 700 m
Tempo di percorrenza: scialpinismo 2,15 ore andata, 30 minuti ritorno; ciaspole 3 ore andata e 2 ritorno
Difficoltà: MS (scialpinismo); EE (ciaspole). Attenzione all’ultimo pendio.

Percorsa la prima galleria si supera la Cascata dell’Inferno e dopo alcuni tornanti si parcheggia, prima di un’altra galleria. Attraversata la strada, si lascia la galleria sulla sinistra e si sale dirigendosi verso una stretta valletta, tra i larici, per poi giungere alle  baite dell’Alpe Cologno, sovrastate da alcuni gruppi di larici. Si prosegue in salita superando le baite e, dopo alcuni tornanti ed un ulteriore canalino, si giunge agli spazi aperti dell’Alpe Fontane (1910 m), con bella vista sul Cistella e sul Cervandone. Si prosegue ora alle spalle delle baite, sempre in salita, sino ad un largo canale (attenzione alle condizioni della neve) che diviene via via più ripido sino ad un falsopiano che termina proprio con le cime della Corona Troggi (2230 m). Si cammina verso le cime, per poi affrontare i pendii terminali, senza difficoltà, nonostante alcuni tratti siano ripidi. Attenzione! Prestare attenzione a possibili cornici sulla cima! E’ sicuramente meglio tenersi leggermente sotto la parte terminale, a scanso di “equivoci”. In caso di ghiaccio o neve dura, possono essere utili i ramponi. Bella la vista anche sul sottostante e isolato Lago di Agaro, sulla Val d’Ossola e su moltissime vette dell’Alpe Devero, tra le quali spiccano le caratteristiche forme del Cervandone, di Punta della Rossa e di Punta d’Arbola, al confine con la Val Formazza. Poco oltre la Val Buscagna, invece, si erge l’imponente e inconfondibile piramide del Monte Leone che sovrasta la conca dell’Alpe Veglia.

Da vedere: la Piana di Devero

L’itinerario descritto parte dalla località Cologno, prima di raggiungere l’Alpe Devero, o meglio quella che viene chiamata “La Piana di Devero”, l’ingresso per il territorio del Parco. Da Cologno, proseguendo in auto verso l’ultimo parcheggio, si può entrare nell’alpe: un insieme di piccoli agglomerati di case in pietra e legno, perfettamente conservati o ristrutturati in “stile alpino”. Il luogo merita anche solo per una breve passeggiata tra le case, dove ci sono alcune strutture ricettive e turistiche. E’ presente anche una piccola zona dedicata allo sci da discesa. Nei week end e nelle festività, conviene arrivare ai parcheggi per tempo, visto la notevole affluenza.

Come arrivare

Autostrada Alessandria–Gravellona Toce fino al termine; da qui si prosegue in direzione del Sempione seguendo le indicazioni “Crodo–Val Formazza” fino a Baceno e Goglio, dove si segue la strada verso l’Alpe Devero. Si esce da una lunga galleria. Si paga il parcheggio e si prosegue sino ad ampio spiazzo, poco prima della seconda galleria.

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