Rifugi

Nuovo caso di inciviltà in quota al bivacco Locatelli sul Due Mani

Il bivacco Locatelli (1.657 m) sul monte Due Mani, nelle Prealpi bergamasche, risulta al momento impraticabile. L’annuncio carico di delusione arriva dal CAI di Ballabio, che già a inizio luglio aveva denunciato le condizioni fatiscenti in cui era stato ritrovato il bivacco tramite un post Facebook.

Rifiuti abbandonati ed escrementi di animali in ogni angolo, a causa della porta lasciata aperta da qualche visitatore. “Abbastanza pulito per un ricovero di fortuna ma non per passare una notte organizzata”.

Una condizione su cui si è tentato di intervenire in tempi brevi, con la collaborazione del CAI e di gruppi di volontari. I rifiuti sono stati portati a valle ma la situazione di degrado dovuta agli escrementi, sottoposti tra l’altro al caldo delle ultime settimane, necessita di un intervento più cospicuo.

“Abbiamo tentato di pulire – racconta il presidente del CAI Ballabio Marco Anemolima essendo il pavimento in legno si è impregnato. Vedremo se è il caso di intervenire nei prossimi giorni con una levigatrice”.

Un problema di maleducazione

Ritrovare il Locatelli in condizioni non ottimali per espletare la sua funzione di bivacco non è una novità per il CAI Ballabio. Sulla struttura, inaugurata nel settembre 1982 in ricordo di  Enrico ScaioliMarco Locatelli e Plinio Milani morti nel 1980 sulla Segantini in Grignetta, sono dovute intervenire più volte squadre volontarie di pulizia. Spesso si è trattato di abbandono di rifiuti. Questa volta la problematica è decisamente maggiore.

“Nonostante qualche anno fa, con il gruppo Balla coi lupi, abbiamo sistemato finestre e il sistema di chiusura della porta c’è chi continua a lasciare il bivacco aperto – dichiara Maver, sottolineando che basterebbe un minimo di educazione per ricordarsi di chiudere una porta.  “Concordo con Alberto Pirovano quando dice che gli utilizzatori devono avere cura di queste strutture altrimenti, con rammarico, ci vedremo costretti a chiuderle”, conclude riprendendo le parole pronunciate dal presidente del CAI Lecco in occasione del recente restauro del bivacco Ferrario in Grignetta.

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