Correre in Valle Antrona sul percorso di una processione che si effettua da quattro secoli
La Val Brevettola Skyrace si disputa domenica prossima e ricalca il tracciato del Lautani, una delle processioni più lunghe delle Alpi. Anche a passo lento si potrà conoscere uno degli angoli meno noti della Val d’Ossola
In Val d’Ossola capita spesso di camminare lungo itinerari che hanno un valore storico e culturale ben definito. Succede anche in Valle Antrona, dove dal XVII secolo si svolge il rito del Lautani (o Autani), una delle processioni più lunghe e antiche delle Alpi che segue un itinerario che, secondo la leggenda, è stato battuto da sette fratelli per ringraziare Dio di averli risparmiati dalla peste.
Lo stesso itinerario (in realtà in senso contrario, ma poco cambia) è anche teatro della Val Brevettola Skyrace, la corsa che ogni anno, a fine luglio, e richiama molti campioni della specialità.
È un appuntamento molto sentito in Val d’Ossola, dagli amanti dello skyrunning ma soprattutto dalla comunità di Montescheno che in questo modo ricorda Davide e Manuel, due giovani del paese appassionati di montagna, travolti nel 2016 da una valanga durante un’escursione di sci alpinismo in Svizzera.
La gara è il momento clou di un processo che dimostra come il paese abbia superato e rielaborato il lutto grazie allo sport ed evidenzia il valore dell’impegno comune di diverse generazioni.
È il senso di comunità che viene declinato con diverse sfumature: la pulizia dei sentieri, la cura degli alpeggi e la preparazione della gara che, dopo le premiazioni e il ricordo dei due ragazzi, termina in una grande festa. Tutti questi aspetti sono anche il filo conduttore del documentario L’eco delle campane d’inverno del regista Davide Casarotti.
Camminare sui sentieri della Val Brevettola Skyrace, significa percorrere un giro ad anello di 20,5 chilometri con un dislivello di 1860 metri, che inizia e termina a Montescheno (702 metri).
Lasciata la piazza di Montescheno il tracciato attraversa le frazioni alte del paese e i primi alpeggi (Alpe Faiù e Alpe Pianzaccia) arrivando ad Ogaggia (1977 metri), dove nel 2016 è stato ristrutturato il rifugio non gestito dedicato a Manuel e a Davide; dopodiché si scende verso il centro della vallata che porta all’Alpe Vauzone (1653 metri), che veniva caricata fino a pochi anni fa. Da qui inizia un’ulteriore salita che conduce al Passo di Arnigo (2.004 metri), punto più alto della gara, da dove si sconfina in Val Bognanco. Si costeggia la base la Cima Camughera e si arriva al Passo Saudera (1890 metri) dove inizia la discesa di circa 7 chilometri – attraverso l’Alpe Pianino e gli alpeggi Aulamia e Vallemiola -, che riporta nella piazza di Montescheno.
Un altro obiettivo degli organizzatori della Val Brevettola Skyrace è quello di far scoprire il territorio in cui si corre: la Valle Antrona è quella degli stambecchi del Cingino, del rifugio Andolla, delle cime del Moncucco, di Camughera e della Testa dei Rossi al Pizzo Ciapè.
Quest’anno la gara si disputerà il 28 luglio e sarà bello vedere gli atleti sfidarsi tra le montagne e i sentieri di Montescheno. E subito dopo incamminarsi sulle tracce dei pellegrini del Lautani Lentamente.