Itinerari

Due giorni sui sentieri tra Ossola e Canton Ticino alla scoperta della Cravrariola, alpeggio conteso per secoli

Si cammina lungo sentieri oggi poco frequentati attraversando le praterie in quota oggetto di lunghe dispute tra allevatori italiani e svizzeri. E che raccontano anche storie, più recenti, di spalloni e partigiani


Per la geografia si trova in Svizzera, e per la precisione nella ticinese Valle Maggia. Per antiche questioni di geopolitica, però, l’Alpe Cravariola fa parte del territorio italiano. Basterebbe questo per suggerire l’idea di un luogo di confine particolarmente interessante, quindi conteso. 

Malgrado la sua vicinanza a Cimalmotto, frazione del commune svizzero di Campo, per secoli la Cravariola è stata caricata dagli allevatori di Crodo, Montecreste e Crevoladossola, centri abitati della Val d’Ossola. Per loro la salita con il bestiame in Cravariola si traduceva in lunghe ore di marcia, spesso in condizioni difficili. Basti pensare che prima del 1980, anno di costruzione della galleria al Passo della Fria, gli alpigiani dovevano spesso scavare trincee nella neve per permettere un transito più agevole del bestiame.

Aspre e continue furono per secoli le dispute di Roma e di Berna che si contendevano questo territorio. Fino al 1874 quando l’ambasciatore statunitense George Perkins Marsh, all’età di 73 anni, salì in Cravariola a piedi e in portantina, e si pronunciò a favore dell’Italia e mettendo la parola fine a una vicenda iniziata nel XII secolo.

Diversi sono gli itinerari per scoprire questa ambita prateria. Uno dei più gratificanti è il Sentiero Libertà, che in due giorni effettua la traversata completa da Cimalmotto alla Val d’Ossola. I mezzi pubblici locali rendono piuttosto agevole il collegamento tra I due vertici dell’itinerario.

Il Sentiero Libertà è il primo che abbiamo presentato nel 2015 e il nome è stato suggerito da Franco Sgrena in ricordo di una delle prime bande partigiane. Oltre alla presenza della stazione della Vigezzina, l’itinerario inizia o termina a Masera, perché la formazione aveva come punto di appoggio la Cravariola ed era capitanata da Castelli, originario del paese”, spiega Nori Botta, Presidente Sentieri degli Spalloni. Chi opera attivamente in Cravariola, pulendo i sentieri e valorizzando l’identità locale, è proprio l’associazione “Sentieri degli Spalloni”, che quest’anno ha organizzato “Terra di Resilienza. Semi di Resistenza”: un programma che ripercorre l’attività partigiana locale proprio nell’anno in cui la Val d’Ossola celebra l’80° anniversario della Repubblica partigiana. Maggiori dettagli sul sito: https://sentierideglispalloni.com/incontriamoci_2024/ 

L’itinerario

Dal borgo di Cimalmotto (1412 m) si sale verso l’Alpe Magnello (1808 m), dove passando da Murano e Fontanella si attraversa il rio Stufa e si arriva all’Alpe Corte Nuova ormai in territorio italiano. Da qui si prosegue verso l’Alpe Corte Rossa (2004 m) dove è presente il bivacco restaurato nel 2019 dal Comune di Montecrestese in collaborazione con l’Associazione Sentieri degli Spalloni, che svolge anche la guardiania dello stesso. Prima di un tratto ripido si svolta a sinistra verso l’Alpe Bosa, dove il bivacco è dedicato alla memoria di Stefano Punchia (assenza di acqua).

Il secondo giorno inizia con la breve salita al Passo della Forcola (2257 m). Da qui in avanti si cammina quasi sempre in discesa attraversando tutta la Valle Isorno. Dal Passo della Forcola si raggiungono  dapprima l’Alpe Fiesco e l’Alpe Matogno (1879 m). Quindi seguendo il sentiero L03 si arriva al ponte Faugiol (1387 m) dove si incrocia il sentiero L00. Lo si percorre una prima parte su una gippabile fino ad Altoggio e poi attraverso le mulattiere fino al Pontetto, ormai sul fondovalle. Da qui camminando su strada e attraversando il ponte dell’Isorno, seguendo il percorso A00, si raggiunge Masera dove si trovano il museo degli Spalloni e la stazione della ferrovia Vigezzina.  

Prima tappa:
Partenza: Cimalmotto (1412 m)
Arrivo: Alpe Bosa (2.020 m)
Dislivello in salita: 1130 metri, in discesa: 475 metri
Lunghezza del percorso: 13,5 km
Tempo di percorrenza: 5 ore
Difficoltà: E

Seconda tappa:
Partenza: Alpe Bosa  (2.020 m)
Arrivo: Masera (296 m)
Dislivello in salita: 374 metri, in discesa: 2104 metri
Lunghezza del percorso: 24,5 km
Tempo totale di percorrenza: 7h 10 min
Difficoltà: E

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