AlpinismoAlta quota

Italiani partiti per una nuova via sulla parete Est del Siula Grande

È già decollata da Malpensa la super squadra che nei prossimi mesi tenterà di aprire una nuova via sul Siula Grande, nelle Ande peruviane. 6344m posto nella Cordigliera Huayhuash e reso noto al grande pubblico soprattutto per la vicenda di Joe Simpson e Simon Yates, raccontata poi nel romanzo e successivo film “La morte sospesa”

La spedizione partita è tutta italiana ed è della SMAM, la Sezione Militare Ata Montagna, e vi prenderanno parte Alessandro Zeni, Marco Majori, Filip Babicz, Stefano Cordaro e del Ragno di Lecco Matteo Della Bordella, che di recente ha annunciato l’entrata nel gruppo.

Ed è proprio del maglione rosso l’idea di una linea sulla parete est, che fino a oggi conta solo una via che sale lungo il lato sinistro aperta nel 2016 dal team francese Max Bonniot e Didier Jourdain. Era infatti il 2017 quando Della Bordella insieme a Tito Arosio e Matteo Bernasconi tentarono l’impresa. I tre dovettero rinunciare a causa delle condizioni della montagna, soprattutto della neve asciutta e inconsistente, che resero impossibile proseguire dopo aver cercato di scalare lo zoccolo che dà accesso alla parete vera e propria.

Sembra un bellissimo scudo di roccia molto ripido, molto impegnativo, con elevate difficoltà tecniche in un ambiente alpino molto difficile, con problemi glaciali di avvicinamento ai quali si aggiunge anche la quota. Sembra che ci siano tutti gli ingredienti per una bella sfida” ci aveva detto prima di partire la scorsa volta Della Bordella.  

Oggi Matteo ci torna con dei nuovi compagni di avventura. “Adesso è ora di riprovarci, sperando di essere più preparati per questa bella sfida e sperando che questa volta la montagna ci lasci passare” scrive il Ragno sui social. “Non solo ghiaccio e neve ma anche un sacco di scalata su roccia dove, a quelle quote, sarà più dura del solito. Una grande avventura che durerà 45 giorni in un luogo remoto e isolato dal mondo, un viaggio che sarà pieno di emozioni” sono invece le parole di Zeni.

Lo stile, come sempre, sarà alpino e la componente esplorativa non mancherà.

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