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Qual è la massima altezza che potrebbe raggiungere l’Everest?

Dal 2020 l’Everest ha una “nuova” altezza: 8848,86 metri. Questa la cifra su cui si sono trovati concordi sia il Nepal che la Cina, che nel corso dei 3 anni precedenti hanno condotto in parallelo misurazioni geodetiche sui rispettivi versanti del Tetto del Mondo. Nel corso di oltre un secolo, quasi 2, a partire dalla prima misurazione (8839,8 m) effettuata a metà Ottocento dall’abile matematico indiano Radhanath Sikdar, su base trigonometrica, la tecnologia ha fatto enormi passi avanti. E soprattutto si è arrivati a concordare su quale riferimento utilizzare per definire il punto più alto della vetta, ovvero la cima nevosa e non quella rocciosa. Elemento su cui per decenni si sono trovati in disaccordo il Governo nepalese e quello cinese. Stabilito all’unanimità che l’Everest sia alto quasi 8849 metri, è il momento di fare un passo oltre. Sarà sempre questa la sua altezza? Potrebbe crescere ancora? E se sì, quanto?

L’Everest crescerà ancora?

La risposta alla prima domanda è sì. L’Himalaya è infatti geologicamente giovane e continua a crescere. La formazione di questa immensa catena montuosa, che si estende per quasi 3000 km, si fa risalire a circa 40-50 milioni di anni fa, come conseguenza della collisione tra due masse continentali, l’India e l’Eurasia. Qualche milione di anni prima, circa 80 milioni di anni fa, l’India si staccò dal supercontinente Gondwana e iniziò a migrare, a una velocità decisamente sostenuta (si stimano 15 cm annui di distanza percorsa, a confronto attualmente la velocità delle placche è di circa 5 cm/anno), verso Nord, fino a scontrarsi con l’Eurasia.

La collisione tra due placche continentali, con una densità bassa e similare, non comportò una subduzione come nel caso di uno scontro tra crosta oceanica (più densa) e continentale (meno densa), e nella zona di collisione la pressione generatasi determinò l’innalzamento di vette frastagliate. Le due placche ancora oggi continuano a spingere l’una contro l’altra, l’Eurasia verso Sud, l’India verso Nord, per cui non c’è da stupirsi se la catena sia ancora in fase di accrescimento.

Circa 15-17 milioni di anni fa l’Everest misurava circa 5000 metri. E come ben sappiamo non si è fermato lì. Ha continuato a crescere, e crescere, e lo fa tuttora, con una media di circa 0.4 cm annui. In alcuni punti, la catena himalayana mostra anche 1 cm di accrescimento annuo. Studi condotti nell’ultimo decennio hanno però evidenziato un rallentamento nel movimento di convergenza tra le placche, stimando che il lungo processo di orogenesi potrebbe arrestarsi tra circa 20 milioni di anni.

Per quanto possa rallentare, è comunque un bel lasso di tempo per veder crescere ancora un po’ l’Everest. Se anche ipotizzassimo un accrescimento medio di 1 mm l’anno, in 20 milioni di anni sarebbero 20 km in più di montagna. Possibile? La risposta è in questo caso no.

Quanto potrà crescere ancora?

Dopo aver giocato un po’ con i numeri, cerchiamo di comprendere quale sia la realtà dei fatti. Accanto alla semplice matematica, entrano in campo le leggi della fisica. La scienza ci informa che, come diretta conseguenza della forza di gravità, le montagne sul Pianeta Terra non possano potenzialmente superare quota 15 km di altezza. Per quanto esse possano accrescersi sotto la spinta, come nel caso dell’Everest, di una collisione tra placche, arriva un momento in cui il peso del colosso roccioso diventi un limite per una sua ulteriore crescita.

In futuro dunque l’Everest potrebbe arrivare a 15.000 metri di altezza? No. Prima di raggiungere questo limite ipotizzato dagli esperti, vi è un’altra componente che entra in gioco nel contrastare l’accrescimento: l’erosione. Sul Tetto del Mondo è poggiato un cappello di ghiaccio e neve che, a parte essere ora il riferimento che mette tutti d’accordo per calcolarne l’altezza, protegge la cima rocciosa da fenomeni erosivi legati agli agenti atmosferici. Se come conseguenza del cambiamento climatico, perdesse il suo cappello, la montagna inizierebbe a essere “mangiata” dall’alto. Prima di arrivare a tale scenario, nel presente già ci sono ampie aree della montagna esposte alle intemperie e solcate da corsi d’acqua, che erodono e scavano la roccia. Si aggiungano anche i terremoti che nella zona si fanno ben notare. Fenomeni che dunque vanno a rendere pian piano la vetta più ripida e instabile.

In catene montuose del mondo non interessate da una intensa attività tettonica risulta evidente che le vette si stiano rimodellando e abbassando, per effetto dell’erosione. In Himalaya, per quanto l’erosione sia presente, c’è di contro la spinta verso l’alto fornita dalla tettonica. Ne consegue che è molto complicato studiare, e capire, in quale percentuale spinte delle placche e erosione influiscano sull’accrescimento di una montagna. In sintesi, alla domanda “Quanto diventerà alto l’Everest?”, non sappiamo attualmente rispondere.

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Un commento

  1. A me sembra assurdo assumere come punto di misurazione la vetta nevosa e non la rocciosa….quella nevosa potrebbe pure variare di decine di centimetri ogni anno, sia in più che in meno

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