Gente di montagna

Il mondo, e il cielo, di Jean-Marc Boivin

Alpinista, sciatore estremo, deltaplanista e base jumper: Boivin non si è mai negato niente. Spostando ogni limite sempre più in alto

“Io voglio vivere, vivere da morire”
Jean Marc Boivin

Il 1951 è un anno speciale per l’alpinismo poiché segnato dalla nascita del grande Jean Marc Boivin, il 6 aprile a Digione, e dall’apertura della mitica Bonatti-Ghigo al Grand Capucin, dal 20 al 23 luglio.
Per Boivin il Monte Bianco è come una seconda casa e le vie di Bonatti, “il re delle Alpi”, sono per lui linee eccezionali con cui confrontarsi: in inverno, in velocità e anche da solo. Se il monzese ha segnato la svolta negli anni ‘50-’70, il francese dai ricci capelli castani è tra i protagonisti del ventennio successivo. Periodo che vede l’evoluzione della scalata su misto e la nascita dell’arrampicata sportiva e dello sci estremo, grazie anche agli enormi progressi tecnologici, agli sponsor e all’allenamento specifico.
Boivin inizia ad arrampicare con il padre e il Club Alpino Francese a 16 anni durante la scuola. Ottiene il diploma di maturità nel 1971 e dopo un paio di anni tra studi di meccanica e uno stage in Peugeot chiude per sempre i libri per diventare “professionista della montagna”.

La sua sete di avventura non ha limiti e lo porta dall’alpinismo allo sci ripido, dal paracadutismo alla vela, dall’arrampicata sportiva alle immersioni, spesso combinate in grandiosi concatenamenti.
Nel 1972 arriva quarto al campionato nazionale di sci, appena prima di prestare servizio militare nella fanteria di Briançon. La sua bravura sulla neve, oltre alla vittoria di uno slalom gigante, è testimoniata dalle discese estreme, come la prima dalla parete sud del Dru e quelle del 1977 dal Col De Peuterey, dalla nord della Grande Casse e dalla ovest del Mont Mallet.

Piolet-traction

Boivin si conferma tra i protagonisti della piolet-traction, ossia progressione frontale con ramponi e piccozze, aprendo il Supercouloir al Mont Blanc duTacul con Patrick Gabarrou tra il 18 e il 20 maggio 1975. Un paio di mesi più tardi apre una difficile goulotte al Grand Pilier d’Angle con Patrick Vallençant. Sempre nel 1975 sale con i due Patrick la nord delle Droites e la via Direttissima all’Aiguille Verte.
Aperta da Boivin nel 1976, Raie desfesses sul Pic Sans Nom, negli Ecrins, è la via più impegnativa a suo parere, come confermato dai 16 anni passati dalla prima ripetizione.
Oltre alla difficoltà, Boivin ama la velocità come testimonia la sua corsa di 2 ore e 45 minuti sull’enorme scivolo ghiacciato del Linceul alle Grandes Jorasses nel 1977. Lo stesso anno consegue il titolo di Guida Alpina e nel 1980 quello di Maestro Internazionale di Sci, entrambi all’ENSA di Chamonix.
Quasi un proforma l’esame da maestro visto che quell’anno scia la vertiginosa parete est del Cervino, per poi risalire da solo lungo la via Schmid in 4 ore e 10 minuti ed infine decollare dalla cima con il deltaplano.
Nel 1981 continua a stupire salendo l’Americana all’Aiguille duFou con Patrick Berhault, volando poi dall’Aiguille de Blatière fino alla base del Petit Dru che scala lungo la Diretta Americana per concludere con il rientro a Chamonix in deltaplano.
Berhault è suo compagno anche nell’invernale della Bonatti-Oggioni al Pilastro Rosso del 1982, realizzata in 3 ore e 30 minuti, mentre gli apritori impiegarono due giorni, a testimonianza della rapida evoluzione dell’alpinismo.
Quell’anno segna anche l’epica corsa sull’Integrale di Peuterey che lo porta in vetta al Monte Bianco in sole 10 ore e 30 minuti, un’impresa eccezionale considerando che, appena dieci anni prima, René Desmaison impiegò tre giorni per la prima solitaria.
La sua fantasia nonché la sua resistenza non hanno limiti e così, in un solo giorno del 1986, sale prima la Goulotte Grassi all’Aiguille Verte, poi la nord delle Droites, la Via degli Svizzeri alle Courtes ed infine il Linceul alle Jorasses.

Oltre le imprese

Seppur eclettico e vagabondo, Boivin ha i piedi ben piantati a terra e per mantenere sé stesso, la moglie Françoise e i due piccoli Nicolas e Amandine, lavora come Guida Alpina, Maestro di Sci, fotografo, regista, e istruttore di parapendio e deltaplano. Negli anni ha saputo costruire una solida rete di sponsor e aziende con le quali collabora come consulente tecnico per sviluppare ramponi, sci, occhiali, abbigliamento, zaini…Boivin è dunque un alpinista moderno al di là delle grandi imprese, basate su velocità e leggerezza, poiché coinvolto a tutto tondo nel “mondo montagna” in crescita in ogni direzione.

Jean-Marc Boivin nel film Extrêmement Votre

Il sogno di Icaro

Boivin ama volare, che sia con paracadute, deltaplano, parapendio o perfino elicottero, e farlo nell’ ”aria sottile” gli permette di alzare ancora l’asticella.
Durante la spedizione francese al K2 del 1979 vola da 7600 metri, poi dagli 8035 metri del Gashebrum II e, in prima assoluta, dalla vetta dell’Everest con il parapendio il 26 settembre 1988.
Il volo gli permette gli permette di viaggiare nel mondo e anche di guadagnarci, è il caso dello spot per Dunlop che lo coglie nei cieli della Colombia nel 1986.Sul finire degli anni ‘80 la ricerca di emozioni forti, spettacolo e pubblicità lo porta a scoprire il base jump. Salta così dalle pareti più iconiche delle Alpi, come dal Grand Capucin dopo averlo salito per la via O sole Mio nel 1990, e del mondo.

Il 16 febbraio dei quello stesso annoè il primo a lanciarsi dal Salto Angel, la cascata più alta del mondo, in Venezuela, il tutto registrato per la trasmissione “Ushuaia” di TF1. Il giorno dopo salta di nuovo ma cambia traiettoria per aiutare un’altra base jumper coinvolta in un incidente e lui stesso si infortuna. Invita i soccorritori ad andare prima dalla donna ma, al loro ritorno, trovano Boivin senza vita, probabilmente per un’emorragia interna.
Il 17 febbraio 1990 ci lascia uno dei più grandi esponenti dell’alpinismo moderno, cerniera tra generazioni differenti, capace di coniugare ogni disciplina spingendosi al massimo per inseguire sogni più grandi di qualsiasi montagna.

Salite principali


18-20 maggio 1975 – Prima salita del Supercouloir – Mont Blanc duTacul – con Patrick Gabarrou

2-3 agosto 1975 – Prima salita Boivin-Gabarrou – LesDroites

24-25 settembre 1975 – Prima salita della Via Direttissima – Aiguille Verte – con Gabarrou

6-8 maggio 1976 – Prima salita di Raie desfesses – Pic Sans Nom – con François Diaferia, GèrardVionnet-Fuasset

1977 – Solitaria in 2 ore e 45min del Linceul – Grandes Jorasses

15-16 maggio 1979 – Prima salita della GoulotteBoivin – Dôme de neigedes Écrins – con François Diaféria e Gérard Vionnet-Fuasset

1980 – Prima salita di Profiterole – ClocherduTacul – con Christophe Profit

14 agosto 1981 – Concatenamento Aiguilles duDru (parete sud) e Aiguille duFou (via Americana) – con Patrick Berhault e trasferimento in deltaplano

1981 – Prima salita di Caprice desDiables – ClocherduTacul – con Profit

1981 – Prima salita di Yosemitac Ethics – ClocherduTacul – con Profit

8-10 luglio 1983 – Prima salita della DirectedesCapucines – Grand Capucin – con Eric Bellin e Martial Moioli

27 luglio 1983 – Solitaria in giornata in 10 ore e 30 minuti della Cresta integrale di Peuterey – Monte Bianco

28-29 luglio 1984 – Prima salita di Eau et gaz à touteslesétages – Grand Capucin – con F. Diaferia e Martial Moioli

18 marzo 1986 – Concatenamento delle quattro pareti nord in solitaria in 17 ore: la Goulotte Grassi-Comino sull’Aiguille Verte, la via Cornuau-Davaille sulle Droites, la via degli Svizzeri sulle Courtes e il Linceul sulle Grandes Jorasses.

Le spedizioni

1978 – Cordillera Blanca: discese di sci estremo dalla parete sud del Huascarán, dalla nord del Nevado Pisco e dalla parete nord del Quitaraju
1979 – Record del mondo di altitudine nel lancio con deltaplano dai 7600 m durante il tentativo francese al K2
1981 – Salita e record del mondo di altitudine nel lancio con deltaplano biposto dalla vetta dell’Aconcagua, 7021 m
1982 – Prima traversata con gli sci del HielosContinentales in Patagonia e prima salita della parete sud del Capo Horn
1985 – Gasherbrum II: record del mondo di altitudine nel lancio col deltaplano dalla vetta, 8035 m
1988 – Everest: salita e record mondiale di altitudine nel lancio con parapendio in prossimità della vetta

Con gli sci

1977 – Prima discesa dal versante nord-est del Colle del Peuterey – con Patrick Gabarrou

17 giugno 1977 – Prima discesa dal versante ovest del Mont Mallet – con Gabarrou

2 luglio 1977 – Prima discesa dello Sperone Frendo – Aiguille du Midi – con Laurent Giacomini

1980 – Prima discesa in sci integrale dell’Aiguille Verte

6 giugno 1980 – Discesa con gli sci della parete est del Cervino e risalita in solitaria della parete nord per la via Schmid in 4 ore e 10 min nello stesso giorno

NOTA: Il seguente elenco non è esaustivo di tutte le salite, ripetizioni e discese di Jean Marc Boivin che sono raccolte nel sito a lui dedicato.

Film

“GlaceExtrême” – Boivin come produttore e regista, “Premio Mario Bello” al Trento Film Festival 1978, “Premio ai giovani registi” al Festival internazionale del film d’avventura a la Plagne 1979, 1977

“AuVentdescimes” – Boivin come produttore e regista, 1978

“AventureauCervin” – Boivin come regista, prodotto dalla Société Française de Production e da Antenne 2, premio “Genziana d’oro” al Trento Filmfestival 1981, 1980

“Aventure à l’Aconcagua” – Boivin come coregista, prodotto dalla Société Française de Production e da Antenne 2, 1981

“Aratitiyopé” – Boivin come coregista, prodotto da Antenne 2 e Riviera Films, 1984

“L’Oiseau Rare” – Boivin come coautore, prodotto da Antenne 2 e MC4, 1985

“Descente” – Boivin e Jean Afanasieff come coautori, prodotto da France 3 Rhône-Alpes e MC4, primo premio al Festival del film di montagna di Autrans 1987, “Premio Mario Bello” al Trento Filmfestival 1988, 1987

“Everest 88” – Boivin e Jean Afanasieff come coautori, prodotto da France 3, premio Micro d’Or per il miglior reportage sportivo 1989, 1988

“Inlandsis” – prodotto da MC4, premio “Città di Parigi” al Festival dell’avventura di Parigi 1990, 1989

Libri

  • “3 défisauCervin: Ski extrême, escaladesolitaire, aile delta.” Di Jean Marc Boivin, 1981
  • “L’abominablehommedesglaces.” Di Jean Marc Boivin, 1983
  • “Jean-Marc Boivin. L’uomo dei ghiacci.” Di Alessandro Giorgetta, 1986
  • “L’aventurejusqu’aubout: Jean-Marc Boivin.” Di Jean Marc Porte e Françoise Boivin, 1990

“La notte, anziché in un freddo bivacco o dentro un buco nel ghiaccio, preferisco dormire con Françoise, mia moglie”.

Jean Marc Boivin

 

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