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Ziemski, prima discesa completa del Dhaulagiri con gli sci

Dopo l'impresa del mese scorso sull'Annapurna, l'alpinista polacco ha battuto un altro record

L’alpinista polacco Bartek Ziemski ha realizzato il 14 maggio la prima discesa integrale con gli sci dal Dhaulagiri (8167 metri). La notizia è apparsa due giorni dopo aver compiuto l’exploit sulle pagine social del compagno di spedizione, Oswald Rodrigo Pereira, connazionale di origini portoghesi. Oswald è il giornalista-fotografo incaricato di documentare il Mad Ski Project 2023, il progetto condiviso così denominato, “folle”, dal duo.
Il mini team polacco riferisce di aver compiuto l’ascensione senza l’aiuto di portatori e senza il supporto di ossigeno, con un approccio by fair means così come avevano già fatto un mese prima, il 17 aprile, in occasione della discesa compiuta da Ziemski dall’Annapurna (8091 metri) quale primo polacco al mondo. Un anno fa Ziemski si era già distinto per aver disceso con gli sci il Gasherbrum II e il Broad Peak, ma questa volta si è cimentato lungo una discesa già tentata da molti sciatori e mai completata, realizzando un primato assoluto.

“Per alcune vette si può ben aspettare un po’, pazientemente, altrettanto vale per alcune informazioni – asserisce Pereira sulla sua pagina Facebook il 16 maggio – È stato un pomeriggio impegnativo per noi. Insieme a Belli BIerling dell’Himalayan Database abbiamo analizzato il registro di tutte le precedenti discese con gli sci dal Dhaulagiri e.. da questa fonte risulta che la discesa di Bartek Ziemski del 14 maggio 2023 è la prima discesa completa da questo ottomila nella storia. Per noi questa è la ciliegina sulla torta degli ultimi mesi di progettazione e preparazione, ma anche una forma di gratitudine verso tutti coloro che ci hanno dato fiducia all’inizio di questo progetto”.

L’attacco alla vetta è stato compiuto a partire dal Campo III a quota 7230 metri a mezzanotte e cinque del 14 maggio e, dopo aver raggiunto insieme la cima del Dhaulagiri alle 7.40, Pereira ha filmato e fotografato Ziemski che scendeva sciando fino al Campo Base, collocato a quota 4700 metri. Il tentativo di salita si è in realtà protratto per un totale di quattro giorni a causa delle condizioni meteorologiche piuttosto impegnative, che hanno visto arrivare nuovi significativi apporti nevosi.
Come ha dichiarato Pereira in un’intervista rilasciata alla testata inglese The First News, già il 9 maggio i due alpinisti polacchi avevano iniziato un tentativo di salita. Quella notte, però, la loro tenda era stata sommersa completamente da due metri di neve e, nonostante gli sforzi di liberarla spalando, per proseguire ai campi successivi sotto la tempesta, il 10 maggio avevano deciso prudentemente di ritirarsi e scendere nuovamente al Campo Base.
L’11 maggio, avendo visto che le previsioni a partire dal 12 maggio sarebbero state buone, sono ripartiti verso l’alto.

Primi della stagione a salire soli sulla montagna, Ziemski e Pereira hanno poi considerato che quell’intensa nevicata è stata una benedizione per permettere di sciarla completamente in one shot, dalla cima al Campo Base, cosa che non era stata possibile un mese prima sull’Annapurna.

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