Itinerari

Sulla vetta del Torrione Porro al cospetto del Monte Disgrazia

La facile cima della Valmalenco regala una vista magnifica sull’anfiteatro di vette che sovrasta Chiareggio, in Valmalenco

La Val Ventina si stacca dalla piana di Chiareggio, piccolo borgo alpino, vicino a Chiesa Valmalenco. La Valmalenco si divide in due solchi principali, quello di Chiareggio appunto, culminante col Monte Disgrazia e quello di Lanzada, chiuso dall’imponente testata del gruppo del Bernina. La Val Ventina è sovrastata da imponenti montagne di ghiaccio e roccia e dalle falde moreniche della Vedretta della Ventina, in forte contrapposizione estetica con la piana bucolica di Chiareggio, con case in pietra e legno e le acque del torrente Mallero. Già salendo ai due rifugi Rifugio Gerli Porro (1965 m) e Rifugio Ventina (1965 m), una sorta di tappa intermedia della gita, il panorama è grandioso con il solco vallivo che culmina con il Passo del Muretto, che porta allo svizzero Passo del Maloja, e con la ravvicinata testata della Val Ventina, con le peculiari forme del Pizzo Rachele e del Pizzo Cassandra. Per ammirare lo spettacolo del Disgrazia, invece, è necessario raggiungere la cima del Torrione Porro. L’escursione, in linea di massima, è semplice e adatta a tutti sino alla piana della Val Ventina. L’ultimo tratto di salita per il Torrione Porro, invece, è piuttosto ripido. L’ultimissimo tratto su pietraia, in caso di nebbia o nuvole, può richiedere un minimo di senso d’orientamento.

L’itinerario

Partenza: Chiesa Valmalenco (SO), loc. Chiareggio (1612 m)
Dislivello: + 832 m
Tempo di percorrenza: 5 ore (a/r)
Difficoltà: E sino ai rifugi; EE per la cima

Il sentiero inizia dalla bellissima conca di Chiareggio (1.612m; a 12 km da Chiesa Valmalenco, passando per San Giuseppe; cartelli). Proprio di  fronte alla piccola chiesa, nei pressi di una fontanella, cartelli gialli indicano la direzione. Si scende verso il greto del torrente Mallero, per attraversarlo su un ponte. Si cammina ora nel bosco e, dopo un primo tratto pianeggiante, si devia decisamente a sinistra entrando nella Val Ventina. Si sale, superati un paio di tornanti con la vista che diventa più ampia, abbracciando il gruppo di Cima di Rosso (3.366m) e di Cima Vazzeda (3.301m). Dopo un ultimo strappo si raggiungono il rifugio Gerli Porro (1.960m) e, dopo pochi passi, il Rifugio Ventina (1.965m; 1,15 ore; + 385 m).
Ci troviamo in una splendida conca delimitata dalla Vedretta della Ventina (“Vedretta” è il termine valtellinese col quale si indicano i ghiacciai), dove si ergono la Cima del Duca (2.968m), il Pizzo Rachele (2.998m) e l’aguzzo Pizzo Cassandra (3.226m). Nella conca pianeggiante che precede la morena del ghiacciaio, è posta una cappella nei pressi della quale, ogni prima domenica di settembre, viene celebrata una messa di commemorazione per i caduti della montagna. Per proseguire verso la cima del Torrione Porro, dal Rifugio Gerli Porro, si prosegue verso la Vedretta della Ventina per pochi minuti, fino ad incontrare, sulla sinistra, le indicazioni per il Lago Pirola (2.283m).
Il sentiero sale ripido fin da subito, fino ad un altipiano costituito da rocce accatastate. Il panorama è ora veramente notevole e comprende, oltre al gruppo Cima di Rosso-Cima Vazzeda, anche l’anfiteatro di montagne che sovrasta la zona del sentiero glaciologico e, finalmente, il Monte Disgrazia, che con i suoi 3.678m domina la conca di Chiareggio. Il percorso prosegue ora solo su tracce, non sempre evidenti, mantenendosi sulla sinistra fino ad inoltrarsi in uno splendido lariceto, molto ricco di svariate specie di fiori.  Si guadagna rapidamente quota e, superando gli ultimi larici, si giunge in una zona caratterizzata da grossi massi accatastati, al termine dei quali si scorgono le indicazioni per il Lago Pirola e per il Torrione Porro (2.405m). Per giungere alla vetta si segue il sentiero alla nostra sinistra fino a rimontare la facile e larga cresta che, in breve, consente di giungere all’altarino posto sulla sommità. E’ questa, sicuramente, l’escursione semplice più panoramica della zona, irrinunciabile per chi ama scenari grandiosi e di ampio respiro. La vista a 360° comprende Cima del Duca, Pizzo Rachele, Pizzo Cassandra, Monte Disgrazia, Monte Sissone, il gruppo Cima di Rosso-Vazzeda, la zona del Passo del Muretto, storico valico di accesso alla Svizzera e il gruppo Tremoggia – Malenco – Entova. Più in basso, spicca la macchia di colore verde intenso del Lago Pirola, raggiungibile in brevissimo tempo, scendendo dal Torrione Porro seguendo le indicazioni.

Come arrivare

La Valmalenco si raggiunge seguendo la statale 38 dello Stelvio fino a Sondrio, ove si entra in valle. Si seguono le indicazioni per Chiesa Valmalenco. Da qui si prosegue per San Giuseppe per poi continuare fino a Chiareggio.

Da vedere: Il Sentiero Glaciologico Vittorio Sella

Il Sentiero Glaciologico fu tracciato nel 1922 dal Servizio Glaciologico Lombardo e consente, anche ai meno esperti, di avventurarsi nei pressi di un ghiacciaio, la Vedretta della Ventina, senza correre alcun pericolo (a patto di rimanere nelle zone appositamente segnalate). Lungo il sentiero sono stati apposti cartelli didattici e bacheche che segnalano il movimento del ghiacciaio dal XVII secolo a oggi. Negli ultimi anni la retrazione delle masse glaciali ha subito un notevole aumento, a causa del noto problema del surriscaldamento globale. Il sentiero si snoda ai piedi delle turrite cime del Pizzo Rachele (2998 m) e del Pizzo Cassandra (3222 m) e ha inizio nei pressi dei Rifugi Gerli Porro e Ventina, precisamente ove è sita la cappella (un secolo addietro il fronte del ghiacciaio si trovava a circa 750 metri dai rifugi). Si continua seguendo i segni, superando una prima morena e guadando il torrente Mallero si giunge ad un altro tratto morenico, oltre il quale si trova una zona pianeggiante. Si continua tra i detriti morenici, sino ad un bivio. Lasciando a sinistra il sentiero che conduce verso il Passo del Ventina, si prosegue a destra, camminando nel centro della base di due morene, toccando le varie bacheche che contrassegnano le posizioni del ghiacciaio negli anni sino a giungere alla quota di 2100 m e, poco dopo, al cartello che delimita la fine del sentiero e della zona ove è possibile muoversi in sicurezza. Attraversato un ponte si continua sul lato orografico sinistro in discesa e, sempre seguendo segnali e bacheche, si torna al punto di partenza e ai Rifugi Gerli Porro e Ventina (Dislivello: + 300m; – 300 m; 2 ore; E; da giugno a settembre; cartelli didattici, segni bianchi e rossi).

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