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“Attenzione ai crepacci sui ghiacciai poveri di neve”, dalla Commissione Glaciologica SAT una raccomandazione per la primavera

Mancano pochi giorni alla fine del mese di febbraio, con cui coincide il termine dell’inverno meteorologico. Non è dunque presto per iniziare a guardare alla primavera e ai potenziali rischi da tenere a mente nelle uscite in quota. Ne è pienamente convinta la Commissione Glaciologica SAT che nei giorni scorsi ha lanciato quello che potremmo definire un appello alla prudenza rivolto ai “futuri” scialpinisti, a coloro che tra poche settimane punteranno a uscite primaverili con passaggi su ghiacciaio. La richiesta della Commissione è di prestare attenzione ai crepacci. “Sempre fatto”, penserà qualcuno. Bene, la situazione quest’anno sembrerebbe essere più delicata del solito.

“Abbiamo già avuto occasione di verificare come l’inverno in corso sia scarso di precipitazioni nevose. – si legge sulla pagina Facebook della Commissione Glaciologica SAT – . L’estate 2022 caratterizzata da elevate temperature, ha visto inoltre su molti ghiacciai trentini l’aumento del fenomeno del crepacciamento. Perchè è importante parlarne adesso? L’avvio delle uscite primaverili di scialpinismo che prevedono percorsi su ghiacciaio, dovranno tener conto a nostro avviso, che la combinazione dei due fenomeni (crepacciamento + scarsa copertura nevosa) possono aumentare il rischio di caduta in crepaccio durante l’attraversamento di ponti di neve che se di spessore ridotto, hanno resistenze inferiori a quelle che si possono incontrare con coperture nevose abbondanti.”

“Nei giorni scorsi – aggiunge la Commissione – lo stesso ghiacciaio dell’Adamello-Mandrone mostrava già crepacci aperti e non coperti da neve. Ricordiamo che anche su percorsi di questo tipo, è richiesta sempre la valutazione delle condizioni locali della neve, l’accompagnamento con persone esperte (o guide alpine) e la progressione in cordata, al fine di prevenire imprevisti o di poterli gestire nel miglior modo.”

Il ghiacciaio del Mandrone, come riporta la Provincia Autonoma di Trento, in una sola estate si è assottigliato di 4 metri. Di seguito le eclatanti immagini del sopralluogo in quota.

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