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Simon Gietl realizza la prima traversata invernale in solitaria delle Odle

"Volevo capire quanto si possano mettere alla prova i propri limiti"

Il 14 febbraio 2023 Simon Gietl ha dato il via a una nuova traversata invernale in solitaria tra le vette dolomitiche. Se l’anno scorso aveva scelto il Catinaccio (e due anni prima ricordiamo le Tre Cime di Lavaredo), quest’anno la scelta è caduta sulle Odle, dove ha messo a segno quella che risulta essere la prima traversata invernale in solitaria. “Non smettere mai di sognare in grande”, il commento condiviso sui social a caldo “dopo 3 lunghi giorni e 2 bivacchi ho raggiunto il Seceda (ultima delle 12 vette salite in successione, ndr), finito ma infinitamente felice”. Un breve messaggio concluso con una promessa: “presto arriverà la storia completa”. Ebbene, ci siamo!

Una traversata per mettersi alla prova

L’avventura di Simon è iniziata alle 5.00 di martedì 14 febbraio, quando il 38enne alpinista altoatesino è partito da Longiarù. Il suo piano prevedeva l’attraversamento delle dodici cime, senza aver prima allestito un deposito di materiale. Il fatto che Gietl non conoscesse nessuna delle cime – a eccezione della Piccola Fermeda – ha reso questa traversata ancora più straordinaria. Per questo, era più che mai importante che preparasse al meglio lo zaino, valutando anche quanto tempo gli sarebbe servito per completare l’intero percorso. Durante la traversata, ha portato sulle spalle uno zaino di 18 kg con dentro una piccola tenda, un sacco a pelo leggero, un fornello, una corda di 60 m, dei moschettoni, dei chiodi e alcune provviste.

“Se mi volto indietro e razionalizzo, il progetto e la sua realizzazione hanno rappresentato per me un ulteriore passo in avanti, facendomi maturare sia a livello mentale che tecnico. Il desiderio e la motivazione che mi hanno spinto ad attraversare la lunga cresta da solo – e per giunta in inverno – erano legati a diverse ragioni. Soprattutto, volevo capire quanto si possano mettere alla prova i propri limiti e fino a che punto il trasporto del materiale e la tecnica di cordata funzionino per più giorni in queste circostanze”, spiega Simon.

Il primo giorno, l’ascesa è durata fino alle 17.00. Dopo, ha trascorso la notte nel bivacco ai piedi della via ferrata tra Furchetta e Sass Rigais. Il giorno successivo ha continuato la sua scalata in solitaria, bivaccando un’altra notte tra la Grande Fermeda e la Piccola Fermeda. Il terzo giorno, dopo aver scalato un totale di dodici cime e aver attraversato l’intero skyline, è sceso verso il Seceda. Arrivato a destinazione al rifugio Baita Pramulin di Selva, è stato accolto dalle uniche due persone che erano a conoscenza del suo progetto: i suoi amici, e guide alpine, Andrea Oberbacher e Ivo Rabanser.

Il desiderio di trovare una risposta alle mie domande è stato così grande che non ho potuto resistere: è per questo che ho deciso di fare la traversata invernale del Gruppo delle Odle in solitaria. Il percorso è stato arduo e faticoso, ma comunque spettacolare e divertente. Dopo tre giorni di grande tensione e di profonda concentrazione, essere riuscito nel mio intento è stata una sensazione davvero travolgente. Sono grato per aver potuto vivere questo momento intenso – so che non lo dimenticherò mai!”

Le tappe della traversata del Gruppo delle Odle

● Partenza: Longiarù 1.620 m
● Torre S. Zenòn 2.599 m
● Sasso S. Zenòn 2.610 m
● Sass da l’Ega 2.924 m
● Odla di Valdussa 2.942 m
● Furchetta 3.030 m
● Sass Rigàis 3.025 m
● Grande Odla 2.832 m
● Camp. Di Fùnes 2.834 m
● Grande Fermeda 2814 m
● Piccola Fermeda 2640 m
● Cima di Brògles 2.590 m
● Seceda 2.518 m
● Arrivo: Baita Pramulin 1.590 m

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