David Gottler in cima all’Everest, è il sesto 8000 senza ossigeno
Finalmente ce l’ha fatta! David Gottler ha toccato il 21 maggio gli 8848 metri della cima dell’Everest senza uso di ossigeno supplementare e supporto sherpa (la maschera che vedete in foto sul mento non è il respiratore della bombole di ossigeno, ma una maschera che viene utilizzata per non respirare direttamente aria molto fredda).
Quello dell’alpinista tedesco è il terzo tentativo. Durante il primo, nella primavera del 2019, aveva deciso di rinunciare a 8650 metri dopo essere rimasto imbottigliato nelle immense code di oltre due ore verso la cima, arrischiabili se si procedeva senza ossigeno supplementare, impossibili da affrontare se si saliva senza bombole. Il secondo nel 2021 insieme a Kilian Jornet: dopo aver rinunciato al progetto iniziale di salita dalla cresta ovest e di traversata dell’Everest-Lhotse, i due avevano provato a salire dalla normale fermandosi agli 8000 metri di Colle Sud non sentendosi entrambi al 100% della forma per proseguire.
Quest’anno Gottler ha scelto la strategia dell’attesa non sfruttando l’inizio della finestra di bel tempo, particolarmente lunga, per rimandare il suo tentativo a fine stagione e proseguendo l’acclimatamento per essere perfettamente preparato quando sarebbe arrivato il suo turno. Dopo l’ultima rotazione chiusa il 12 maggio in cui ha toccato lo Sperone dei Ginevrini a 7900 metri, il tedesco è sceso a Pheriche (4.371m) per riposare e aspettare che l’ondata delle salite commerciali scemasse. Secondo i dati raccolti da Alan Arnette, dal versante nepalese sono state effettuate circa 525 salite (203 clienti per 323 sherpa), quasi tutte con ossigeno supplementare.
Arrivato finalmente il suo momento, Gottler è salito con il suo stile senza trovare affollamenti. Il 21 maggio era sul Tetto del Mondo. Per lui è il sesto 8000 scalato senza ossigeno supplementare dopo Gasherbrum II, Broad Peak, Dhaulagiri, Lhotse e Makalu.
Bella la cima dell’Everest, sembra una discarica della periferia di Roma con la neve.