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Vandali ancora in azione: il CAI Ballabio intende smantellare il bivacco al Monte Due Mani

Dopo la chiusura per atti vandalici, ora arrivano anche le scritte ingiuriose. Si cercano i fondi necessari per rimuovere la struttura

All’inizio dell’estate la sottosezione del CAI di Ballabio (Lc) ha preso la decisione – assai sofferta – di chiudere al pubblico il Bivacco Locatelli, costruzione in vetroresina a forma di igloo situata sul Monte Due Mani. Una presa di posizione che ha fatto scalpore ma giustificata visto il comportamento di alcuni frequentatori che ripetutamente hanno utilizzato la struttura per “festini privati” lasciandola in uno stato indecoroso e, oltretutto, andandosene senza chiudere la porta di ingresso, permettendo così alle capre che pascolano nella zona di entrare e “completare lo scempio”. A dimostrazione di quanto detto le foto, pubblicate su diverse testate locali e sui canali social del Cai Ballabio

Nel mese di ottobre gli atti vandalici si sono perpetrati con scritte e invettive, che sono state ritrovate sui cartelli che indicano il sentiero per raggiungere il bivacco sia sulla stessa struttura. “Dovete vergognarvi! Aprite!!”, “Toc Toc, aprite idioti!”: questo il tenore delle accuse di chi, non curante di quanto accaduto, ha ben pensato di dire la sua e di farlo in un modo tutt’altro che civile.

Come quindi non capire la reazione del CAI Ballabio e del suo presidente Marco Anemoli che, dopo essere stato costretto a chiudere l’igloo, ha dichiarato che ora vorrebbe solamente trovare i fondi per smantellarlo completamente. Una soluzione drastica, forse, ma che trova l’appoggio (amaro) di tutti quegli amanti della montagna che, dinanzi a tali comportamenti, giustamente, si indignano.

La montagna è – o meglio dovrebbe essere – un luogo di pace, serenità e di ristoro per l’anima. Chi la ama lo sa e condivide questo “sentire comune”. Tali gesti non possono essere accettati e in alcun modo giustificati. Il rispetto delle strutture messe a disposizione degli escursionisti dovrebbe essere la base per la loro frequentazione. In assenza di questi presupposti, la scelta presa dalla sottosezione locale CAI di chiudere e, addirittura, smantellare, la struttura per quanto drastica non pare ingiustificata.

E voi, cosa ne pensate?

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