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La settimana bianca costerà in media fino 1600 euro a persona

La neve sta imbiancando finalmente le montagne e i comprensori sciistici hanno annunciato le aperture della stagione invernale 2022-23. Il tutto in un momento delicato per quanto riguarda l’economia e soprattutto i costi dell’energia, che hanno imposto agli impiantisti di aumentare i prezzi degli skipass e agli operatori turistici di ritoccare verso l’alto i listini prezzi. Il risultato per il cliente finale intenzionato a trascorrere le vacanze sulla neve è un vero e proprio salasso. A fare i conti e lanciare l’allarme è l’associazione dei consumatori Assoutenti, che ha confrontato i prezzi di quest’anno con quelli dell’anno scorso.

Dello skipass ne avevamo già parlato dettagliatamente: gli aumenti coinvolgono tutti i comprensori alpini con percentuali più o meno alte in base al biglietto che si sceglie. Si riescono a contenere gli aumenti solo comprando gli stagionali in anticipo.

L’allarme di Assoutenti

A incidere sulla spesa dei vacanzieri saranno anche i prezzi delle strutture ricettive. “Chi oggi prenota un soggiorno da una settimana a Cortina d’Ampezzo (dal 30 dicembre al 6 gennaio) in camera doppia, utilizzando le più note piattaforme di prenotazione, spende da un minimo di 2.200 euro circa ad un massimo di 14.170 euro; da 1.600 euro a 6.800 euro a Ortisei, mentre a Courmayeur la spesa parte da un minimo di 1.750 euro circa a un massimo di 9.871 euro. Prezzi altissimi anche a Livigno: tra 1.650 euro e 15.500 euro per un soggiorno di 7 notti in alta stagione” si legge nella nota di Assoutenti.

Calcolatrice alla mano, sommando le varie voci di una classica settimana bianca (skipass, alloggio, servizi, consumazioni, ristoranti, ecc) la spesa media pro-capite sarà compresa tra i 1.400 e i 1.600 euro, trasporti esclusi. L’aumento rispetto al passato è tra il +15% e il +18% calcola Assoutenti.

Impianti sciistici, strutture ricettive, bar e ristoranti, per riuscire a portare avanti l’attività e sostenere costi di luce e gas sempre più proibitivi, sono stati costretti ad aumentare prezzi e tariffe, scaricando così sui consumatori finale il conto della crisi energetica. Una situazione che purtroppo impedirà ad una fetta sempre più ampia di italiani di godere di qualche giorno sulla neve, e trasformerà la settimana bianca in un lusso riservato ai ricchi il commento di Furio Truzzi, presidente di Assoutenti.

Dati confermati anche dall’Osservatorio Skipass Panorama Turismo

Dati che vengono confermati anche da Jfc, che ogni anno pubblica l’Osservatorio Skipass Panorama Turismo, e ripresi dal Sole24Ore. Per una settimana bianca questo inverno in media si spenderà 1.308 euro a testa; 3.400 euro è invece la cifra che dovrà tirare fuori una famiglia di due adulti con un bambino di età inferiore agli 8 anni. L’incremento è dell’11% rispetto alla scorsa stagione. Non va meglio se si opta per solo il weekend. La spesa media sarà di 487 euro a persona e 1.412 euro a famiglia, un bel +13,5%.

Cifre che con tutta probabilità faranno propendere molti a concedersi solo sporadiche gite in giornata in montagna, a propendere per un panino o pasti al sacco e magari a rinunciare allo sci da discesa per risparmiare sullo skipass in favore di altre attività sulla neve. Un’ulteriore beffa per tutti gli operatori turistici che vivono del turismo bianco.

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2 Commenti

  1. Mai fatto una settimana bianca e ultimamente sempre meno anche a sciare solo una giornata infatti al 6 di Gennaio parto per le Canarie e ci rimango per 5 settimane…altrochè settimana bianca

  2. Il problema non mi tocca essendo orientato alla settimana “al verde” per ragioni economiche. Uno stress in meno. Voi però, dopo aver speso e consumato in vacanza, quando ritornerete in città, non rompete le “sfere” con l’ecologia, la svolta green, l’affollamento sui sentieri etc, per tacitare i vostri sensi di colpa.

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