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Colin Haley mette a segno la prima solitaria in stile alpino del Pilastro Goretta

Quest’anno la stagione alpinistica in Patagonia è davvero entusiasmante. A poche ore dall’annuncio della bellissima prima ripetizione del Care Bear Traverse a opera di Della Bordella e Leonardo Gheza, è arrivato Colin Haley a dare notizia di aver realizzato la prima salita in solitaria in stile alpino del Pilastro Goretta, sul Fitz Roy.

La torre di roccia prende il nome da Goretta Traverso, moglie di Renato Casarotto, il quale a lei dedicò nel 1979 la prima salita del pilastro nord del Fitz Roy. “Renato Casarotto è stato, a mio parere, uno degli alpinisti più impressionanti di tutti i tempi e mi ha ispirato molto. Tra le tante imprese alpinistiche straordinarie di Casarotto c’è stata la prima salita del pilastro nord del Cerro Chaltén (anche Fitz Roy), che, come molte delle sue salite, ha effettuato in solitaria. Chiamato così in onore di sua moglie, il Pilastro Goretta è, a mio avviso, una delle più belle scalate alpine del mondo. Nonostante l’ampio uso di corde fisse nella prima salita, ritengo che la salita di Casarotto, nel 1979, sia stata incredibile” racconta Haley.

Un sogno coltivato per ben 10 anni e che è diventato realtà durante questa estate patagonica. “La scorsa settimana, durante una lunga finestra di bel tempo, ho finalmente avuto un’ottima occasione per provarci e ho realizzato quella che credo sia la prima solitaria in stile alpino del Cerro Chaltén attraverso il Pilastro Goretta”.

La salita, racconta l’alpinista, non è avvenuta dalla linea salita da Casarotto a causa del caldo che ha reso pericolosa l’accesso alla via originaria. La scelta è caduta sulla “Mate, Porro, y Todo lo Demás”, più difficile a livello tecnico, ma maggiormente sicura in questo momento e con un approccio più facile. Partito alle 9 del mattino del 17 gennaio, Haley ha toccato la vetta del Fitz Roy a mezzanotte del 19 gennaio.

Sebbene in passato abbia fatto molto alpinismo in solitaria, quasi sempre senza bivacco, questa salita ha rappresentato uno stile diverso da quello a cui sono abituato. Inoltre, ad eccezione degli ultimi 200 metri di terreno più facile verso la vetta del Cerro Chaltén, mi sono autoassicurato per circa il 97% del percorso di circa 1200 metri. Se da un lato ho evitato l’intensità psicologica del free-solo, dall’altro il carico fisico è stato enorme, aggravato dal grande peso dell’attrezzatura che ho portato da solo sulla montagna. Questa salita è stata un’esperienza forte per me. Per ora mi limito a dire che è stata una sfida enorme, una salita di cui mi sento molto orgoglioso” conclude Colin Haley promettendo un racconto più approfondito in futuro.

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Un commento

  1. Una considerazione sulla via e gli alpinisti.
    Colin non ha ripetuto la Casrotto parlando di pericoli all’attacco e ha salito una via a destra.
    Gheza e Della hanno ripetuto la Casarotto in giornata nello stesso periodo.
    Gradi, condizioni, materiali, velocità, immagine commerciale, scelte di riconoscimento, discese, ….
    Ormai mi è sempre più difficile farmi una opinione sulle differenti capacità degli alpinisti moderni d’alto livello.

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