La cima e i laghi di Fremamorta: escursione d’inizio d’autunno nelle Alpi Marittime
Ci si inoltra nella silenziosa Valle Gesso, costeggiando piccoli laghi d’alta quota e osservando panorami di rara bellezza. Si superano i 2.500 metri, pertanto dalle prossime settimane sarà importante verificare le condizioni dei sentieri
In un saggio del 1951 destinato all’annuario della sezione CAI di Biella, Massimo Mila ricordava con apprezzamento e un po’di nostalgia il “mondo complesso” delle Alpi Marittime, “montagne di mezza stagione” che sanno offrire il meglio del loro carattere paesaggistico nei mesi di transizione. Ci addentriamo quindi nella valle Gesso, il cuore del Parco Naturale delle Alpi Marittime, per scoprire nella limpidezza dei cieli di inizio autunno la ricchezza di colori, gli affascinanti specchi dei laghi, gli orizzonti ampi e soprattutto per conquistare un’imperdibile visione d’insieme dell’Argentera, la vetta più alta di questo settore alpino con i suoi 3297 m.
Il Parco Naturale delle Alpi Marittime, istituito nel 1980 con la denominazione di “Parco Naturale dell’Argentera”, eredita gran parte dei territori della “Reale Riserva di Caccia” concessi a Vittorio Emanuele II dai comuni di Valdieri ed Entracque nel 1857. La contiguità con il “Parc National du Mercantour” sul versante francese, ha consentito di tutelare in modo adeguato un’estesa area di elevato pregio naturalistico e ambientale, dalle caratteristiche climatiche uniche.
Nel peculiare contesto storico-geografico, si inserisce la fitta trama della viabilità di alta quota, dove ai percorsi correlati ai traffici commerciali tra Piemonte e Provenza e alla transumanza, documentati fin dal Medioevo, si sovrappongono e si affiancano quelli di interesse strategico militare e gli interventi realizzati nel XIX secolo per l’attività venatoria della Riserva.
L’itinerario
Partenza e arrivo: loc. Gias delle Mosche, 1591 m, Valdieri (CN)
Dislivello: 1130 m
Tempo di percorrenza: 5 ore
Difficoltà: E
Segnaletica verticale del Parco (sfondo giallo) e sigle N16, N26, N15
Dal parcheggio si attraversa il torrente su una passerella e dopo un breve tratto a ritroso si inizia a risalire il ripido pendio, grazie alle ordinate svolte di un sentiero militare (N16) costruito intorno al 1940 unendo due tronchi distinti di precedenti accessi ai pascoli, per consentire alle truppe di raggiungere rapidamente dal fondovalle le installazioni superiori. Presto sul versante opposto iniziano a comparire in successione le vette del massiccio dell’Argentera, tra cui spicca la sagoma inconfondibile del celebre Corno Stella (3050 m), che riassume le più importanti tappe della storia dell’alpinismo nelle Marittime, a partire dalla prima ascensione del 22 agosto 1903, condotta dal nizzardo Victor de Cessole, personaggio nobile e un po’cavalleresco, pioniere dell’esplorazione metodica della zona, accompagnato dalle sue guide Jean Plent e Andrea Ghigo. Ci si innalza in un ambiente sempre più selvaggio al di sopra di qualche fascia erbosa un tempo destinata al pascolo degli ovini, poi tra spuntoni di roccia e alla base di una piccola cascata, anticipo della ricchezza di acque dei ripiani superiori.
Tramite un colletto guarnito dalle rovine di alcuni ricoveri, si sbuca in una conca allungata dove si adagia il Lago Sottano di Fremamorta (2359 m). Qui troviamo una bella mulattiera, a tratti lastricata, proveniente dalla valle del Valasco, la seguiamo a sinistra lungo la sponda e poco più avanti costeggiamo il Lago Mediano (2380 m). Nei pressi possiamo notare la rossa nota di colore del Bivacco Giacomo Guiglia (2437 m), inaugurato nel 1976 e dedicato all’alpinista genovese autore di una fondamentale “Guida invernale delle Alpi Liguri” (1932), il primo testo italiano di itinerari scialpinistici.
Su un poggio compaiono i ruderi del grande ricovero militare “Umberto I” risalente alla fine del XIX secolo, poi ampliato e modificato, e ci si abbassa alla testata del vasto Lago Soprano di Fremamorta (2371 m), superando l’istmo che lo separa dal bacino collaterale. Tralasciata a destra una diramazione si continua sul tracciato principale che riprende a salire, fiancheggia un rialzo con banchi di rocce rosate e raggiunge l’impluvio alla base del colle, dove ha sede un ulteriore suggestivo lago (2513 m). Con un’ultima serie di tornanti si arriva al Colle di Fremamorta (2604 m, cippo di confine n° 150).
La casermetta che vigila sul valico fa parte di una serie di costruzioni simili, messe in opera negli anni 1938-40 nell’ambito della preparazione di un articolato sistema capillare di difesa (“Vallo Alpino”) che doveva rendere presidiati i confini, anche nei siti più impervi. Si presenta ancora in discreto stato di conservazione e ne rimangono anche gli infissi rinforzati, con le feritoie da cui si poteva all’occorrenza aprire il fuoco. Alle spalle dell’edificio si prende una traccia molto battuta che senza difficoltà, tra le rocce della cresta, ci conduce sulla Cima di Fremamorta (2731 m).
Dal colle ritorniamo al lago sottostante: ad un bivio segnalato si distacca a destra il più antico sentiero per il colle, riportato sulle carte del XVIII secolo. Con un percorso ardito, sfilando sotto una placca rocciosa, infila il ripido avvallamento a strette serpentine e oltre un dorso con larici sparsi va ad intersecare un raccordo per il Lago Mediano (N26). Qui si devia a destra, e con un largo giro ci si va a innestare sulla mulattiera del Colle di Ciriegia (N15), altra importante via di comunicazione storica. Trascurata una deviazione diretta al Rifugio Regina Elena, ci si immette nel Piano della Casa del Re, sede di un alpeggio, e alla passerella (1743 m) si rientra sulla strada del fondovalle, sterrata, che riporta comodamente al parcheggio del Gias delle Mosche.
Come arrivare
Da Cuneo a Borgo San Dalmazzo, dove si imbocca la provinciale della valle Gesso (SP 22) proseguendo oltre Valdieri in direzione di Sant’Anna (Blanjér) e delle Terme di Valdieri. A sinistra dello stabilimento termale si prosegue su una stretta diramazione asfaltata, ex rotabile militare appaltata nel 1929, che si prolunga nel vallone del Gesso della Valletta, tra suggestivi scorci panoramici. Si raggiunge così il parcheggio situato in località Gias delle Mosche a 1591 m.
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