Tom Livingstone e Ales Cesen realizzano la prima salita della cresta Ovest del Gasherbrum III
I due alpinisti hanno aperto in stile alpino la terza linea in assoluto su questa montagna, che con i suoi 7598 metri è la quindicesima della Terra. La via è stata battezzata Edge of Entropy
Agli sgoccioli della stagione del Karakorum, c’è stato spazio per un’altra ascesa davvero degna di nota: quella di Tom Livingstone e Ales Cesen. Il britannico e lo sloveno hanno aperto una nuova via sulla cresta ovest del Gasherbrum III (7958 m), scalando in stile alpino per sette giorni. Il risultato della loro impresa è stata Edge of Entropy, la terza via di salita completa alla 15esima montagna della Terra. Mancandole pochi metri per raggiungere la quota 8000, questa cima si trova al di fuori dei radar delle spedizioni commerciali, anche a causa delle difficoltà tecniche e dell’avvicinamento impegnativo.
Livingstone sognava da anni di combinare l’estrema difficoltà tecnica con l’aria sottile degli 8000: “Quanto è difficile la via più dura che puoi scalare a questa altitudine? Puoi portare le difficoltà di luoghi come le Alpi o l’Alaska sulle montagne più alte della Terra?” si chiedeva. Così, nel 2022 insieme ad Ales Cesen aveva effettuato un primo tentativo su una via alla quale già si erano dedicati alcuni scozzesi nel 1985. Quest’anno i due hanno salito la via in continuità, arrivando in vetta il 4 agosto.
“Abbiamo aperto una porta su qualcosa che ci chiedevamo se fosse possibile, con aspettative, preoccupazioni e idee. Siamo semplicemente saliti verso l’alto, con una mente curiosa e un corpo silenzioso. Abbiamo rallentato, colpiti da malesseri alla testa e allo stomaco. L’alpinismo è una bellissima trappola di quello che desideri e di quello di cui hai bisogno” ha scritto Livingstone.
“La quota è un’enorme sfida. Ti distrugge. Pur complimentandomi con coloro che salgono le montagne con ossigeno supplementare, la via già tracciata nella neve, le tende già montate, il supporto degli sherpa, le corde fisse e altre cordate intorno…è un’attività lontana anni luce dal nostro modo di fare alpinismo” ha concluso.
Può destare qualche critica la scelta della cordata di effettuare la discesa tramite la via normale, utilizzando le corde fisse. “Questo cambia un po’ il nostro stile, ma aveva senso”. I due hanno lasciato la loro tenda al campo 1, per essere utilizzata dagli ultimi alpinisti rimasti sulla montagna. Si tratta di un gruppo russo guidato da Sergey Nilov, che intende recuperare il corpo di Dmitry Golovchenko Dmitry Golovchenko cade sul Gasherbrum IV, il quale ha perso la vita l’anno scorso mentre insieme a Nilov tentava una nuova via sul G4.