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Prima volta sulle ciaspole, tutto quello che c’è da sapere

Le condizioni meteorologiche di questo strano inverno 2023-2024 stanno forse regalando un po’ di neve alle montagne dello Stivale. Può quindi iniziare finalmente la stagione delle ciaspolate che negli ultimi anni hanno avvicinato un numero sempre più elevato di appassionati alla frequentazione della montagna invernale. Ma quali consigli si possono dare a chi vuole partire per un’escursione sulla neve per la prima volta? Lo abbiamo chiesto a Paola Toselli, Guida ambientale escursionistica attiva in Valpellice, provincia di Torino.

Paola, facciamo finta. Ho letto il programma delle ciaspolate sul tuo sito, vorrei tanto partecipare, ma non ho mai avuto esperienze di questo genere.

“Beh, è una situazione che capita spesso. Ti direi al volo di aggregarti all’escursione di domenica prossima. Sono 350 m di dislivello, quindi un percorso assolutamente adatto a tutti, impreziosito dai panorami ovattati che quest’ultima nevicata ci ha regalato.”

Già, ma io non ho le ciaspole. Come faccio?

“Nessun problema, te le forniamo noi insieme ai bastoncini e a Artva, sonda e pala che sono recentemente diventati obbligatori per legge. Cerco di rendere questa bellissima attività abbordabile dal punto di vista economico per i neofiti che vogliono provare. Anzi, ti anticipo che sarà presente anche una Guida alpina che ci trasmetterà le prime nozioni per muoversi sulla neve in sicurezza. Sai, con il pericolo valanghe non si scherza. Anzi, abbiamo individuato un percorso particolarmente sicuro e tranquillo perché il bollettino annuncia pericolo 3, quindi c’è da stare all’occhio.”

E se volessi acquistare un paio di racchette da neve?

“La maggior parte dei prodotti in commercio sono validi. Ma ci sono alcuni aspetti essenziali per la scelta dei modelli. Innanzitutto ci vuole un buon sistema di allaccio allo scarpone perché le ciaspole devono essere fissate bene al piede. Poi è importante la presenza dell’alzatacco che consente di risparmiare molte energie sui terreni un po’ più ripidi. Infine devono avere un sistema di punte di metallo in grado di piantarsi nella neve dura per evitare scivolate. Consiglio sempre di portare nello zaino anche i ramponcini che possono dare una grossa mano in caso di ghiaccio.”

Per l’escursione di domenica, come mi devo vestire?

“Siccome le previsioni annunciano freddo, ti consiglio abbigliamento tecnico traspirante e caldo. È vero che camminando ci si scalda, ma per togliere strati c’è sempre tempo, invece dal freddo è più difficile difendersi. Per quanto riguarda i guanti, meglio un paio a moffola perché migliora la circolazione sanguigna della mano e quindi riduce la possibilità di geloni. Infine un berretto caldo e non dimenticare gli occhiali da sole che proteggono gli occhi dal riverbero del sole sulla neve.”

A livello di calzature, sono adatti i miei scarponcini da trekking?

“Per iniziare vanno benissimo. L’importante è che siano alti sulla caviglia e vengano abbinati a un paio di ghette che impediscono alla neve di entrare lungo la gamba. Col tempo potrai decidere se passare a un paio di scarponi un po’ più pesanti e robusti.”

Io però non sono molto allenato…

“Nessun problema, le escursioni per principianti sono davvero adatte a tutti. Ci muoviamo sempre con almeno due guide così se qualcuno rimane indietro, non lo abbandoniamo al suo destino. L’obiettivo è trascorrere una giornata tranquilla sulla neve, senza fare gare e senza stancarsi troppo. Anche perché, a differenza dello scialpinismo, con le ciaspole tocca anche scendere a piedi, quindi bisogna sempre conservare un po’ di energia anche per la discesa. In ogni caso, quando qualcuno è un po’ stanco c’è sempre il tempo per fare una pausa, riprendere fiato e magari mangiucchiare qualcosa.”

A proposito, che generi di conforto devo portare?

“È una questione molto soggettiva. C’è chi non ama mangiare nulla e chi si porta nello zaino un pezzo di toma. In generale consiglio sempre qualcosa di energetico e dolce. Tipo frutta secca o barrette che non appesantiscono lo stomaco, perché la digestione richiama molte energie. Senza dimenticare una borraccia di acqua e un thermos con tè caldo che dà sempre un bel sollievo dal freddo.”

Che tipo di ambiente incontreremo?

“Si inizia nel bosco dove potremo osservare la flora e magari qualche traccia degli animali che popolano il territorio. Poi sbucheremo oltre il limite della vegetazione, dominato da spazi aperti e panorami imbiancati mozzafiato che di solito affascinano molto i partecipanti. E se vorrai scoprire un’esperienza ancora più magica, nei giorni seguenti organizziamo anche delle ciaspolate notturne al chiaro di luna.”

Che tipo di difficoltà tecniche troveremo?

“Ciaspolare non richiede particolari accortezze se non quella di camminare con le gambe leggermente divaricate per non inciampare. Ci sono poi i traversi che richiedono una tecnica specifica, cioè di camminare lateralmente con il corpo rivolto verso monte per non sollecitare troppo le caviglie. Ma nulla di cui preoccuparsi.”

Da quante persone è composto il gruppo?

“Cerco sempre di muovermi con gruppi da una quindicina di partecipanti al massimo perché è il numero ideale per legare insieme, stringere nuove amicizie e trasmettere le emozioni che la montagna ci dà.”

Infine, hai già accennato al problema della sicurezza, ma io sono un po’ preoccupato con tutti gli incidenti da valanga di questo periodo.

“In effetti il pericolo valanghe è reale e non va sottovalutato. Le nostre escursioni guidate sono sicure perché i percorsi sono studiati anche con le guide alpine che spesso ci accompagnano aiutandoci a garantire l’incolumità di tutti. Anzi, cerchiamo di fornire ai partecipanti alcune nozioni di sicurezza sia per non esporsi al pericolo, sia per intervenire con Artva, sonda e pala in caso di incidente. Anche perché spesso osservo ciaspolatori muoversi con troppa leggerezza su pendii a rischio. Meglio approfondire certe nozioni prima di affrontare la montagna in autonomia.”

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