FotoSpeciali

La luna, il paesaggio, lo scatto perfetto

Come fotografare la luna in un paesaggio di montagna mettendo nella corretta evidenza tutti gli elementi compresi nell’inquadratura

C’è chi la guarda, chi la venera, chi la studia, chi la canta anche nella poesia di Leopardiana memoria. Noi, invece, la fotografiamo. Già…c’è anche chi ulula alla luna e non è detto che sia proprio un lupo. Non vi parlerò di fotografia astronomica e, in effetti, neanche di fotografia notturna, come qualcuno potrebbe immaginare. Vi racconto, semplicemente, come si fotografa un paesaggio con la luna. 

Quando si fotografa? 

Uno scatto di paesaggio con la luna ben presente nell’inquadratura non si scatta in piena notte, quando la luce ambiente è troppo scarsa. Il motivo è piuttosto semplice per chi si intende di fotografia: la differenza di luminosità della luna e del paesaggio è eccessiva. Sarebbe impossibile ottenere un’immagine correttamente esposta sia sulla luna, troppo luminosa, sia sulla montagna, troppo scura. Se misuriamo la luce, in modalità spot sulla luna, otterremo un’esposizione corretta sulla stessa, con i crateri ben visibili e dettagliati; il paesaggio risulterà, invece, scuro, illeggibile, quasi del tutto nero. Se, invece, misuriamo l’esposizione sul paesaggio, avremo le cime ben illuminate, leggibili, con alberi e rocce, e la luna che risulterà essere un cerchio luminoso, senza alcun dettaglio, totalmente sovraesposta. Il momento migliore per scattare è. quindi, il crepuscolo, o poco dopo l’alba, oppure in pieno giorno, a patto che la luna sia grande e “piuttosto bassa”.  Direi che deve essere vicino alla terra, come nei periodi in cui i mass media parlano di “super luna”, anche se ci sono moltissimi momenti in cui la luna è ben visibile e di dimensioni ragguardevoli, anche in proporzione alle dimensioni della montagna. Evito, per questioni di principio personale, di parlarvi dei “vari effettoni” brutti e poco interessanti, dove le dimensioni della luna sono abnormi e spropositate, con la sfera del nostro amato satellite gigantesca e incombente, ottenibili solo con doppie esposizioni. La natura è già bella di per sé stessa: per la cronaca, si scatta una foto per la luna, con un super tele, in modo da ingrandirla e una del paesaggio con un grandangolo. I due scatti si fondono l’uno sull’altro, in post produzione, oppure direttamente on camera, scattando con la doppia esposizione, presente nel menu.  

Sass Maor e Velo della Madonna al tramonto. La luna era “molto grande”. Il cielo era piuttosto luminoso. Non è stato difficile misurare l’esposizione e avere dettaglio sia sulla luna, sia sulle cime. Uno spettacolo straordinario! Nikon D 700, Nikkor 80-200 2,8 AFD; iso 200, f 11, 1/50 di sec, - EV 1,7, treppiede. Focale 135 mm.
Sass Maor e Velo della Madonna al tramonto. La luna era “molto grande”. Il cielo era piuttosto luminoso. Non è stato difficile misurare l’esposizione e avere dettaglio sia sulla luna, sia sulle cime. Uno spettacolo straordinario! Nikon D 700, Nikkor 80-200 2,8 AFD; iso 200, f 11, 1/50 di sec, – EV 1,7, treppiede. Focale 135 mm.

Attrezzatura utile e indispensabile 

Serve una fotocamera! Direi che è piuttosto ovvio: una mirrorless o una reflex sono la strumentazione ideale, qualsiasi siano le dimensioni del sensore. Il treppiede è indispensabile, non solo per la stabilità, ma anche perché, spesso, si scatta in situazioni di luce non certo elevata, al crepuscolo o al primo mattino, quando la luna è ancora bassa. Tra l’altro il treppiede aiuta a concentrarsi e a comporre meglio l’immagine, visto la lentezza delle operazioni di regolazione di ghiere e levette varie. Un telecomando per azionare il pulsante di scatto della fotocamera è importante, perché consente di eliminare le vibrazioni che si trasmettono con la pressione del dito sulla fotocamera. Cercare la massima nitidezza, nella fotografia di paesaggio, è molto importante. Volendo si può fare a meno del telecomando utilizzando l’autoscatto, settato con un ritardo di almeno 10 secondi, in modo che le vibrazioni, mentre si preme il pulsante di scatto, cessino definitivamente. 

Ottiche 

La scelta dell’obiettivo, ovviamente, dipende dalla composizione. E’, però, intuibile che per associare, in inquadratura, la luna e un paesaggio, magari una cima o uno spartiacque, è più idoneo l’utilizzo di un teleobiettivo, anche per mantenere dimensioni ragguardevoli della luna stessa. Un grandangolo restituirebbe, sul fotogramma, una luna molto piccola.  

La luna, dai pressi del Rifugio Vittorio Sella. In questo caso, la scelta è diversa. Le cime sono volutamente riprese in silhouette, con la luna a spicchio. In questo caso, il dettaglio della luna non è importante, ma basta l’accenno della forma grafica, così peculiare e immediatamente identificabile. Nikon F5; Nikkor 80-200 2,8 AFD; Fujichrome Provia 100; treppiede.
La luna, dai pressi del Rifugio Vittorio Sella. In questo caso, la scelta è diversa. Le cime sono volutamente riprese in silhouette, con la luna a spicchio. In questo caso, il dettaglio della luna non è importante, ma basta l’accenno della forma grafica, così peculiare e immediatamente identificabile. Nikon F5; Nikkor 80-200 2,8 AFD; Fujichrome Provia 100; treppiede.

Esposizione 

Una volta scelta l’inquadratura, è necessario misurare l’esposizione. La situazione ideale, come accennato prima, è quella in cui la differenza di luminosità tra la luna e il resto del paesaggio non è eccessiva. Per comprendere la “situazione di luce” è sufficiente misurare in spot la luna e poi il paesaggio, separatamente. A seconda della gamma dinamica della nostra fotocamera (la capacità del sensore di registrare l’immagine con dettaglio sia nelle parti in luce, sia in quelle in ombra, o in quelle meno luminose, nel caso di un paesaggio con luna), valutiamo la possibilità di ottenere uno scatto correttamene esposto sia per la luna sia per il paesaggio, con entrambi i soggetti con dettaglio, per intenderci. Esempio: misuro la luna e ottengo f11 e 1/125; misuro il paesaggio e ottengo f11 e 1/30. La differenza di luminosità è di due stop. Sicuramente, otterrò una fotografia con la luna ben luminosa e dettagliata e il paesaggio con le cime decisamente leggibili e esposte comunque correttamente e leggermente più scure, rendendo l’estetica dell’immagine più realistica. Ogni fotocamera ha una certa gamma dinamica, più o meno estesa. Le più recenti offrono possibilità davvero notevoli. Alcuni produttori dichiarano una gamma dinamica addirittura di una decina di stop, qualche “megalomane tecnologico” giura che si possano spingere anche oltre… Per il bilanciamento del bianco, consiglio di utilizzare tranquillamente quello automatico, o quello di luce diurna. Eventualmente, scattando in raw, si può modificare successivamente. Il diaframma si sceglie, come di consueto, ragionando sulla profondità di campo che riteniamo necessaria. Usiamo iso bassi (100, 200, 400), per ottenere immagini senza rumore digitale.  

Una luna nettamente sovraesposta, con immagine scattata in piena notte. In questo caso la luna appare come un cerchio bianco. La foto, però, è stata scattata contravvenendo a tutto quello che ho scritto nel testo. Persino gli iso! In un caso come questo è praticamente indispensabile scattare con una doppia esposizione. Nikon D800; Nikkor 24-70 2,8 AFG: 4,0 sec; f/4,0; ISO 1250; treppiede.
Una luna nettamente sovraesposta, con immagine scattata in piena notte. In questo caso la luna appare come un cerchio bianco. La foto, però, è stata scattata contravvenendo a tutto quello che ho scritto nel testo. Persino gli iso! In un caso come questo è praticamente indispensabile scattare con una doppia esposizione. Nikon D800; Nikkor 24-70 2,8 AFG: 4,0 sec; f/4,0; ISO 1250; treppiede.

Post produzione, per equilibrare luminosità e ombre 

Se la differenza di luminosità, tra la luna e il paesaggio, è maggiore, o comunque non si riesce agevolmente a ottenere il risultato voluto, consiglio comunque di esporre misurando la luce sulla luna e poi di lavorare l’immagine in post produzione, iniziando dal comando luci / ombre, presente in tutti i software di post produzione. A volte questo procedimento è sufficiente, dando per scontato che si scatti nel formato raw, file molto più melleabile, via software. In rari casi, può essere necessario operare selezionando la sfera della luna, regolandone la luminosità e, a in certi casi, aumentandone il contrasto, per rendere più evidenti i crateri e la materia del suo suolo. Con i sensori moderni e performanti non è frequente che ci sia necessità di aumentare la nitidezza. In caso basta regolarla, con l’apposito comando, presente in tutti i programmi di fotoritocco. In ogni modo è sempre consigliabile non esagerare con la post produzione, Una lavorazione accanita dell’immagine potrebbe provocare la comparsa di fastidiosi artefatti digitali. 

E la messa a fuoco?

In genere, come punto di messa a fuoco, consiglio la luna stessa, se è “vicina” alle cime o al paesaggio. Si mette a fuoco la luna, in manuale o in auto focus, si ricompone l’inquadratura e si scatta.

Una sorta di rincorsa, per ottenere la giusta inquadratura, con la luna che si muoveva. Il Pizzo del Ton, in Valle Antrona con la magia della luna che gioca con la cima. La foto è stata scattata all’alba. Nikon D850; Nikkor 70-200 AFG, f4. Impossibile da scattare senza il treppiede, a meno di non rischiare un mosso, o micro mosso, oppure di non ottenere una composizione così precisa. Anche la focale, 200 mm, era lunga. L’ottica è dotata di stabilizzatore che, però, è stato tolto, visto che era posizionata su un saldo treppiede della Gitzo.
Una sorta di rincorsa, per ottenere la giusta inquadratura, con la luna che si muoveva. Il Pizzo del Ton, in Valle Antrona con la magia della luna che gioca con la cima. La foto è stata scattata all’alba. Nikon D850; Nikkor 70-200 AFG, f4. Impossibile da scattare senza il treppiede, a meno di non rischiare un mosso, o micro mosso, oppure di non ottenere una composizione così precisa. Anche la focale, 200 mm, era lunga. L’ottica è dotata di stabilizzatore che, però, è stato tolto, visto che era posizionata su un saldo treppiede della Gitzo.
Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close