Medicina e benessere

Eventi traumatici 2: indici di sospetto

vipera

Nella scorsa puntata vi abbiamo spiegato come valutare la scena in cui è avvenuto un infortunio. Ora passiamo all’analisi della dinamica dell’incidente e all’identificazione degli "indici di sospetto" che possano aiutare ad individuare trattamenti tempestivi, anche prima che si manifestino i sintomi.

Un’attenta ricerca e analisi del meccanismo con cui si è generata la lesione (dinamica dell’incidente), permette di ipotizzare quali siano i danni specifici riportati dal ferito e di procedere ad un trattamento precoce e tempestivo già prima che siano manifesti segni e sintomi.
 
Inoltre, queste ipotesi potranno essere correlate ad un determinato "rischio evolutivo" della lesione: una valutazione che permette al soccorrritore di prepararsi ad affrontare successive eventuali complicanze.
 
Un esempio può chiarire il procedimento. Se una persona viene morsa da una vipera, si potrà trattare subito la sede del morso, ma allo stesso tempo prevedere i tempi di evacuazione della vittima.
 
Se l’evacuazione si prospetta, per esempio, via terra e piuttosto lunga, posso già prefigurare l’eventualità di dover gestire una BLS (Basic Life Support), ossia la rianimazione cardio-polmonare. Attenzione, però: la Bls può essere effettuata solo da personale sanitario o da chi ha frequentato un apposito corso, come i volontari della croce rossa o del soccorso alpino.
 
Nella valutazione delle cadute dall’alto, devono meritare particolare considerazione i seguenti fattori:
Altezza di caduta
Superficie di impatto
Parte corporea di primo impatto
Per definizione, nell’adulto la caduta da un’altezza superiore a 5 metri implica un trauma maggiore. Ma altezze minori possono comunque generare gravi esiti, a seconda di superficie d’impatto e parte corporea di primo impatto.
 
Un caso reale ha visto un soggetto anziano, con una caduta da 2 metri su terreno sassoso, riportare alcune fratture di vertebre cervicali con esiti invalidanti permanenti.
 
Nell’adulto la parte corporea di primo impatto è solitamente costituita dagli arti inferiori, poi seguiti dal bacino, e poi arti superiori. Nel bambino, in particolare se minore di 5 anni, è più frequente invece l’impatto primario con la testa, che comporta un trauma cranico.
 
 
Dott. Alessandro Calderoli
Istruttore Nazionale di Scialpinismo
Vicedelegato CNSAS VI Zona Orobica

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