Roby Piantoni in cima all’Everest
“Quando torni a casa ti sembra di aver vissuto qualcosa di grandioso, di extraterreno, eppure non riesci a spiegarlo. Forse sei stato in paradiso… ma non lo sai”. Sono le parole di Roby Piantoni dopo la spedizione all’Everest del 2006. E’ il 26 maggio quando lui, con Marco Astori, tocca la vetta dell’Everest, salendo dalla parete Nord. Piantoni è arrivato lassù, a 8.848 metri, senza ossigeno: aveva 28 anni ed è fra i pochi ad aver compiuto quell’impresa.
Solo 150 uomini, dal 1953 ad oggi, hanno salito il tetto del mondo senza ossigeno, sui circa quattromila totali che sono arrivati in vetta.
“I sogni si realizzano – scriveva Roby Piantoni suo suo sito commentando la salita -. Son già tre giorni che siamo scesi dalla cima più alta del Mondo ma continuo a pensare a quei 40 minuti passati con i polmoni immersi in un’aria solo lievemente respirabile… E’ inutile e scontato raccontare della commozione provata da me e Marco quando, alle 8.50 ora Nepalese, ci siamo stretti la mano sul Tetto del Mondo. Momento indelebile della mia vita, della vita di un uomo che vuol rimanere bambino sognatore… e questo è uno dei sogni che si avvera!!!”
“La giornata stupenda e surreale, con toni ovattati durante tutta la notte è poi “scoppiata” in ore lente, anzi senza tempo – scrive ancora Piantoni -. Un tempo diluito e impercettibile, indescrivibile, scandito dai pochi passi e lunghe soste, necessarie. Necessarie ma senza un motivo! Le soste si fanno per riprendere fiato, per riprendere le energie, ma in cima all’Everest NON SI HANNO ENERGIE! Non so quindi il motivo di tutte quelle soste, non si respira frequentemente, non si ha la misura delle energie spese o rimanenti, non si ha la percezione delle distanze, ne tantomeno del tempo. Non posso dire con certezza se si fa fatica o meno, non si ha la forza in cima all’Everest! Comunque sia son transitato senza ossigeno in un’atmosfera quasi spaziale, senza energie se non quella che alimenta la mente, capace di immagazzinare dati quali la memoria e le immagini impresse nella mente di quel viaggio ad ALTISSIMA QUOTA. Ringrazio tutti coloro che mi stanno dando una mano, e anche tutti coloroche mi sopportano…”.
Foto courtesy Roby Piantoni. Messaggio pubblicato su www.robypiantoni.it
[nggallery id=58]