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Reflex o mirrorless, la scelta migliore per fotografare in montagna

Alcune considerazioni sul dubbio di foto-escursionisti, trekker, alpinisti, fotografi di natura e viaggio: meglio portare con sé una reflex o una fotocamera mirrorless?

È impossibile parlare di fotografia di montagna senza ragionare sugli “strumenti del comunicare”, ovvero su fotocamere, obiettivi, treppiedi, filtri e molti altri accessori. In questo ultimi anni, le aziende produttrici di materiale fotografico hanno annunciato il termine della produzione di fotocamere reflex, a favore delle mirrorless. L’unica azienda che manterrà in catalogo le reflex sarà la Pentax.

Questo mio articolo non vuole certo essere esauriente sull’argomento e neanche sciorinare una serie di dati tecnici e specialistici, ma solo proporre alcune considerazioni personali su questa dicotomia, sul sempre più atroce dubbio di foto-escursionisti, trekker, alpinisti, fotografi di natura e viaggio: reflex o mirrorless?

Seguiranno, quindi, alcuni ragionamenti personali, maturati in esperienze recenti, da quando, al mio completissimo e pesante corredo reflex Nikon (D800, D810, D850), si è aggiunta una piccola mirrorless Fujifilm XE 1, prima, e alcune Fujifilm della serie XT, successivamente. Ho comunque avuto modo, per questioni lavorative, di valutare anche altre mirrorless di Sony, Nikon e Canon, Olympus e Panasonic.

Reflex vs mirrorless. Foto di Cesare Re

Peso, ingombro e mirino elettronico

Per chi, come noi, fotografa in montagna, il peso del corredo fotografico è sempre determinante. A volte muoversi con un’attrezzatura fotografica completa è un po’ come camminare con un macigno nello zaino. Ragionando sulla fotografia di montagna, quindi, si può parlare di “lotta contro il peso superfluo” e le mirrorless, a parità di segmento, categoria e dimensioni del sensore sono sicuramente più leggere delle reflex, almeno come corpo macchina, a volte anche per le relative ottiche.

La differenza di peso è dovuta a questioni costruttive: la mirrorless non deve inglobare lo specchio della reflex e neanche il sistema ottico del pentaprisma. Questa fotocamera usufruisce, infatti, del mirino elettronico e non di quello ottico proprio della reflex. È determinante confrontare, innanzitutto, le fotocamere secondo la dimensione del sensore: inutile dire che una mirrorless di Olympus (sensore micro quattro terzi) sia più leggera di una reflex Nikon full frame (sensore 24 x 36 mm, esattamente il doppio, come dimensioni fisiche in centimetri).

Sicuramente posso valutare il peso di una mirrorless Nikon Z 7, con quello di una reflex Nikon D850 (entrambe con sensore da 24 x 36 mm e con risoluzione da 45,7 mega pixels). Una Z 7 pesa 675 grammi, contro i 1015 grammi della D850. Stesso discorso, o quasi, per le ottiche: il Nikkor 70 – 200 2,8, versione Z per mirrorless, pesa 1440 grammi, contro i 1540 grammi della versione per reflex. Si. Proprio così. La differenza di peso non è poi così rilevante per quel che riguarda le lenti, ma stiamo parlando di un caso un po’ particolare.

Confrontando altre focali si rileverà sicuramente un vantaggio per gli obiettivi per mirrorless, rispetto ai corrispondenti e più pesanti per reflex. È comunque da considerare che, ragionando su peso e ingombro, per avere un vantaggio notevole ad appannaggio delle mirrorless sarebbe opportuno puntare su fotocamere di dimensioni minori, con sensori più piccoli, come Fujifilm, Panasonic, Olympus, per esempio.

So che mi contraddico, in un certo senso, ma se la diminuzione di peso e ingombro diventa caratteristica determinante nella scelta del corredo fotografico da portare nello zaino, valuterei l’utilizzo di un sensore più piccolo, rispetto a quello delle full frame di Nikon, Canon, Sony e Leica, a meno di non avere esigenze particolari.

E il mirino delle mirrorless?

Come scritto sopra, è elettronico. Consente un risparmio nel peso, nell’ingombro, ma risente della luminosità della scena. A volte, in controluce o con poca luce, diventa poco nitido. In generale, quello che si vede nel mirino non è molto fedele e attinente alla realtà. Per chi, come me, è abituato al mirino ottico di fotocamere professionali, non è semplice abituarsi.

Tecnologia a vantaggio delle mirrorless

Da un punto di vista tecnologico le mirrorless offrono notevoli vantaggi. Essendo progetti recenti, gli obiettivi a loro dedicati hanno caratteristiche qualitativamente notevoli e schemi ottici nuovi, luminosità anche maggiore e focali grandangolari con angolo di campo più ampio. Come per esempio il Laowa 9 mm, per formato APS C, lente mai vista sino a ora che promette la quasi assenza di distorsione.

È possibile utilizzare alcuni obiettivi progettati per le reflex sulle mirrorless, grazie ad appositi anelli adattatori, a volte con alcune limitazioni. Ovviamente il vantaggio sul minor peso è vanificato e il bilanciamento dell’insieme ottica-fotocamera ne risente. Mi sento di dire che le mirrorless devono utilizzare ottiche a loro dedicate.

Le fotocamere mirrorless più recenti hanno otturatore elettronico non soggetto, quindi, ad usura meccanica. Anche l’assenza di movimento dello specchio consente minor usura e assenza di vibrazioni dovute al ribaltamento dello stesso. Anche la velocità di raffica è rapidissima e non paragonabile a quella della maggior parte delle reflex. Molto diffuso pure lo stabilizzatore sul sensore che consente di scattare immagini diminuendo i problemi di mosso o micro mosso.

Alcune fotocamere mirrorless di alta gamma usufruiscono di sistemi in grado di individuare l’occhio di un soggetto in movimento e di mantenerlo a fuoco. Tutte caratteristiche innovative, ma non sempre indispensabili per chi fotografa in montagna.

Un esempio col peso di una mirrorless  

Ho avuto modo di provare una Sony a7 4 ILCE-7M4, grazie a un alunno di un mio workshop: ottimamente costruita, solida, robusta, con ottiche qualitativamente eccellenti (ho scattato con 24–70 2,8 G master; 85 1,4 G master; 100 2,8 macro). La fotocamera mirrorless full frame pesa meno di una reflex full frame, ma le ottiche, ovviamente, hanno peso e ingombro praticamente uguale o molto simile: un 24-70 2,8 per mirrorless full frame, o per reflex full frame, pesa più o meno lo stesso.

Per me, quindi, che utilizzo mirrorless per questioni di peso e ingombro, la scelta della Sony Full frame sarebbe meno vantaggiosa. Anche in questo caso, francamente, la qualità del mirino elettronico non mi è sembrata per nulla paragonabile a quella di un mirino reflex. Forse è solo una questione di mera abitudine.

Muoversi in leggerezza

Da diversi anni, sono abituato a scattare con la reflex, prima in pellicola e, dal 2007, in digitale. Mi muovo con un pesante corredo Nikon, comprensivo di tutto ciò che serve per ogni genere fotografico di montagna e natura, dal paesaggio, alla macro, alla foto panoramica, agli scatti di animali. Ovviamente le varie ottiche vengono selezionate di volta in volta, a seconda del genere fotografico da affrontare.

Personalmente ritengo che la reflex rimanga tra gli strumenti fotografici d’elezione, per ogni genere fotografico, o quasi (Street a parte).  Negli ultimi tempi, però, l’idea di muoversi in leggerezza, con una “piccola” mirrorless inizia a diventare sempre più interessante. Tra l’altro, la qualità dei sensori moderni e anche le loro dimensioni invitano a un confronto, scevro da pregiudizi di qualsiasi genere.

Muovendosi in ambiente di montagna e natura, magari per escursioni o ascensioni impegnative, il minor peso, sicuramente, può fare la differenza. Tra le mirrorless, le mie Fuji sono tra le più pesanti, o meglio, tra le meno leggere, rispetto ad esempio ad alcune Olympus o Panasonic. Possiedono, però, le caratteristiche, per me, determinanti. Hanno un sensore “grande”, in formato DX (come molte reflex) e con una buona risoluzione. Sono robuste, maneggevoli e corredate da ottiche di notevole qualità, assolutamente adatte per il mio lavoro, ovvero la stampa tipografica di qualità, su riviste e libri di carta patinata.

La qualità del sensore, infatti, non si discute. Sono abituato a valutare come parametro qualitativo la resa della stampa tipografica, considerando, molto meno, i vari test di laboratorio delle riviste specializzate che, comunque, possono costituire un riferimento interessante.

Ancora qualche considerazione sul peso: una reflex professionale può pesare tranquillamente anche 1 oppure 1,5 kg, solo corpo. In media, possiamo dire che il peso di una fotocamera con sensore di formato FX sia di circa 800, 900 grammi, ai quali si devono, ovviamente, aggiungere peso e ingombro delle ottiche. Una mirrorless, di qualità e non tra le più leggere come la mia Fuji XT 3, pesa circa 539 grammi, solo corpo, per un ingombro di  132x92x59 mm. Una Fuji XE 4, invece, è ancora più maneggevole, pesa solo 364 grammi, per un ingombro di 121x73x33 mm, davvero ideale da portarsi in montagna. Si deve poi aggiungere il peso delle ottiche, ma il concetto di base non cambia: ovvero leggerezza e maneggevolezza rimangono la caratteristica migliore di queste fotocamere.

Tra l’altro il sensore Fuji è decisamente grande, ovvero è un formato DX, come quello delle reflex aps-c. Durante un lungo trekking, come “AsinarLeAlpi 2013”, 160 km a piedi con gli asini dal Bianco al Rosa, una mirrorless, leggera, ma performante, sarebbe stata la scelta migliore, invece della pesante Nikon D800.

Esistono anche mirrorless più leggere, ma hanno un sensore rispettivamente più piccolo, come le Olympus. Se la vostra esigenza è quella di diminuire al massimo il peso e l’ingombro, utilizzando comunque una fotocamera, allora Olympus è sicuramente da prendere in considerazione. Il modello OM 5, per esempio, pesa solo 414 grammi per un ingombro di 128x85x49 mm, davvero quasi tascabile.

In conclusione

Confrontando sensori dalle stesse dimensioni fisiche e dallo stesso numero di mega pixel, dal punto di vista qualitativo, è chiaro che i risultati non dipendono certo dalla presenza o meno dello specchio. Il mirino, a mio avviso, rimane ancora notevolmente ad appannaggio della reflex, ove lo specchio, vince ancora sull’elettronico: è più chiaro, luminoso e nitido.

È anche vero che i modelli più recenti di mirrorless sono migliorati parecchio anche da questo punto di vista, soprattutto nella resa in esterni e in controluce, quando i primi modelli soffrivano un pò in queste condizioni. In definitiva, confrontando mirrorless di qualità, con reflex di qualità, con sensore delle stesse dimensioni e con ottiche valide, diventa veramente impossibile notare differenze dal punto di vista prettamente qualitativo, per lo meno per quello che riguarda l’immagine in se stessa.

Notevoli sono, invece, le differenze di impostazione, il peso e l’ingombro e l’uso che si intende fare della fotocamera, magari valutando anche il tempo che si intende dedicare alla fotografia, durante un’escursione o un’uscita fotografica. Per una scalata o un trekking impegnativo, potersi muovere più agevolmente, magari con una piccola mirrorless, diviene un vantaggio determinante.

Per ambiti della fotografia più specialistici, come la macro, gli animali o comunque per tutte le sessioni fotografiche ove la parte dedicata all’immagine è preminente rispetto all’escursione, la reflex rimane, a mio avviso, ancora uno strumento validissimo, anche se non più in produzione. Proprio l’uscita dal mercato rende molto appetibile l’acquisto di materiale reflex usato, la cui quotazione ha subito, e continua a subire, un notevole calo. Diventa, quindi, possibile togliersi qualche sfizio, magari acquistando quella particolare fotocamera reflex tanto sognata o quell’obiettivo così costoso che, sino a ieri, sembrava essere così inavvicinabile.

Mirrorless: i vantaggi sulle lunghe distanze

Reflex vs mirrorless. Foto di Cesare Re

La carovana di AsinarLe Alpi, lungo trekking con gli asini. Circa 160 km, con zaino e reflex sulle spalle. Una mirrorless avrebbe sicuramente reso il mio viaggio meno faticoso, consentendomi di ottenere immagini comunque efficaci. In Valtournenche, in vista del Cervino.

Reflex e teleobiettivo

 

Un cervo maschio fotografato con la reflex e con un teleobiettivo zoom regolato a 400 mm. Nikon D 300; Nikkor Vr 80 -400 4,5 / 5,6. Se avessi usato una fotocamera mirrorless, con un sensore di dimensioni analogo a quello dx della reflex di cui sopra, avrei avuto necessità di utilizzare comunque una focale lunga 400 mm, quindi non proprio leggera. Il vantaggio della leggerezza in casi come questi non sarebbe così evidente.

Funzione panorama

Reflex vs mirrorless. Foto di Cesare Re

Panoramica, con “funzione panorama”. Mare di nubi dalla cima, verso la sottostante Valle dell’Orco, dai 3000 metri dalla vetta della Punta Violetta, che fa anche rima… Fuji XE 1; 18-55, la leggerissima! . Interessante anche il “formato panoramico” di “default”. Se volete imparare a fotografare, aprite la mente e considerate sempre tutte le possibilità. Non si vive di solo stitching, per la fotografia panoramica, di specializzatissime teste panoramiche. A volte, si possono fare le cose anche con una certa semplicità.

Una questione di mirino

Reflex o mirrorless? Mah… alla fine, cara buona Fuji, i tuoi file sono ottimi, sei comoda, trasportabile, ho pubblicato le tue foto su diverse riviste, anche sulla copertina di un mio libro, però il tuo mirino elettronico si sincronizza poco col mio occhio e con la mia testa. Sarà che sono un fotografo di una certa età, ma non così datato in fondo, ma io continuo a preferire la visione del mirino reflex. Mi riferisco a un mirino di una reflex professionale, con ottiche piuttosto luminose. Quello che vedo è tutta un’altra cosa. Durante una pausa lungo un trekking nel Parco Puez Odle.

Quando si vuole viaggiare leggeri

Reflex vs mirrorless. Foto di Cesare Re

In una giornata uggiosa, con meteo poco favorevole per il genere di fotografia che intendevo affrontare, ho privilegiato la leggerezza, portando il corredo Fujifilm. In questo caso la XT3 con il solo 18-55. Tra nebbia e luce del tramonto. Cima di Val di Roda.

Sessione al tramonto con reflex…

Reflex vs mirrorless. Foto di Cesare Re

Una sessione apposita per il tramonto, ben studiata sia per il meteo, sia per la location. In questi casi sono ancora portato a utilizzare la reflex, in questo caso, la Nikon D850, sicuramente più pesante, ma con il mirino reflex a mio avviso migliore e più efficace in queste situazioni. Gruppo del Sella, ripreso dai pressi del Passo Gardena.

Sessione all’alba con reflex…

Reflex vs mirrorless. Foto di Cesare Re

Altra sessione specificatamente studiata per riprendere una gelida alba invernale, alle falde del Monte Rosa, versante est, da Macugnaga. Treppiede, Nikon D850.

… e ancora reflex

Reflex vs mirrorless. Foto di Cesare Re

In un torrente invernale, negli anfratti della Anza, con completo e pesante corredo reflex. Anche in questo caso, la sessione è stata pianificata e studiata accuratamente. Il corredo, per le mie esigenze e preferenze personali, era reflex.

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Un commento

  1. Io possiedo una Olympus (OM System) OM-1, che porto spesso e volentieri con me nelle mie escursioni in montagna, e ne sono più che soddisfatto. E nonostante parliamo di una mirrorless, quando capita di averne bisogno in contesti in cui si sale facilmente di peso tra annessi e connessi (penso ad esempio in inverno, quando tra piccozza, ramponi, ciaspole, magari anche kit ARTVA, piumino, moffole, etc.. l’ago della bilancia ci mette poco a salire di kg e non di soli gr) preferisco pure sostituirla con la più piccola (ma meno prestazionale) Olympus OM-D E-M10II. Figuriamoci quindi se ritengo che valga ancora la pena correre appresso alle reflex!! Comunque ancora ottime fotocamere, per carità, ma in ambito escursionistico secondo me con un peso che gioco troppo a loro sfavore, se nell’insieme consideriamo la qualità che hanno oggi raggiunto le mirrorless (indipendentemente dal marchio che uno sceglie, sia chiaro).

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