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Patagonia. L’avventura di Ratti, Baù e Migliorini inizia dal Pilar Rojo sull’Aguja Mermoz

In Patagonia si sta vivendo una stagione estiva intensa. Tante le salite messe a segno nelle scorse settimane, tanti i progetti che stanno per iniziare. Tanti gli italiani che hanno scelto di abbandonare l’emisfero nord per andare alla ricerca di avventure tra pareti e ghiacci all’altro capo del mondo. Nelle scorse settimane abbiamo seguito con curiosità la spedizione di Matteo Della Bordella e Leonardo Gheza, che ha preso il via con l’apertura di una nuova via sulla parete est dell’Aguja Mermoz in compagnia del belga e Sean Villanueva O’ Driscoll, ed è proseguita con una ripetizione del Care Bear Traverse, che potrebbe essere un allenamento per tentare, meteo permettendo, la traversata del Fitz Roy. Prima che il maltempo fermasse le attività dei tanti team in azione, un altro gruppo di italiani portava a termine il primo successo di stagione. Stiamo parlando di Francesco Ratti, Alessandro Baù e Claudio Migliorini che la scorsa settimana, appena arrivati nella Patagonia argentina, hanno approfittato di una domenica soleggiata per salire il Pilar Rojo sulla parete est dell’Aguja Mermoz.

Cogliere l’attimo

“Siamo arrivati giovedì sera a El Chalten – ci racconta Francesco Ratti – e avevamo un giorno di bel tempo la domenica: ne abbiamo approfittato per salire questa bellissima via sulla Mermoz. Per me e Claudio era la prima volta in cima alla Mermoz mentre Ale negli anni passati aveva già scalato la via Vol de Nuit (altra via sulla Est dell’Aguja Mermoz, nda)“.

“Nel 2020 – ricorda sui social Alessandro Baù a tal proposito – mentre salivo Vol De Nuit con Giovanni Zaccaria, ho visto le incredibili fessure del Pilar Rojo e ho aggiunto la via alla lista delle cose da fare”.

La via, che si compone di 19 tiri per una lunghezza totale di 450 metri, con una difficoltà stimata di grado 7a+, è stata aperta nel 1999 dai tedeschi Kurt Albert e Bernd Arnold. A renderla particolarmente affascinante, come sottolineato da Baù, è la serie di fessure nella roccia rossa (da cui il nome Pilar Rojo, “pilastro rosso”) che la caratterizza. Come riporta il portale Pataclimb.com, anche il primo salitore Kurt Albert ne rimase affascinato e, nonostante fosse un giramondo, definì la salita del Pilar Rojo come una delle più belle arrampicate in fessura che avesse mai fatto.

Dopo questa prima salita patagonica, da considerarsi un riscaldamento, il trio Ratti-Baù-Migliorini è stato fermato dal maltempo. Non resta dunque che attendere la prossima “ventana” (cit. Baù), per vederli nuovamente in azione.

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