Verso il Rifugio Puez, lungo i sentieri delle Dolomiti più selvagge
Si cammina nel Parco Naturale Puez Odle, con panorami ravvicinati su Cir, Odle, Sella, Sassolungo, lungo sentieri poco affollati. Perfetti per assaporare con calma la magia di questi luoghi
L’escursione di svolge nel Parco Puez Odle; nonostante sia situato in una delle zone più famose e turistiche dell’intero arco alpino, tra Val Gardena, Val Badia e Val di Funes, è un luogo selvaggio, con ambienti naturali intatti, solamente sfiorati dall’uomo. Anche i numerosi impianti di risalita di Gardena e Badia lambiscono solamente il suo territorio, lasciando intatte valli, cime e altopiani. Il gruppo delle Odle annovera sicuramente le cime più caratteristiche del Parco, non solo per l’estetica e l’eleganza delle forme che rispecchia pienamente il significato del loro nome (Odle in ladino significa aghi) ma anche perché vantano le cime più alte dell’area protetta: il Sass Rigais (3025 m) e la Furchetta. La gita al Rifugio Puez (aperto per tutto settembre) è tra le paesaggisticamente più varie delle Dolomiti.
L’itinerario
Partenza: Passo Gardena (2137 m)
Arrivo: Selva Gardena (1563 m)
Dislivello: + 605 m, -1085 m
Tempo: 6 ore
Difficoltà: E
Periodo consigliato: da giugno a settembre
Ci si mette in cammino dal Passo Gardena, (raggiungibile con i mezzi pubblici) prendendo il sentiero che parte nei pressi dell’albergo Cir. Si sale per prati, con il gruppo del Sella di spalle e il Sassolungo di lato, sino a raggiungere le falde del dentellato gruppo del Cir. Cartelli indicano la direzione, verso destra, per il rifugio Puez. Si continua, in piano, sino al rifugio Jimmy (2222 m), dove il terrazzo panoramico suggerisce una sosta per ammirare il monumentale gruppo del Sella e il Sassolungo.
Il sentiero inizia ora salire molto ripido, con tornanti che si inerpicano lungo una pietraia, tra irte rocce e pini mughi. Si entra nel perimetro del Parco Puez Odle. La bassa vegetazione lascia spazio alle rocce, con guglie e pinnacoli, in un ambiente surreale, tra i più suggestivi dell’area protetta. Siamo alla base del Passo Cir (2469 m) che si raggiunge dopo una ulteriore ripida salita. Il valico è il raccordo tra la zona del Passo Gardena, la solitaria Val Chedul e l’altipiano di Crespeina. Si scende, quindi, lungo pietraia, per un centinaio di metri, per poi risalire sino all’altopiano di Crespeina (cartelli). Il paesaggio muta radicalmente. Lasciati alle spalle i bastioni di roccia della Val Chedul e le aguzze vette del Cir, ci si immette sull’altipiano “lunare” Crespeina- Gardenazza. Si lambisce il lago di Crespeina e, in breve, si giunge alla Forcella Ciampac (2366 m), uno degli accessi del Parco dalla Val Badia, con spettacolare vista sulla cima del Sassongher. Si continua attraverso un piccolo canyon roccioso, immettendosi nel cuore dell’altipiano. La vista spazia ora anche su Civetta, Tofane e sul gruppo di Fanes-Conturines. Si costeggia, dall’alto, l’intaglio della Vallunga e, superata una piccola altura, si giunge nella conca dove è situato il Rifugio Puez (2475 m). Si prosegue ora prendendo il sentiero numero 2 (e Alta Via 2) che lascia il rifugio alle spalle, per proseguire in piano, sovrastando la Vallunga, sul lato orografico destro. Ad un pianoro, si inizia a scendere ripidamente verso valle (cartelli Selva Gardena), prima in zone aperte, poi tra bassa vegetazione, sino ad una valletta verde che, nel bosco via via più fitto, scende verso la Vallunga. I campanacci delle mucche segnalano l’arrivo al sentiero di fondovalle che, in piano, conduce alla chiesetta e al parcheggio della Vallunga. A piedi, o con la navetta, si raggiunge il centro di Selva di Val Gardena.
Le cime dei due Cir
Il Passo Gardena è sovrastato dalla dentellata catena del Cir che delimita l’intaglio della Val Chedul e il territorio del Parco Puez Odle. Il Grande Cir (2592 m) è una cima rocciosa dal panorama straordinario. Può essere un primo approccio interessante per chi intenda prendere dimestichezza con la semplice progressione su roccia (EE / A). Con un tratto di corde fisse e alcuni punti esposti si arriva alla croce di vetta. Più difficile, anche se di breve sviluppo (100 m), la ferrata del Piccolo Cir (2520 m) che richiede l’uso di attrezzatura completa (casco, imbrago, dissipatore e relativi moschettoni). In entrambi i casi, la vicinanza del Passo Gardena e degli impianti della Dantercepies consentono un breve avvicinamento.
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