Itinerari

Sulla Piccola Rocca dei Baranci per ammirare una delle più belle viste sulle Dolomiti

Le più famose vette delle Dolomiti di Sesto circondano le due cime gemelle di una montagna poco frequentata. E che proprio per questo merita la massima considerazione

Il gruppo “Rondoi-Baranci” (Haunold Gruppe) è un imponente massiccio nelle Dolomiti di Sesto. Le sue guglie, le pareti e gli infiniti pinnacoli da sempre attirano sui sentieri e le pareti escursionisti e alpinisti da tutta l’Europa. Raggiungere una qualsiasi delle sue vette permette di poter ammirare paesaggi tra i più belli dell’area. La cima più alta è la Rocca dei Baranci (2.966m) che domina l’Alta Pusteria ed è ben visibile anche da molti chilometri di distanza. Il gruppo è incluso tra la Val Campo di Dentro, la Val Pusteria e la Val di Landro, a sud è il Passo grande dei Rondoi (Großes Wildgrabnejoch) che la separa dal Monte Mattina (Morgenkopf 2.493 m) e Torre dei Scarperi (Schwabenalpenkopf 2.674 m). Numerose sono le tracce lasciate dalla Grande Guerra sulle vette più a sud da dove l’Impero Austro Ungarico manteneva sotto tiro i tentativi italiani di superare il Monte Paterno e conquistare la strategica Torre di Toblin.

L’itinerario

Partenza: San Candido (BZ), loc. parcheggio Valle di Campo di dentro
Dislivello: + 1000 m
Tempo di percorrenza: 8 ore (a/r)
Difficoltà: E

Psi lascia l’auto all’ingresso della Val Campo di dentro (parcheggio a pagamento) da dove un servizio di bus navetta porta al parcheggio alto, raggiungibile con auto private solo fino alle 8 del mattino.

Scesi dalla navetta si segue per qualche minuto la strada e all’altezza della prima curva si incontra la prima delle molte indicazioni per la Piccola Rocca dei Baranci. Quasi subito il sentiero si divide e anche questa volta si segue la destra iniziando a salire a strette svolte verso l’unica “difficoltà” del sentiero, l’attraversamento di un impluvio franoso che è comunque sempre ben indicato e curato.
Raggiunto il lato opposto del canale la traccia a terra sarà sempre ben visibile e segnata. Si entra nel bosco di conifere sulle pendici della Rocca dei Baranci percorrendo un lungo traverso sempre in salita fino a raggiungere un bivio. La direzione corretta è a sinistra e la pendenza diventa un poco più impegnativa. Come spesso in montagna, vale la pena ogni tanto fermarsi e guardare alle spalle. Da questo punto la verticale parete ovest di Punta dei Tre Scarperi appare in tutta la sua imponenza e sembra quasi inviolabile (prima salita di Pietro Dimai e Veit Innerkofler con Hans Schmitt e Sigmund Zizer il primo agosto 1888).

Dopo una rampa impegnativa il sentiero torna a salire moderatamente per circa un chilometro fino a un altro bivio (palina e segnali a terra). Ora gli alberi iniziano a diradarsi, ancora una rampa con pendenza severa poi, fuori dal bosco, ci si trova di fronte alle due cime della Piccola Rocca dei Baranci. Questa presenta due vette gemelle entrambe a quota 2.158 m, scegliere dove fermarsi per la pausa pranzo dipende solo dall’ispirazione personale. Nonostante sia un itinerario decisamente vario e di media difficoltà difficilmente si incontrano molte persone, la posizione vicino a cime più ambite probabilmente lo pone in secondo piano, tuttavia, il panorama dalle due cime gemelle è grandioso.

La vista spazia da Plan de Corones fino alle Crode dei Longerin, visibili in giornate molto limpide poco prima che la Cresta Carnica scompaia dietro Cima di Sesto (Gsellknoten 2.876 m) e Punta dei Tre Scarperi (3.151 m). Le cime si susseguono senza interruzione da ovest verso est con le Vedrette di Ries e l’Hochgall (Monte Collalto 3.436 m) che supera tutte le altre in altezza, poi le Alpi Austriache con la cima del Großvenediger (3.657 m) per poi tornare in Italia con la lunga Cresta Carnica identificabile dalla piccola costruzione sul Monte Elmo.

E ancora ecco la Rocca dei Baranci con una piccola vetta isolata dal nome particolare, la Torre Dimenticata (Vergessener Turm 2.479 m).

Per tornare a valle si può ripercorrere il sentiero di salita per raggiungere la fermata dell’autobus navetta o seguire una variante che porta al parcheggio di fondovalle.

Per raggiungere direttamente l’auto si percorre a ritroso parte del sentiero percorso in salita e raggiunto il bivio dove la direzione cambia si prosegue senza svoltare seguendo le indicazioni per la Innichneralm. La traccia è ben segnata e prosegue in discesa nel bosco incrociando due volte una strada bianca. Si continua a scendere nel bosco fino a raggiungere la strada bianca che si prende verso destra.
Dopo circa un chilometro e mezzo s’incontra quello che resta delle vecchie terme. All’altezza di una panchina un segnale indica un sentiero nel bosco che permette in soli duecento metri di raggiungere una strada bianca. Tra gli alberi, poco lontano, si vede già il parcheggio.

Come arrivare

Per raggiungere il parcheggio di Val Campo di Dentro provenendo da Bolzano si supera l’abitato di Dobbiaco per seguire le indicazioni per Sesto, si supera un passaggio a livello e senza mai lasciare la statale Carnica dopo circa 5km sulla destra ben indicato c’è l’ingresso del parcheggio.

Dal Veneto raggiungere Padola per proseguire fino a Passo di Montecroce e arrivare a Moso. Si supera Sesto e dopo aver costeggiato un piccolo lago artificiale si trovano sulla sinistra le indicazioni per l’ingresso al parcheggio.

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