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Ragazza di 14 anni travolta da una valanga durante una gita organizzata. Salva, ma quanta imprudenza!

La sezione CAI organizzatrice della gita nella bufera. Il lieto fine della vicenda non può cancellare le responsabilità.

Per fortuna non ci saranno conseguenze per la quattordicenne rimasta sepolta il 2 aprile sotto una valanga nei Cadini di Misurina poco distante da Cortina D’Ampezzo. Il rischio di valanghe era elevato, grado 4, ma gli organizzatori della sezione giovanile del CAI di Forni Avoltri hanno deciso di partire ugualmente. Pare che del gruppo facesse parte anche una Guida Alpina.

La cronaca

All’escursione verso la Forcella della Neve, una classica scialpinistica nei Cadini di Misurina, partecipavano sei ragazzi, atleti della sezione di Biathlon dell’AsD Monte Coglians, e due adulti. Il rischio era marcato, ma dalle informazioni raccolte nella zona erano presenti almeno 50 scialpinisti.

Quando il gruppo era ormai in prossimità della meta, a 2.400 metri di quota, si è staccata la valanga che ha sepolto la ragazza di 14 anni originaria di Forni Avolti (Udine) che era rimasta leggermente attardata rispetto al resto della comitiva. La massa nevosa ha colpito anche uno scialpinista straniero. 

Per fortuna sul posto erano presenti due soccorritori della Guardia di Finanza che hanno individuato i travolti e li hanno rapidamente estratti dalla neve. La ragazza è scivolata per oltre 60 metri ed è rimasta sepolta per cinque minuti. Lo scialpinista straniero era invece stato sepolto solo parzialmente dalla valanga.

Poco dopo sul posto è giunto un elicottero del Suem di Pieve di Cadore che ha sbarcato con un verricello di 50 metri lo staff medico, un tecnico di elisoccorso e l’unità cinofila da valanga. La ragazza è stata trasferita all’Ospedale di Belluno in quanto lamentava dolori alla schiena. Ma, come detto, le sue condizioni non destano preoccupazioni di sorta. 

Le parole della ragazza, del soccorritore, del presidente Luca Zaia e della Sindaca di Forni Avoltri

“A un certo punto mi sono addormentata. Poi ho sentito che mi chiamavano, ho sentito le voci di chi mi stava cercando e dopo un po’ sono stata salvata”, ha raccontato brevemente la ragazza.

 “Abbiamo agito rapidamente, rintracciando il segnale grazie al localizzatore, le condizioni di pericolo nella zona non erano elevate, è stata una fatalità”, dice il finanziere Cristiano Romanin, presente sul posto. 

Venuto a conoscenza dell’accaduto il Presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha ringraziato pubblicamente i soccorritori invitando nel contempo a informarsi sul meteo e sulla situazione nei luoghi che si frequentano perché, «soprattutto in questi giorni, non è mai fuori luogo l’invito alla prudenza, all’accortezza e a rispettare quelle che sono le regole fondamentali, di buon senso prima di tutto, per la sicurezza di tutti».

Non usa mezzi termini, invece la sindaca di Forni Avoltri Sandra Romanin: “La gita che non andava fatta, visto il grado 4 di rischio valanghe, e non vale come attenuante il fatto che gli scialpinisti fossero dotati dell’attrezzatura per il soccorso: una ragazzina è rimasta sepolta dal distacco, sotto un metro di neve, salvata per miracolo”.

Le polemiche e il possibile intervento della Procura  

Come prevedibile la vicenda ha scatenato le polemiche, e non solo sui social, il CAI di Forni Avoltri e il suo Presidente sono stati sommersi da critiche. Da quel fronte però non si riscontrano dichiarazioni ufficiali e il portavoce Fabio Del Fabbro non rimanda commenti e valutazioni alla prossima riunione del consiglio direttivo.

Non è escluso, intanto, che la Procura di Belluno si interessi alla vicenda per capire se ci sono responsabilità per quella gita che ha condotto un gruppo di minorenni a rischiare la vita con pericolo valanghe di grado 4 forte, quasi il massimo. 

La responsabilità potrebbe essere infatti della sezione Cai organizzatrice dell’escursione o della Guida Alpina che era presente, ma mancano ancora elementi per determinare se ci sia una responsabilità di qualcuno. 

A riguardo invitiamo a leggere gli articoli pubblicati nei mesi scorsi da Montagna.tv sulla Responsabilità del Capo Gita, e della Guida Alpina. 

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