
Gli Appennini sono punteggiati da laghi più o meno estesi, situati a varie quote e con profondità molto differenti. Varie sono anche le cause che ne hanno decretato la genesi: ci sono bacini naturali, altri formatisi da frane di sbarramento a torrenti e altri ancora creati artificialmente da dighe costruite dall’uomo.
Indipendentemente dalla sua origine, uno specchio d’acqua costituisce un elemento paesaggistico che caratterizza l’area circostante. Lo stesso principio vale anche quando si è alla ricerca di un itinerario escursionistico: se sul percorso si affaccia un lago si introduce in ulteriore punto di interesse.
Nell’Appennino bolognese il lago del Brasimone, conosciuto anche come bacino delle Scalere, è un invaso artificiale formatosi in seguito alla costruzione di una diga di sbarramento alta 35 metri sul torrente Brasimone. I lavori terminarono nel 1911 e fu realizzata per generare energia idroelettrica per soddisfare le crescenti richieste energetiche di Bologna. Il lago è situato all’interno del Parco Regionale dei Laghi di Suviana e Brasimone alle pendici di monti trai quali passano importanti cammini come la Via della Lana e della Seta e l’Alta Via dei Parchi.
L’itinerario
Partenza: Camugnano (BO), loc. Lago del Brasimone
Dislivello: + 550 m
Tempo necessario: 4.30 ore
Difficoltà: E
Dal parcheggio nei pressi della diga del Lago Brasimone inizia un itinerario ad anello da percorrere in senso orario che inizia costeggiando lo specchio d’acqua e poi attraversando la diga di sbarramento.
A sinistra si ha la parete verticale della diga che precipita nella valle mentre sulla destra si apre la vista sul lago Brasimone. Oltre la diga si continua a costeggiare il bacino per 300 metri, fino a incontrare sulla sinistra l’imbocco per il sentiero da seguire in località Le Scaliere. Avanzando su un fondo sassoso e parzialmente sterrato si inizia a prendere quota, salendo tra la fitta vegetazione che cela la vista del lago. Successivamente il tracciato avanza in falsopiano fino a raggiungere il confine di una grande area recintata che ospita la ExaDrone Academy, un centro di formazione per che desidera pilotare droni. Si procede sul confine della recinzione ai margini del bosco per 500 metri fino a raggiungere un bivio verso sinistra che si insinua nuovamente nella vegetazione. Il tracciato avanza in salita nel bosco acceso dai colori del foliage.
Dopo un paio di chilometri, poco oltre i 1.000 metri di quota, il tracciato procede verso destra in un tratto in cui le indicazioni non sono sempre evidenti. Si attraversa un piccolo canalone dove la traccia che lo risale è piuttosto stretta e richiede attenzione. Si raggiunge il Passo di San Giuseppe a quota 980 m sul confine con la Toscana e si procede fino a raggiungere una grande fontana a bordo sentiero.
Si rientra nuovamente nella vegetazione procedendo prima verso Sasso Bibbio e poi fino a giungere al Passo delle Vecchiette (1.160 m). Il tracciato procede in discesa fino ad arrivare alla Fontana del Bona (908 m) oltre cui procede verso destra costeggiando il torrente per 2 km per poi ricongiungersi nuovamente alle sponde del lago Brasimone. Si costeggia tutto il lato del lago percorrendone la forma frastagliata e godendo della vista delle montagne riflesse sullo specchio d’acqua. Dopo poco più di 2 km si raggiunge nuovamente il punto di partenza.
Da vedere
Castiglione dei Pepoli è il paese più importante di quest’area dell’Appennino bolognese. Nel suo centro storico si trovano Palazzo Pepoli costruito alla fine del Quattrocento e ampliato successivamente e dall’altra parte della piazza la caratteristica Torre dell’Orologio Pubblico. All’interno della seicentesca Chiesa della Madonna della Consolazione, antico centro di culto locale, sono custodite importanti testimonianze della scuola bolognese. Da Castiglione dei Pepoli parte l’ultima tappa emiliana della Via della Lana e della Seta prima di inoltrarsi in territorio toscano per raggiungere Prato.
Come arrivare
Dal casello di Pian del Voglio sulla A si raggiunge Castiglione dei Pepoli, oltrepassato il quale si prosegue sulla SP62. Si arriva al margine della diga che si supera e dopo un centinaio di metri si raggiunge un’area di parcheggio in cui lasciare l’auto.
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