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Dmitry Golovchenko cade sul Gasherbrum IV

Confermato il decesso del fortissimo alpinista russo. Il suo compagno Sergey Nilov ricoverato a Skardu con congelamenti di terzo grado

Anche l’ultima fiammella di speranza si è spenta, Dmitry Golovchenko è morto sul Gasherbrum IV. Lo avrebbe confermato, secondo il sito Mountain.ru, il compagno di ascensione Sergey Nilov che avrebbe raggiunto il corpo esamine di Golovchenko e constatata la morte lo avrebbe avvolto con i teli di una tendina da bivacco.  Lo sfortunato Dmitry Golovchenko, era caduto nella fase finale della scalata dopo avere comunicato di  trovarsi intorno a quota 7.600 m e già in vista della headwall. Poi le comunicazioni si sono interrotte.

Nilov è riuscito a rientrare faticosamente al Campo Base e appena le condizioni meteo lo hanno consentito è stato trasportato in elicottero a Skardu dove sono stati riscontrati congelamenti fino al terzo grado. Il maltempo ha naturalmente impedito anche le ricerche in quota dello sfortunato Dmitry. Dalle informazioni che ci giungono, gli elicotteri dell’esercito pakistano sarebbero comunque pronti a decollare per individuare la salma.

I due alpinisti, entrambi vincitori di due Piolets d’Or, stavano cercando di aprire una via in stile alpino sulla inviolata cresta Sud-Est della montagna. Avevano con sé pochissimo materiale, per scalare in modo “fast & light”, e avevano ridotto al minimo le comunicazioni satellitari per risparmiare batteria. Il 18 agosto avevano lasciato il Campo base alla base del ghiacciaio Gasherbrum, per poi posizionare la tenda sul plateau alla base della montagna, dove hanno lasciato tutto l’equipaggiamento extra. Il 21 agosto, i due hanno iniziato la scalata, trascorrendo la prima notte all’inizio della cresta Sud-Est, e quella successiva ad oltre 7000 m. Da allora, la cordata stava procedendo lentamente, con alcuni giorni di inattività a causa del maltempo, senza mai ridiscendere al Campo base.
Nilov e Golovchenko sono considerati tra i migliori scalatori del mondo. Nel 2012 e nel 2016 hanno ricevuto il Piolet d’Or, gli “Oscar dell’alpinismo”, per aver aperto nuove vie sulla Muztagh Tower (7.273 m), nel Karakorum, e sullo Thalay Sagar (6.904 m) situato nell'Himalaya indiano. Indimenticabile anche la loro salita sulla parete Est dello Jannu (7.710 m) nel 2019.

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