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Una gita in montagna per fotografare i fiori

Durante il disgelo, iniziano a spuntare i primi fiori: crochi, soldanelle, pulsatille e primule sono soggetti molto interessanti. Ottica macro, zoom normale, distanza di messa a fuoco

Durante il periodo del disgelo sono molte le occasioni per ammirare le prime fioriture di stagione e ottenere buone immagini di questo soggetto che rimane uno dei più interessanti e fascinosi della fotografia di montagna. Non vi parlo, però, di una gita meticolosamente studiata per cercare e fotografare i fiori. Vi consiglio, però, a non farvi trovare impreparati se, durante un’escursione dovreste incontrare lungo il vostro cammino qualche specie floreale particolarmente interessante. 

Nei pressi del Rifugio Boffalora, verso il Col d'Egua. Prati disseminati di crochi. Nikon D800; Sigma 15 2,8 AFD. 1/80 sec; f/16; ISO 100
Nei pressi del Rifugio Boffalora, verso il Col d’Egua. Prati disseminati di crochi. Nikon D800; Sigma 15 2,8 AFD.  1/80 sec;   f/16;   ISO 100

Macro? No semplice gita in montagna

No direi proprio di no. Vi racconto della fotografia di fiori, senza parlare in maniera troppo specifica di macro fotografia. Di questa fascinosa branca della fotografia ne parlerò prossimamente. Ora, non affrontiamo, quindi, la tecnica per ottenere immagini di soggetti molto piccoli o di particolari di pistilli o petali, ma mi limito a parlare di fotografia di close up, riferendomi alle nozioni per ritrarre il fiore intero, oppure di un particolare dello stesso, ma sempre con un ingrandimenti limitato. Mi concentro soprattutto sulle foto di fiori che si possono scattare, nel periodo del primo disgelo, durante una normale gita ad un rifugio, ad un lago o a qualsiasi altra meta in montagna.

Pulsatille primaverili. Durante una semplice escursione, avevo una sola ottica.
Pulsatille primaverili. Durante una semplice escursione, avevo una sola ottica. Ho regolato lo zoom alla focale più lunga. La nitidezza di questa ottica, nonostante non sia un macro, è decisamente elevata. Il diaframma scelto è f 8, in modo da avere una discreta profondità di campo, con i fiori nitidi e lo sfondo leggermente soffuso, in modo che non distragga l’osservatore dal soggetto. Fujifilm XT4, con Fujinon XF18-55mmF2.8-4 R LM OIS

Attrezzatura e riduzione di peso e ingombro: obiettivo macro e zoom tutto-fare 

Non essendo una vera e propria sessione di macro o un’escursione con il solo fine di fotografare fiori è necessario razionalizzare l’attrezzatura e portare il minimo indispensabile. La maggior parte degli strumenti specifici per la macro rimarranno tranquillamente nell’armadio di casa.

Foto scattata con ottica grandangolare, per una visione d'insieme di fiori e paesaggio.
Foto scattata con ottica grandangolare, per una visione d’insieme di fiori e paesaggio. Nikon D810; Sigma 15 2,8 AFD. Eh sì…qui avevo il 15 mm, ideale per queste situazioni, grazie alla ridotta distanza minima di messa a fuoco e alla notevole profondità di campo propria degli ultra grandangolari. Ne ho parlato anche qui: Super grandangolo e Fish Eye

Oltre alla normale strumentazione da gita, visto che si suppone di muoversi in stagione e zona ricca di fiori, porterei sicuramente l’ottica macro, da aggiungere ad un normale zoom tipo 24-70 (formato FX) o analoghi (18-200; 18-55 su DX, ecc), utili per le normali fotografie di paesaggio. Se lo zoom ha una focale minima generosa, come il 24 mm (FX), per esempio, può essere interessante per riprese d’insieme, ovvero di fiori in primo piano con il paesaggio sullo sfondo. Il macro, invece, verrà utilizzato per tutte le immagini di primo piano dei fiori. Limiterei l’attrezzatura a questi strumenti. Per una panoramica più specifica sull’attrezzatura, per questi scopi, vi rimando a questo capitolo “Fotografare i fiori in montagna.

Pulsatilla viola, nel Vallone del Grauson, nei pressi di Cogne, una zona bellissima per la fotografia di fiori.
Pulsatilla viola, nel Vallone del Grauson, nei pressi di Cogne, una zona bellissima per la fotografia di fiori. Ero diretto ai Laghi di Lussert, una gita piuttosto lunga. Sapevo, però, che la valle era rinomata per la presenza di diverse specie floreali. Ho, quindi, portato il Micro Nikkor 60 2,8 AF, ideale per la fotografia di fiori. Nikon F90x; Micro Nikkor 60, mano libera. Fujichrome Velvia 50

Treppiede

Se portate abitualmente il treppiede, anche in questo caso, si rivelerà uno strumento sempre utile, visto che il mosso, per questi soggetti, è sempre in agguato. I fiori di stagione, però, sono piuttosto bassi. Non serve, quindi, un cavalletto alto; può essere, sufficiente un piccolo treppiede da tavolo, purchè abbastanza robusto per sostenere il peso della vostra attrezzatura. Ho parlato del treppiede, in maniera dettagliata, in questo post “Fotografare con il treppiede a altre tipologie d’appoggio”.

Ancora in controluce, per questa pulsatilla. E' evidente come la luce evidenzi le forme e la materia del fiore.
Ancora in controluce, per questa pulsatilla. E’ evidente come la luce evidenzi le forme e la materia del fiore. Questo è uno dei rari casi in cui non si mette a fuoco sui pistilli, anche perchè non si vedono…Nikon F5; Micro Nikkor 105 2,8 AFD. Treppiede. Fujichrome Velvia 50, sovraesposizione di 1 EV, per compensare il netto controluce. Tra l’altro la fantastica pellicola per diapositiva di Fuji tende a restituire colori molto intensi e saturi. La sovraesposizione, in questo caso, è assolutamente indispensabile. Foto scattata alle falde del versante italiano del Cervino

Attenzione alla minima distanza di messa a fuoco! 

Ogni obiettivo ha una minima distanza di messa a fuoco, ovvero non consente di focheggiare il soggetto se ci si trova troppo vicini allo stesso. Come si comprende qual è il limite di messa a fuoco? E’ sufficiente controllare sulle specifiche del produttore o sulle istruzione, oppure guardare sulla ghiera di messa a fuoco, oppure semplicemente provare. Se si cerca di scattare, sotto la distanza minima, l’otturatore rimane generalmente bloccato. Per fotografare immagini con primi piani di fiori e il paesaggio sullo sfondo è importante che la minima distanza di messa a fuoco sia piuttosto corta, in centimetri. Una buona distanza per uno zoom tipo 24- 70 mm è quella compresa tra i 20 e i 40 cm. In questo modo è possibile avvicinarsi molto al soggetto e ottenere scatti con il primo piano dei fiori nitido e lo sfondo altrettanto. Purtroppo alcuni zoom tutto fare, tipo 28-300 o 28-200 o 18-300 possono mettere a fuoco un soggetto solo a 50 cm. Diventa, quindi, difficile ottenere una tipologia di scatti come quelli di cui sopra. Sono, quindi, ottiche poco adatte alla fotografia di fiori. Regolate in focale tele, invece, offrono spunti interessanti.

In questo caso, il narciso è stato fotografato durante una sessione apposita di fotografia di fiori, con tutto il necessario.
In questo caso, il narciso è stato fotografato durante una sessione apposita di fotografia di fiori, con tutto il necessario e soprattutto con un treppiede specifico, una slitta micrometrica, il Nikkor 105 macro e il flash, Nikon SB900, separato dalla fotocamera, in modo da poter orientare il fascio di luce a piacimento. Il tutto su Nikon D810. In una normale gita o escursione, non avrei avuto la slitta micrometrica e neanche il cavo SC17 per controllare il flash separato dalla fotocamera. Il treppiede? In genere lo porto

Profondità di campo 

Vi ho già raccontato della profondità di campo in questo capitolo: “Lo sfocato come scelta consapevole nel paesaggio di montagna e non solo” .  Per fotografare il primo piano di un fiore è molto interessante cercare di ottenere uno sfondo soffuso, in modo da isolare il soggetto dal contesto generale, come nella fotografia di ritratto; il fiore con i pistilli, però, sarebbe meglio avesse una certa nitidezza. Si usa, quindi, un diaframma adatto per avere il fiore nitido e lo sfondo soffuso, trovando il giusto compromesso. Per i fiori in primo piano, invece, con le montagne sullo sfondo, si cerca di avere un effetto di tutto nitido, con una profondità di campo estesa. Si usufruisce, quindi, di una diaframma chiuso.

Sulle rocce. In questo caso, ho utilizzato il flash.
Sulle rocce. In questo caso, ho utilizzato il flash, per schiarire il soggetto e accentuarne l’effetto di nitidezza. Ho parlato dell’uso del flash, nella fotografia di fiori, in questo capitolo: “Fotografare i fiori in montagna”

Dove metto a fuoco? 

Nei fiori il punto di messa a fuoco è, generalmente, sui pistilli. Se il soggetto sono dei fiori con un paesaggio sullo sfondo, si mette a fuoco sempre, o quasi, il primo piano. 

Nel sottobosco, nella verde Val Mastallone.
Nel sottobosco, nella verde Val Mastallone. Messa a fuoco selettiva e profondità di campo abbastanza ridotta. Importante la messa a fuoco sui pistilli del fiore più alto. D 800; Nikkor 60 macro 1/160 sec; f/5,6; ISO 100

Luce? 

Visto che puntiamo sulla semplicità, in questo caso, usiamo solo la luce naturale, senza illuminatori a led o luce flash, più che altro per non dovercene sobbarcare il peso. Per approfondire i concetti di illuminazione, vi rimando, invece, a “Fotografare i fiori in montagna”.

Genziane nei pressi del rifugio Barba Ferrero, in Valsesia. Anche in questo caso non avevo il macro. Ero in cerca di stambecchi.
Genziane nei pressi del rifugio Barba Ferrero, in Valsesia. Anche in questo caso non avevo il macro. Ero in cerca di stambecchi. Questa foto è stata ottenuta con uno zoom della Sigma, un 70-300 4,6 / 5,6, regolato alla focale di 100 mm, montato su Nikon F90x. Fujichrome Velvia 50

L’idea di questo post è semplicemente quella di sfruttare gli incontri occasionali con i fiori per portare a casa qualche immagine interessante, oppure possiamo considerare queste nozioni basilari come il prodromo per imparare un genere molto affascinante nell’ambito della fotografia di montagna.

Soldanelle. Uno dei fiori che annunciano il disgelo e la primavera in montagna. Immagine scattata con lo zoom “normale”.
Uno dei fiori che annunciano il disgelo e la primavera in montagna. Immagine scattata con lo zoom “normale”. Non avevo il macro, ma questa ottica si è dimostrata all’altezza della situazione. Nei dintorni del Rifugio Zamboni Zappa, Macugnaga. Nikon D800; Nikkor 24-70 2,8 AFG; 1/250 sec; f/6,3; ISO 100. Focale 70 mm. Il controluce evidenzia le forme e la texture del soggetto. Leggera compensazione di 1/3 di stop, rispetto alla lettura dell’esposimetro, visto il controluce netto.
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