Itinerari

Lunga ma entusiasmante giornata tra laghi colli e rifugi dell’Alta Val Formazza

Camminata d’alta quota tra il lembo più settentrionale del Piemonte e il Canton Ticino, in Svizzera. Si parte dal magnifico villaggio walser di Riale

L’escursione è tra le più varie e panoramiche della Val Formazza, una sorta di cavalcata sulla linea di confine, e oltre, con la Svizzera. La vista sulle montagne è grandiosa e molto peculiare sia dal punto di vista estetico sia da quello cromatico, con rocce di varie tonalità, così come per la colorazione dei numerosi specchi d’acqua, non meno affascinanti nonostante la presenza costante delle dighe di contenimento, per lo sfruttamento idroelettrico. Questo fattore ha condizionato non poco la storia recente dell’intera Valle Antigorio – Formazza, dove sono molti i rifugi derivanti dall’adattamento di capanni e ricoveri utilizzati dagli operai durante la costruzione degli invasi. L’arrivo al Passo di Gries, dopo la ripida salita, offre una camminata sull’altopiano, ormai in territorio elvetico, sino all’avveniristica costruzione della Capanna Corno Gries. Questo cammino affonda le proprie radici nella storia delle migrazioni delle popolazioni Walser. Il passo Gries era il passaggio migliore per collegare il vallone di Morasco, in Val Formazza, col Vallese e la Ticinese Valle del Corno. Nota interessante fu il passaggio, nel 1852, del compositore Richard Wagner, affascinato dal paesaggio e soprattutto dalle vicine Cascate del Toce che, sicuramente, meritano una visita, magari al ritorno dall’escursione, visto che sono proprio sulla strada. Il salto d’acqua è di ben 143 metri, mentre la portata d’acqua dipende dallo sfruttamento idroelettrico dei bacini sovrastanti. Per conoscere orari e periodi di apertura è opportuno informarsi presso il comune di Formazza o la Pro Loco. 

L’itinerario  

Partenza e arrivo: loc. Riale (1728 m)
Dislivello: + 930 m: – 930 m
Tempo: 8 ore
Difficoltà: EE
Periodo consigliato: da luglio a settembre

Dall’ultimo parcheggio di Riale (a pagamento in alta stagione), sottostante alla diga del Lago di Morasco, si sale, verso l’invaso su strada chiusa al traffico. Cartelli indicano la direzione, verso il lato orografico sinistro. Bella la vista, di spalle, verso il Basodino. Si costeggiano le rive del lago di Morasco, lungo la sterrata, in piano (G 0). Ad un bivio, si devia a destra. Si sale su ampia sterrata sino alla piana di Bettelmatt, da dove prende nome il celebre formaggio, esclusivo di pochi alpeggi dell’alta valle. Cartelli indicano la direzione per il Passo di Gries. Si sale molto ripidamente e con fatica alleviata dal bel panorama sulla sottostante e acquitrinosa piana di Bettelmatt e sulla maestosa Punta d’Arbola che chiude la quinta all’orizzonte del pianoro dove è evidente la struttura del rifugio Busto Arsizio.

Ancora una ripida salita e si arriva al pianoro e alla palina che segnala il Passo Gries (2462 m; 2,30 ore; + 734 m), al confine elvetico, circondato da un paesaggio quasi circolare, con roccia e morene, la piramide della Punta dei Camosci (3044 m), la vetta del Blinnenhorn (3374 m), con il discendente Ghiacciaio di Gries che, in tempi più freddi, declinava verso le acque del lago, dove oggi è ben visibile la roccia liscia e levigata. Si fiancheggiano dal sentiero sovrastante, le rive del lago, proseguendo verso l’intaglio del Passo del Corno (2485 m) che discende poi nella valle omonima. Si prosegue in falsopiano, costeggiando due laghetti di fusione, per scendere sino alla  Capanna Corno Gries (2338 m; 1,30 ore dal Passo Gries), con ampio panorama soprattutto sulle ravvicinate forme della Scaglia del Corno (2640 m). Si scende, ignorando la deviazione che scende in Val Bedretto, per costeggiare le cime del gruppo della Punta di Elgio. Alcuni tratti moderatamente esposti, consentono di proseguire sino a deviare sulla destra (cartelli) e raggiungere il Passo San Giacomo (2313 m; 1,45 ore dalla Capanna Corno Gries) che immette in territorio italiano. Si scende ora verso il Bacino del Toggia (G 20), sovrastato dal Basodino (3272 m) e su ampia mulattiera sterrata, si arriva al Rifugio Maria Luisa (2160 m; 1 ora dal Passo San Giacomo). Da qui si scende lungo la carrozzabile sterrata (G 20), con bella vista sul Corno di Ban e sul Lago di Morasco, per tornare sino a Riale ed al parcheggio (1 ora dal Maria Luisa).      

   

Da vedere anche: lo straordinario borgo walser di Riale

La gita inizia dalla piana di Riale, bellissimo borgo, in legno e pietra, ancora perfettamente conservato, con le case in stile architettonico Walser, alcune ristrutturate e manutenute seguendo i canoni estetici tradizionali. Con i suoi 1730 m, è la frazione più alta del Piemonte. Visto da poco più lontano sembra un dipinto con le case concentrate in una piccola parte della piana e un anfiteatro di cime che le circondano. Il paesino è anche punto di partenza per molti altri itinerari che si snodano nei pressi del Lago del Sabbione, compreso l’ascensione alla Punta d’Arbola. La chiesetta, in posizione leggermente sopraelevata sul borgo, fu edificata in sostituzione di quella sepolta dalle acque del lago artificiale di Morasco.   

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