Alpinismo

Toralles, Mulero e Martìn scalano il Filo Sureste del Cerro Torre

La cordata, approfittando di una finestra di bel tempo, ha raggiunto la vetta della montagna per una via storica, proprio nel giorno del 50esimo anniversario della prima salita del Torre

50 anni dopo la prima salita alla montagna impossibile, il Cerro Torre, tre alpinisti hanno raggiunto la sua vetta per il Filo Sureste. Nonostante le condizioni meteo complesse, Marc Toralles, Ignacio Mulero e Tasio Martìn non si sono fatti scoraggiare e hanno approfittato di una brevissima finestra di bel tempo.

La via del Filo Sureste nasce dalla controversa Via del compressore di Cesare Maestri. Nel 2012, HaydenKennedy e Jason Kruk realizzarono la prima salita di questa linea senza utilizzare i chiodi dell’apritore che, anzi, tolsero in buona parte nel corso della discesa.

La salita del Filo era “un sogno che non sapevo se avrei mai realizzato”, ha ammesso Tasio Martìn. ‘All’improvviso tutto si allinea, e stai scalando lì sopra. Grazie alla motivazione di tutti e tre siamo riusciti a farcela in una finestra corta, con cattive condizioni per la neve e il bagnato, e con forti venti in tutta la discesa. Dietro di noi c’era una cordata che non ha neanche attaccato la parete: quando la nube che la copriva se n’è andata, è apparso tutto bianco come una meringa di neve”.

In qualsiasi condizione

I tre, tuttavia, non erano disposti a tornarsene a casa senza provare. Hanno dunque deciso di raggiungere il colle, e valutare da lì le condizioni. Questo li ha poi portati a scegliere di tentare la salita. “È stato un lavoraccio: era tutto pieno di neve, e appena è uscito il sole tutto ha iniziato a fondere. La parete era fradicia. È stato molto laborioso passare da lì, e lo stesso sopra. Scalare tiri duri bagnati è stata una tragedia”, ha aggiunto Martìn.

Toralles, Mulero e Martìn non sono riusciti a realizzare tutta la salita in libera come avevano pensato inizialmente. Alcuni tiri di cresta di 6b erano troppo bagnati e sono stati superati in artificiale. I tre non hanno neanche potuto salire per la variante di 7c nella sezione chiave della via liberata nel 2012 da David Lama. A parte queste due eccezioni, i tre hanno scalato in libera.

Anche la discesa è stata piuttosto complessa: “45 calate in doppia, sempre nel limbo tra continuare a scendere e che le cose si mettano male davvero”, ha commentato Martìn. L’alpinista ha poi fatto speciali complimenti a Ignacio Mulero, per la prima volta in Patagonia: “È una macchina: era la seconda volta che si metteva i ramponi ed è salito sul Cerro Torre! E con un ottimo approccio, serio come un generale”.

 

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