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Come immaginare il futuro delle Dolomiti senza neve?

La settimana che ci siamo lasciati alle spalle, caratterizzata da freddo intenso e precipitazioni nevose che hanno interessato parte dell’arco appennino, e in modo cospicuo, la punta dello Stivale e le isole, ha rappresentato l’ennesima settimana di magra per le Alpi, dove si vive nuovamente una fase di attesa di un ritorno della neve, sperando che questo ci sia e anche a breve. Di fronte a inverni sempre più di frequente caratterizzati da siccità prolungata e altalene termiche è inevitabile e doveroso domandarsi quale sarà il futuro delle Alpi. Quale sarà lo scenario ambientale cui ci troveremo di fronte e come le attività umane dovranno adattarsi a tali mutamenti. Una riflessione sul tema giunge dalle Dolomiti.

Nell’ambito di un progetto di ricerca sulla crisi eco-climatica delle montagne dolomitiche e relative politiche e.  visioni di futuro, i ricercatori Andrea Zinzani e Danilo Ortelli hanno realizzato per l’Università di Bologna un video della durata di 9 minuti che mette in dialogo più voci, con il contributo di Roberta De Zanna (Cortina Bene Comune), Luigi Casanova (Mountain Wilderness), Anselmo Cagnati (Centro Valanghe Arabba), Diego De Battista (CEO Funivie Arabba), Cesare Lasen (Comitato scientifico Fondazione Dolomiti Unesco), Luigi Alverà (Cai Cortina), Michele Da Pozzo (Direttore Parco naturale Dolomiti d’Ampezzo).

Un video che ripercorre, attraverso le voci dei protagonisti, le maggiori tragedie vissute in Dolomiti in conseguenza del cambiamento climatico, dalla tempesta Vaia al collasso del ghiacciaio in Marmolada, e le preoccupazioni di chi vive su un territorio in mutamento, alle prese con una crisi idrica che pare insanabile. Spunti per guardare oltre, per allontanarsi da un turismo focalizzato sugli impianti sciistici e proporre idee nuove, che consentano di mantenere vive le montagne dolomitiche, anche se in futuro ci toccherà vederle con sempre meno neve. Salvaguardare la natura e al contempo non annientare lo sviluppo, questi i due elementi su cui si richiede maggiore impegno da parte della politica locale. Un cenno anche alle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026, il cui dossier di candidatura, in cui grande spazio è dedicato all’obiettivo della sostenibilità, sembra non trovare piena corrispondenza con gli interventi in corso tra Lombardia e Veneto e quelli in programma.

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