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Estate in anticipo, Capanna Punta Penia riapre le porte…e arriva la neve!

Sulle Alpi l’estate è arrivata in anticipo di settimane, anche alle quote più elevate. Ai 3343 metri di Punta Penia, in Marmolada, a fine maggio di neve ne restava ben poca, qualche chiazza a interrompere il grigio della roccia nuda, e si è così optato per una riapertura anticipata della omonima Capanna. La stagione estiva del rifugio è iniziata ufficialmente il 2 giugno, con oltre 2 settimane di anticipo rispetto alla data classica di apertura dopo la chiusura invernale, fissata per il 20 giugno.

A onor del vero, anche lo scorso anno la Capanna Punta Penia aveva riaperto in anticipo, il 5 giugno. Ma la situazione era ben differente. “Nei miei 68 anni di vita non ho mai visto Punta Penia ai primi di giugno così carica di neve”, raccontava il gestore Carlo Budel a IlGazzettino.it, in occasione della salita al rifugio realizzata il 31 maggio 2021 in elicottero, quando armato di motosega, in compagnia del proprietario dello stabile Aurelio Soraruf, si era ritrovato ad affrontare metri di neve per liberare un varco di accesso fino alla porta. Quest’anno, dei 4 metri di coperta bianca che ricoprivano la struttura nel 2021 resta un ricordo.

Il primo risveglio a Punta Penia

Di seguito il primo risveglio nella Capanna post riapertura, con poca neve ma temperature, come commenta Carlo Budel, decisamente da fornella accesa. La ferrata classica di accesso, come dichiarato al Corriere del Veneto, è accessibile, ma in discesa è bene prestare attenzione ai crepacci sul ghiacciaio.

E poi arriva la neve…

Ma il 5 giugno ecco che arriva un’ospite alla Capanna: la neve. Una spolverata che ha regalato una parentesi invernale in questa estate frettolosa, e ha portato il termometro a scendere ancora di più. Meno 6 i gradi toccati nella notte tra domenica e lunedì.

Una neve non miracolosa

Come purtroppo già ribadito più volte nel corso delle ultime settimane, dopo un inverno avaro di precipitazioni, e nevicate tardo primaverili seguite dalle ondate di caldo di una estate in anticipo, servirebbe solo un miracolo per poter allontanare dalle montagne alpine e appenniniche il concetto di “sofferenza”. Nevicate in alta quota si potranno fisiologicamente verificare nelle prossime settimane, ma non saranno in grado di ristabilire un equilibrio perduto.

La sofferenza della montagna assetata si legge a occhio nudo, in particolare osservando i ghiacciai, che mostrano valori di spessore e densità del manto nevoso significativamente bassi per il periodo, in alcuni casi record negativi in decenni di osservazioni, a causa di un mix di scarso accumulo invernale e fusione anticipata. Ma anche osservando sorgenti, fiumi e laghi. Per molti rifugi che, come la Capanna Punta Penia, hanno aperto in anticipo i battenti, l’estate verrà vissuta con una incognita: si riuscirà ad arrivare a termine della stagione o bisognerà chiudere in anticipo per esaurimento delle riserve idriche?

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