Itinerari

Con le ciaspole al Passo di Monscera, grandioso punto panoramico sui 4.000 svizzeri

Facile escursione sopra Bognanco, in Val d’Ossola. Si passa dal Rifugio Gattascosa, aperto nei weekend e con un ultimo balzo si raggiunge uno straordinario belvedere

La valle Bognanco si stacca dal solco vallivo principale della Val d’Ossola, all’altezza di Domodossola, in Piemonte. La strada si inerpica nel verde, costeggiando il greto del torrente Bogna che alterna tratti angusti a grandi pozze e numerose cascate. Tra gli alberi, volgendo gli occhi al cielo, spiccano cime dalle forme peculiari, alcune tondeggianti, altre più irte che si ergono a spartiacque con la Valle Antrona e la Val Divedro, sia nel tratto italiano, sia in quello svizzero.
Si ammirano così, tra le altre, la Cima Verosso (2407 m), il Pizzo del Fornalino, il Pizzo Cardù e il Pizzo Straciugo (2713 m). Il paesaggio più grandioso e imponente, però, si può ammirare dal Passo di Monscera (2103 m), valico dal semplice accesso, da dove si ammira l’imponente Trittico del Sempione, ovvero la sfilata delle cime della Weissmies, del Lagginhorn e del Fletschhorn, barriera naturale di roccia e ghiaccio che culmina con a 4023 metri, totalmente in territorio svizzero, ma paesaggisticamente e visivamente elemento tipico di gite, escursioni ed ascensioni ossolane.
I numerosi laghi e la ricchezza d’acqua, in genere, hanno portato una certa notorietà alla valle anche come località termale e per le fonti dell’acqua minerale. Il “turismo delle acque” iniziò poco dopo il 1863, anno nel quale Don Fedele Tichelli esaminò una fonte, dalla quale una giovane ragazza disse di aver bevuto un’acqua frizzante. Esperti della vicina Svizzera esaminarono e confermarono la bontà della scoperta, dando il via al trasporto dell’acqua sino a Domodossola.

L’itinerario

Partenza e arrivo: Bognanco (VB), loc. San Bernardo (1628 m)
Dislivello: + 477 m
Tempo di percorrenza: 4 ore  (a/r)
Difficoltà: E

Dalla cappella di San Bernardo, cartelli gialli indicano la direzione per il rifugio Gattascosa. Si cammina nel bosco lungo un tratto pianeggiante, tra fitti larici e soprattutto abeti, per poi deviare quasi subito sulla sinistra, passando per un bar ristorante (chiuso in questa stagione) e, dopo una decina di minuti, si prende il sentiero sulla destra (cartelli generalmente visibili anche in inverno), salendo sino ad uscire dalla vegetazione, in una zona d’ampio respiro, un pianoro cosparso di rada vegetazione.
Si continua sino al termine del pianoro ove si sale abbastanza ripidamente per portarsi al Lago della Ragozza (1958 m). Si sale ora sulla destra nel senso di marcia (sinistra orografica) e, al termine del pendio, si arriva alla struttura in pietra del Rifugio Gattascosa (1993 m; 1,15 ore da San Bernardo), aperto nei fine settimana. Per continuare verso il Passo di Monscera si prosegue per una decina di minuti, sino ad un cartello che indica la direzione. L’ampio intaglio del Passo di Monscera (2103 m) è ben visibile e si raggiunge senza fatica, salendo per docili pendii. Bellissima la vista sui colossi del Vallese: Weissmies (4023 m), Lagginhorn (4010 m) e Fletschhorn (3996 m).

Da vedere: Bocodipinta

Salendo lungo la strada della Val Bognanco, tra la fitta e verde vegetazione e la melodia dell’acqua, si intravedono i tetti in piode e le case tradizionali del piccolo borgo di Boco, frazione di Bognanco – San Lorenzo, palcoscenico naturale su montagne e boschi della valle e sulle irte e seghettate creste spartiacque dell’attigua Valle Antrona. Cartelli e bacheche annunciano l’ingresso in un piccolo mondo, tra le strette e antiche vie pedonali che consentono di muoversi in un passato ancora vivo, ricordato anche dalle date incise sugli stipiti delle porte e dalla presenza di antichi affreschi che colorano le pareti di pietra, affiancati anche da dipinti contemporanei, mosaici, sculture, istallazioni artistiche e piccole grandi testimonianze di valore ambientale, storico e culturale. I tetti, le case, le vie pedonali, le fontane e i prati di Boco diventano “Bocodipinta”, un museo a cielo aperto, come sono sempre aperte le sue porte che non prevedono alcun biglietto, così come le varie iniziative, presentazioni e laboratori che vengono organizzati e promossi in loco o nelle sue immediate vicinanze. Bocodipinta vive grazie alla collaborazione di più persone, ma soprattutto grazie alle idee del Tino, la cui madre era originaria della valle, della moglie Rina, del fratello Maurizio e del figlio Luca.

Come arrivare

Da Domodossola seguire indicazioni per il comune di Bognanco che si raggiunge in 16 chilometri percorrendo la S.P. 68. Dal paese si continua su strada comunale in direzione di Graniga e in seguito fino alla località San Bernardo (in caso di recenti nevicate fino a dove la strada è percorribile).

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