AlpinismoAlta quota

Cho Oyu, sempre più vicini alla vetta da una nuova via sul difficile versante nepalese

Il Cho Oyu è l’unico 8000 che ha attualmente alpinisti al campo base, per la precisione due squadre unite insieme per un unico obiettivo molto ambizioso: aprire una nuova via normale sul versante nepalese della montagna.

A portare aventi il progetto le agenzie Pioneer Adventure e Seven Summit Treks, che hanno deciso coalizzarsi per per massimizzare le possibilità di riuscita, anche perché la parete sud del Cho Oyu è davvero una bella gatta da pelare, tanto che nella storia della montagna lì vi salgono pochissime vie e tutte molto tecniche e complesse.

Dopo giornate di maltempo causate degli ultimi effetti del monsone, gli sherpa si sono attivati per ripristinare i campi e sistemare le corde danneggiate da vento e neve e concludere il fissaggio nella parte terminale e ieri hanno raggiunto i 7300 metri. Secondo il programma dovrebbero toccare la vetta domani, 22 ottobre. Una volta che la via è fatta, toccherà il giorno seguente, 23 ottobre, ai pochi clienti internazionali, tra cui Adriana Brownlee e Kristin Harila, che sta tentando di battere il record di salita di tutti gli 8000 in minor tempo dei 189 giorni di Nirmal Purja, per farcela deve chiudere i giochi il 3 novembre, data che pare però complessa considerando che manca lo Shisha Pangma chiuso dalla Cina da anni (nel 2019 il gurkha aveva ottenuto un permesso speciale attivendo la diplomazia nepalese). Con loro ci sarà anche Gelje Sherpa, che è a caccia del record del più giovane a salire tutte le 14 montagne più alte della Terra.

Il percorso prescelto è quello individuato già l’anno scorso dagli uomini della Pioneer Adventure lungo la cresta sud-sud-ovest. 

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