In vetta al Monte Cantiere, balcone panoramico dell’Appennino Emiliano
Tranquilla camminata autunnale sui rilievi del Modenese. Tra i colori di stagione e ampie visuali fino al Monte Cimone e alla catena delle Apuane
In Italia la tendenza negli ultimi anni è quella di avere una stagione autunnale che arriva sempre più in ritardo. Questo slittamento ormai consolidato regala giornate ancora miti e soleggiate in novembre, fino a quote di media montagna e anche oltre.
Si tratta di un ottimo periodo per pianificare escursioni che permettono di raggiungere luoghi panoramici abbastanza alti senza la fatica di portare con sé il necessario per escursioni su neve e ghiaccio (verificare, le condizioni del tacciato e il meteo è comunque una buona norma da seguire). Inoltre il periodo è perfetto per ammirare i boschi accesi dal foliage e camminare su sentieri nei boschi resi morbidi dal letto di foglie che si depositano.
Nell’Appennino Emiliano si può raggiungere un luogo panoramico con vista sulla sua cima maggiore, il monte Cimone (2.165 m), partendo dalla località Le Piane di Mocogno. L’itinerario sale tra boschi e radure passando accanto agli impianti di risalita del monte Cantiere fino a condurre sulla sua vetta posta a 1.617m.
L’area delle Piane di Mocogno è infatti nella stagione invernale una delle più importanti stazioni sportive dell’Appennino Emiliano, sorta nel lontano 1920. Lama Mocogno ospita anche una scuola federale per lo sci di fondo con uno sviluppo di 40 km di piste.
L’itinerario
Partenza: Lama Mocogno (MO), loc. Piane di Mocogno
Dislivello: + 350 m
Tempo necessario: 2.30 ore
Difficoltà: E
Dal parcheggio si procede per un primo breve tratto sulla strada asfaltata che dal piazzale passa davanti ad un pendio erboso sulla sinistra, che nella stagione invernale è un piccolo campo pratica per lo sci. Dopo 300 metri in corrispondenza di un incrocio si prende a sinistra via monte Cantiere; sulla destra si trova un cascinale abbandonato ai cui margini stazionano alcuni vecchi cannoni sparaneve in disuso. Si procede all’interno della vegetazione risalendo tre tornanti ai cui margini si trovano alcune abitazioni rurali. Sulla sinistra del percorso, in posizione rialzata, sorge la Chiesetta degli Alpini a memoria dei caduti modenesi di cui nel 2024 è ricorso il 60° della costruzione.
Si procede sulla forestale fino a raggiungere una sbarra che limita il passaggio ai mezzi privati. Oltrepassandola si raggiungono grandi cataste di alberi sulla sinistra. Il sentiero ha un fondo ben battuto e regolare e non ha più un andamento tortuoso procedendo tra la vegetazione boschiva. Dopo 1,2 km dalla partenza si raggiunge un tratto in cui sulla destra si apre in discesa una radura erbosa (a quota 1.380 m) da cui è possibile vedere il paesaggio in direzione della Pianura padana. Andando oltre si incontrano gli impianti di risalita invernali e poi si costeggia un tratto di bosco.
Il tracciato sale verso destra immergendosi nel fitto del bosco. Il fondo del sentiero nella stagione autunnale si ricopre di uno strato di foglie che permette di camminare quasi senza fare rumore. Dopo 3 km dalla partenza, a quota 1.500 m, si arriva nei pressi dell’ultimo tratto della salita, da cui si può fare un piccolo percorso ad anello. Mantenendo la sinistra si sale ripidamente la traccia che raggiunge tra la vegetazione prima un traliccio di un vecchio impianto e poi dopo poche decine di metri la vetta del monte Cantiere (1.617 m). Sulla sommità nei pressi della croce si trova una panchina da cui si gode una bellissima vista sul monte Cimone, sul suo comprensorio e sulla dorsale appenninica.
A chi non ha problemi di vertigini, il consiglio è quello di scendere con attenzione le rocce che declinano davanti alla croce per poter vedere anche oltre la vegetazione che circonda il punto panoramico. Si potrà così ammirare l’Appennino toscano fino alle Apuane da una parte e dall’altra i vari crinali di media montagna che si susseguono dal versante emiliano, fino ad arrivare alle alpi venete in giornate favorevoli.
Per il ritorno si procede oltre la croce sulla traccia che scende ripidamente l’altro versante della vetta, fino a raggiungere in breve il tracciato di salita da cui si fa rientro.
Da vedere
Immerso in un fitto bosco, il Ponte del Diavolo è un luogo di grande fascino. Sorge ai confini dei territori di Polinago, Pavullo e Lama Mocogno dove una fitta rete di sentieri si interseca attorno ad un gigantesco monolite naturale che funge da ponte tra due versanti. Si tratta di uno tra i fenomeni geologici più singolari dell’Appennino che stupisce anche per le sue dimensioni: 33 metri di lunghezza per 3 di larghezza. La forma ardita e inusuale ha da sempre dato luogo a leggende che lo hanno fatto ritenere come opera del demonio.
Come arrivare
Dall’uscita Modena nord della A1 si percorre la statale Nuova Estense. Si oltrepassa Pavullo continuando per Lama Mocogno, oltre cui si prende la deviazione che in pochi chilometri sale attraverso un bosco fino a raggiungere Le Piane, località di partenza dell’escursione. Si può lasciare l’auto nel grande parcheggio a fianco della chiesa.
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